2. LA VITA CONSACRATA "MEMORIA VIVENTE"
DEL CRISTO CONSACRATO, OBBEDIENTE, CASTO, POVERO, ORANTE E MISSIONARIO
2.1.
La vita consacrata "memoria vivente" del Cristo consacrato
Solo contemplando la vita consacrata di
Cristo è possibile scoprire la forza evangelica della consacrazione dei membri
degli Istituti di vita consacrata..
Dal punto di vista teologico, la
consacrazione di tali persone presenta un duplice aspetto: quello passivo e
quello attivo o riflessivo. Questi due aspetti sono da valutare non come
elementi contrapposti di un dilemma, ma come componenti essenziali di una
realtà che fiorisce e fruttifica in un essere umano, dotato di libertà e di
responsabilità dinanzi all'azione santificante di Dio.
La persona consacrata che ha una visione autentica
della propria consacrazione sa che non deve dare la priorità a questa
affermazione: "Mi sono consacrata a Dio". Essa infatti è consapevole
che deve in primo luogo confessare: "Sono stata consacrata da Dio".
La persona consacrata che ha assimilato bene questo elemento prioritario della
verità sulla sua consacrazione cammina sempre nell'umiltà, perché esperimenta
che la sua consacrazione è innanzitutto una speciale grazia ricevuta da Dio.
Chi cerca il senso più genuino della sua
vita consacrata deve camminare fino alle sue sorgenti
cristologico-trinitarie. Nella sua origine la consacrazione è una realtà
soprannaturale che procede dal Padre, fonte di ogni santità. Come Cristo, ogni
membro di un Istituto di vita consacrata è consacrato dal Padre nello Spirito
Santo. L'aspetto passivo infatti è prioritario nella stessa consacrazione di
Cristo, supremo consacrato nella storia dell'umanità. Egli è veramente colui
che "Dio consacrò in Spirito Santo e potenza" (At 10,38),
"colui che il Padre ha consacrato e mandato nel mondo" (Gv 10,
36).
Cristo, d'altra parte, è anche il supremo modello di consacrato
nel senso attivo o riflessivo dell'espressione: "Per loro io consacro me
stesso" (Gv 17, 19).
Con splendida sintesi il Papa descrive così
l'armonia dei due elementi della consacrazione di Cristo: "Accogliendo la
consacrazione del Padre, il Figlio a sua volta si consacra a Lui" (VC
22a).
Ogni fedele partecipa a livello comune o
fondamentale alla consacrazione di Cristo. In tal senso, ogni cristiano è un
consacrato, tenuto quindi a vivere secondo il programma delle sante promesse
del battesimo.
La consacrazione di Cristo, tuttavia, è
così ricca e luminosa che alcune delle sue note caratteristiche non fanno parte
del programma della positività e delle rinunce del battesimo. L'obbedienza
evangelica di Cristo, la sua castità per il Regno dei cieli e la sua povertà
volontaria sono anche dimensioni ed espressioni della sua vita consacrata.
Colui che professa i consigli evangelici,
vissuti da Cristo nella sua umanità pienamente consacrata, riceve "una
speciale consacrazione" (PC 5a), che implica un nuovo impegno
di configurazione e di partecipazione al mistero del Cristo consacrato.
"Le persone consacrate (...) ricevono una nuova e speciale consacrazione
che (...) le impegna a fare propria (...) la forma di vita praticata
personalmente da Gesù" (VC 3Id).
"La vita consacrata
oggi ha bisogno soprattutto di un rilancio spirituale, che aiuti a passare nel
concreto della vita il senso evangelico e spirituale della consacrazione
battesimale e della sua nuova e speciale consacrazione" (RdC
20c).
In questo senso specifico, la vita
consacrata è "memoria vivente" del Cristo consacrato. I membri degli
Istituti di vita consacrata infatti sono chiamati a vivere “consacrati come
Cristo" (VC 22t), "per riproporre nel loro tempo, la viva
presenza di Gesù, il Consacrato per eccellenza" (VC 9b).
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