Conclusione
16. La promulgazione della Costituzione liturgica ha
segnato, nella vita della Chiesa, una tappa di fondamentale importanza per la
promozione e lo sviluppo della Liturgia. La Chiesa che, animata dal soffio
dello Spirito, vive la sua missione di "sacramento, cioè
segno e strumento dell’intima unione con Dio e dell’unità di tutto il genere
umano"38, trova nella Liturgia la più alta espressione
della sua realtà misterica.
Nel Signore Gesù e nel suo Spirito tutta l'esistenza cristiana diventa
"sacrificio vivente, santo e gradito a Dio", autentico "culto
spirituale" (Rm 12,1). Davvero grande è
il mistero che si realizza nella Liturgia. In esso si
apre sulla terra uno squarcio di Cielo e dalla comunità dei credenti si eleva,
in sintonia con il canto della Gerusalemme celeste, il perenne inno di lode:
"Sanctus, Sanctus, Sanctus, Dominus Deus Sabaoth. Pleni sunt caeli et
terra gloria tua. Hosanna in excelsis!".
Si sviluppi, in questo inizio
di millennio, una "spiritualità liturgica", che faccia
prendere coscienza di Cristo come primo "liturgo",
che non cessa di agire nella Chiesa e nel mondo in forza del Mistero pasquale
continuamente celebrato, e associa a sé la Chiesa, a lode del Padre, nell'unità
dello Spirito Santo.
Con questo auspicio
imparto a tutti dal profondo del cuore la mia Benedizione.
Dal Vaticano, 4 Dicembre dell’anno 2003,
ventiseiesimo di Pontificato.
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