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Eugene Scribe
Don Sebastiano

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  • ATTO SECONDO
    • Scena sesta. Abaialdo, seguito da Ben-Selim, e detti
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Scena sesta. Abaialdo, seguito da Ben-Selim, e detti

 

ARABI
Allah ci die' vittoria,
e proclamò dal ciel
in questo la gloria
dei figli d'Ismael!
Sperdiam l'iniqua setta,
sveniam senza pietà!
È santa la vendetta!
Di sangue ha sete Allah!

PORTOGHESI
Se ci negò vittoria
la sorte a noi crudel,
dei martiri la gloria
è a noi serbata in ciel!
Il corpo alla vendetta
sottrar nessun potrà;
ma l'alma un premio aspetta
lassù, che egual non ha!

ABAIALDO
Seminato di morti e di malvivi
attesta il campo la vittoria nostra.
Ma dov'è il re? Ferito
cader lo vidi, e se dalla mia mano
egli spera fuggir, lo spera invano!

ARABI
Non si risparmi un sol di quest'infami!
Gli sterminiam!

ENRICO
Me primo!

ABAIALDO
Il re si nomi,
e agli altri della vita
mallevador son io.
Favellate: il re vostro?

ENRICO
Il re son io.
Cade morto.

ABAIALDO
Nella polve prosteso
eccolo dunque il re! L'eroe superbo,
che nell'Africa doma
sognava un nuovo impero,
vi conquistò solo una tomba!

BEN-SELIM
Ai resti
del re ch'ebbe la fede e il vostro affetto
gli estremi onor rendete, io lo permetto.

I portoghesi tengon dietro al corpo di Don Enrico che è
portato via.




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