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Giovanni Paolo II Dono e mistero IntraText CT - Lettura del testo |
Il pavimento
Chi s'appresta a ricevere la sacra Ordinazione si prostra con tutto il corpo e poggia la fronte sul pavimento del tempio, manifestando con ciò la sua completa disponibilità ad intraprendere il ministero che gli viene affidato. Quel rito ha segnato profondamente la mia esistenza sacerdotale. Anni più tardi, nella Basilica di San Pietro — si era all'inizio del Concilio — ripensando a quel momento dell'Ordinazione sacerdotale, scrissi una poesia di cui mi piace riportare qui un frammento:
«Sei tu,
Pietro. Vuoi essere qui il Pavimento su cui camminano gli altri... per giungere
là dove guidi i loro passi...
Vuoi essere Colui che sostiene i passi — come la roccia sostiene lo zoccolare
di un gregge:
Roccia è anche il pavimento d'un gigantesco tempio.
E il
pascolo è la croce».
(Chiesa:
I Pastori e le Fonti. Basilica di San Pietro,
autunno 1962: 11.X - 8.XII, Il Pavimento
Scrivendo queste parole pensavo sia a Pietro che a tutta la realtà del sacerdozio ministeriale, cercando di sottolineare il profondo significato di questa prostrazione liturgica. In quel giacere per terra in forma di croce prima dell'Ordinazione, accogliendo nella propria vita — come Pietro — la croce di Cristo e facendosi con l'Apostolo «pavimento» per i fratelli, sta il senso più profondo di ogni spiritualità sacerdotale.