TUTTI
Parti?
ANDREA
(Che dire!)
CORO
Al tempio!
ANDREA
Cessate.
CORO e GERARDO
Che!
CATERINA
Qual guardo! Vien...
ANDREA
Non più nozze, o misera: parti da qui, o Gerardo.
GERARDO
Deliri?
ANDREA
Io deggio sciogliere tal nodo.
GERARDO
E la tua fé?
ANDREA
La sciolgo anch'essa.
CATERINA
Barbaro!
GERARDO
Come! Tal onta a me!
CATERINA
(strappandosi gli ornamenti nuziali)
Sprezza, o padre, e fede e onore:
via corona, e fiori, e velo;
ma se sorda al mio dolore
esser dee la tua pietà,
v'è per tutti un padre in cielo,
che il mio grido ascolterà.
GERARDO
Tutto oblìa: ma bada indegno,
che l'oltraggio ho in mente sculto:
che da te son fatto segno
di disprezzo e di pietà;
ma il rossor di questo insulto
vendicato un dì sarà.
ANDREA
(Ahi! per lor più non avanza
raggio alcun di miglior sorte.
È perduta ogni speranza,
né sentir poss'io pietà.
O dividerli, o la morte
questo nodo troncherà!)
CORO e MATILDE
(tra loro)
Parla pur, ma vendicato
sarà un'atto sì villano;
al suo sdegno provocato
l'ira nostra unita andrà:
e il voler di quest'insano
cancellato appien sarà.
Partono.
Gabinetto di Caterina: in fondo un uscio, che chiude una
camera segreta: da un lato porta che mette negli
appartamenti, dall'altro finestre che guardano sul canale.
Una lampada rischiara la stanza solitaria.
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