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P. Giocondo Pio Lorgna, O.P.
Discorsi di formazione religiosa alle Imeldine

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50.     (25 dicembre 1925 )

 

Fervorino per la professione perpetua di cinque fra le prime dieci Imeldine entrate nella novella Congregazione religiosa e che hanno indossato l'abito domenicano il 30 ottobre 1922 nella Basilica dei SS. Giovanni e Paolo di Venezia (cf Biografia, pp. 433-434).

La celebrazione, svolta il giorno del Natale del 1925, ha suggerito a P. Lorgna il tema del discorso: le virtù evangeliche di povertà, di castità perfetta e di povertà accolte con i voti.

Testo in AL V 726 (9)

 

 

Fervorino della Professione

 

Voi mi chiedete la misericordia di Dio e la nostra, cioè, quella della Congregazione che vi accetta per sempre quali figlie. La nostra ben volentieri ve l'accordo, e quella di Dio?

Oh, quanto è stato misericordioso Iddio con voi!... Egli vi chiamò alla vita religiosa... in una nuova Istituzione e, appunto perché


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nuova, arricchita di grazie speciali... vi chiamò tra le Imeldine il cui scopo è uno dei più sublimi perché tutto eucaristico e di più voi, proprio voi, foste 5 delle 10 prime che vestirono l'abito santo ed esordirono la Congregazione, benedetta da Sua Eminenza il Patriarca per autorità della Santa Sede.

Misericordia di Dio l'aver perseverato nella vostra vocazione e, dopo il Noviziato e tre anni di voti semplici temporanei, ora trasformarli in perpetui. Ma una specialissima misericordia vi usa Gesù nel ricevervi per spose perenni proprio nella festa di Natale, così tenera e commovente.

Gesù nascendo non volle essere adorno di quelle virtù che voi, oggi, innalzate a dignità di voti perpetui? Per obbedire al Padre egli dal cielo discende sulla terra; nasce a Betlem, va in terra di esilio, si racchiude in una bottega, percorre predicando la Palestina e sale il Calvario morendo sulla croce: "Factus obediens usque ad mortem: mortem autem crucis" (Fil 2, 8).

Chi più povero di Gesù? Guardate Betlem... meditate tutta la vita di Gesù e osservatelo sulla croce spoglio anche delle sue vesti!

E chi potrebbe contemplare il folgorio della sua purezza? Come Dio egli emana dalla mente del Padre in una luce di un candore infinito: e quale uomo nasce da Maria verginalmente e tutta la vita di lui è così pura che neppure i suoi implacabili avversari che lo chiamarono indemoniato e lo vollero in croce, osarono offuscare con voce maligna la immacolatezza della sua virtù.

Mie figlie, guardate il Bambino celeste tutto sfolgorante di obbedienza, di povertà e di purezza e, voi felici, che proprio in un giorno di tanta soavità dite a Gesù: "O Gesù, tu per me ti sei fatto obbediente, povero e, nella carne assunta, irraggi la verginità più sublime. Ebbene io per amore di te, sarò obbediente, povera e casta e per sempre... fino alla morte!...

O Gesù, la mia natura freme a questo sacrifizio... quante ribellioni sentirò in me... ma io non dimenticherò mai il giorno della mia professione perpetua e ricordando Te obbediente, povero e vergine, affronterò le lotte della mia natura corrotta: supererò il duro combattimento  finché,  vinta  la  santa  battaglia,  rimarrò  fedele alla promessa  fino  all'ultimo  anelito  della  mia  esistenza  e l'anima


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mia, allora volando al cielo, udirà da Te, mio sposo divino, queste parole "Ricevi la corona che ti ho preparata in eterno".

 

 




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