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Gustavo Vaéz Rita ou le mari battu IntraText CT - Lettura del testo |
RITA
Che ha detto? C'è del torbido per aria; qualche
cosa di straordinario... Figurarsi! se
avrebbe mai
osato... Ma... or che ci penso... se quel viaggiatore
fosse proprio quel ch'io temeva da principio...
(scorgendo Gasparo che esce dall'osteria)
Ah! se non è lui, è il diavolo!
GASPARO
(a parte)
Quell'imbecille che parla di ammutinare tutto il
villaggio per impedirmi di partire...
(scorgendo Rita)
È lei!... Se ella acconsentisse, si potrebbe fare tra
noi, alla sordina, un contratto di vedovanza. Proviamo.
(le si avvicina)
Signora...
RITA
(spaventata)
Che desidera?
GASPARO
Che desidero?... Ma... se non le dispiacesse finire
quel tal desinare che abbiamo interrotto alle frutta!
RITA
(a parte)
È lui!
GASPARO
Come? Non riconosci il tuo Gasparo?
RITA
(con freddezza)
Gasparo... è morto...
GASPARO
Niente affatto... ho fatto naufragio, è vero, ma
i pesci-cani hanno trovato che io ero troppo duro
da digerire, e hanno pensato ben di risparmiarmi.
Saresti tu, sposina mia, di un'opinione diversa?
RITA
Signore, io sono maritata.
GASPARO
Lo so... un tantino... e con me prima che con altri.
RITA
(con vivacità)
Vi sfido a provarlo!
GASPARO
(a parte, con gioia)
Cioè?
RITA
Non vi riconosco.
GASPARO
(a parte)
Brava! Bravissima!
RITA
I registri, dove stava annotato il mio matrimonio
si sono bruciati.
GASPARO
Bruciati?
RITA
Col rimanente del villaggio.
GASPARO
Di modo che prove non ce ne sono!
RITA
Grazie a Dio!
GASPARO
(a parte)
O mia canadese!
RITA
Non ci sono che io in possesso del contratto.
GASPARO
(a parte)
Ah! diamine!
(a voce alta)
Tu possiedi il contratto?
RITA
Certo che sì.
GASPARO
Dunque non si è bruciato coi registri?
RITA
Certo che no.
GASPARO
E tu lo conservi con gran cura?
RITA
Lo credo.
GASPARO
E perché farne?
RITA
È il mio segreto.
GASPARO
(a parte)
È bellino il caso! Una moglie che si piglia un
sup plente... e mi vuol
tenere nella riserva...
Marito in congedo limitato, che si può richiamare
da un momento all'altro, se i quadri sono incompleti...
Ci mancherebbe altro... voglio il mio congedo
definitivo io. Orsù, mettiamoci in vena di grazia
e di amabilità.
(con esagerazione comica)
Torno a te ripien d'ardor,
deh! Negato non mi sia
il dolce patto dell'antico amor.
RITA
Ahi! quel patto, sposo indegno,
fu il primo passo che portò al dolore.
Parti e scorda; io resto sorda,
mio gentil trapassato, al tuo guair.
GASPARO
Tigre uscita dal deserto,
or che a te mi son scoverto,
tu mi vuoi veder morir!
RITA
(ironicamente)
Ah! vi piace insolentir?
GASPARO
Con lamina rea
m'avrò a perforar
o ad alta marea,
in mare a buttar?
Mi deve il rasoio
la gola segar
o un nodo scorsoio
in aria lanciar?
RITA
Di lagrime pronte
la Rita non ne ha.
Il nolo a Caronte
pagato ho di già!
Se al lido natio
ritorno fai tu,
per comodo mio
tu resti fra i più.
GASPARO
Tal residenza non mi va giù
perché di grazia con me l'hai tu?
RITA
Busse, mio caro non ne vo' più!
GASPARO
Non è che questo mio dolce amor?
RITA
Basta, per or!
GASPARO
De' falli miei son
penitente,
perché non cedi al mio languir?
RITA
Il tuo languir m'è indifferente,
cangiato ho in meglio e tel so dir!
GASPARO
Rendimi l'atto ed io ritratto
tutte le busse che inferte ho già.
Io d'ora innanzi non picchierò.
RITA
Son baie!
GASPARO
Oh, credi! o mia
diletta, a te lo giuro!
Starò come un piuolo
sommessamente duro,
di battermi tu solo
avrai la voluttà.
Tu mi schiaffeggerai
e a tuoi celesti rai
non chiederò pietà!
RITA
Ah! Ah! Ah! Ah! Ah! Ah!
(con fierezza)
Chi siate voi non so!
GASPARO
(a parte)
Uff! Io scoppio.
(forte)
Cara gioia?
RITA
Ma chi è lei?
(a parte)
Siam sul tirato...
GASPARO
(a parte)
Che pazienza!
(forte)
Ti do noia?
RITA
Insolente!
(a parte)
L'ho atterrato!
GASPARO
(a parte)
Or prorompo!
(forte)
Dolce sposa!
RITA
Mi canzona?
(a parte)
Salda io sto.
GASPARO
(a parte)
Che briccona!
(forte)
Sii pietosa.
Dammi l'atto...
RITA
No, no, no!
GASPARO
Dammi l'atto, non dir no!
RITA
Quattrocento volte no!
GASPARO
(Che briccona.) Cara gioia,
no, mai più ti picchierò.
RITA
Me ne infischio...
GASPARO
L'atto!
RITA
No!