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Giovanni Paolo II Dono e mistero IntraText CT - Lettura del testo |
Il presbiterio di Cracovia
Nel cinquantesimo anniversario della mia ordinazione sacerdotale mi rivolgo col pensiero in modo particolare al presbiterio della Chiesa di Cracovia, di cui sono stato membro come sacerdote e poi capo come Arcivescovo. Mi si presentano davanti agli occhi tante figure di eminenti parroci e vicari. Sarebbe troppo lungo menzionarli uno per uno. A molti di loro mi univano e mi uniscono legami di sincera amicizia. Gli esempi della loro santità e del loro zelo pastorale mi sono stati di grande edificazione. Indubbiamente essi hanno esercitato una influenza profonda sul mio sacerdozio. Da loro ho imparato che cosa vuol dire in concreto essere pastore.
Sono profondamente convinto del ruolo decisivo che il presbiterio diocesano svolge nella vita personale di ogni sacerdote. La comunità dei sacerdoti, radicata in una vera fraternità sacramentale, costituisce un ambiente di primaria importanza per la formazione spirituale e pastorale. Il sacerdote, di regola, non può farne a meno. Lo aiuta a crescere nella santità e costituisce un appoggio sicuro nelle difficoltà. Come non esprimere, in occasione del giubileo d'oro, ai sacerdoti dell'Arcidiocesi di Cracovia la mia gratitudine per il loro contributo al mio sacerdozio?