Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText |
P. Giocondo Pio Lorgna, O.P. Discorsi di formazione religiosa alle Imeldine IntraText CT - Lettura del testo |
54. (1 settembre 1926: Gambarare, Venezia)
E' un breve trattato sull'obbedienza religiosa, molto pratico e concreto. Esso si fonda sul rapporto reciproco tra virtù e carità da parte di Dio come da parte dell'uomo. Padre Giocondo conclude con l'affermazione: "Obbedendo amiamo e amiamo obbedendo e allora la nostra vita sarà di vere religiose domenicane imeldine".
Mie figlie, conoscete a sufficienza la teoria che riguarda la santa obbedienza e anche l'alta importanza di questa virtù: importanza che riceve una conferma solenne dal labbro di Gesù allorquando disse: "Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore: Si praecepta mea servaveritis, manebitis in dilectione mea" (Gv 15, 10).
Ora i comandamenti di Dio come si conoscono da un buon religioso? A mezzo delle sue regole, dalla voce dei Superiori, dell'orario e del suo dovere. Tutta la vita del religioso è ben determinata: obbedisca e osserverà il divino volere e quindi sarà nella via dell'amore e dell'amore non solo che lui deve a Dio, ma anche di quello che Dio ha verso di noi. "Observatio enim mandatorum est effectus divinae dilectionis non solum eius qua nos diligimus, sed eius qua ipse diligit nos".
E' chiaro che, se noi amiamo Iddio, dobbiamo seguire il suo volere e, seguendo il suo volere, manifestiamo che l'amiamo: ma quello che ci sembra più duro a comprendersi è che l'obbedienza nostra sia effetto dell'amore che Dio vuole a noi. Richiede questa comprensione: attenzione e riflessione.
L'obbedienza nostra dipende dalla nostra volontà, è vero, ma questa volontà può forse fare qualche cosa in ordine al bene senza il divino aiuto che la muova e diriga nel compimento del bene stesso? Ebbene questo aiuto e direzione che dipende da Dio, secondo che è maggiore o minore, ci rivela il maggiore o minore amore di Dio per noi. Quindi se l'obbedienza nostra è perfetta è evidente che non solo noi vi abbiamo messo tutta la nostra buona volontà, ma anche Iddio ci aiutò e diresse e fece ciò; Iddio, appunto perché ci ama, come un amico che più ama l'amico e più è disposto ad aiutarlo nei bisogni della vita. "Ex hoc enim quod ipse diligit nos, movet nos et adjuvat ad implendum mandata eius quae impleri non possunt nisi per gratiam".
Amare Iddio e essere riamati da lui, che dignità, che gioia, che paradiso! Ebbene l'obbedienza dice tutto questo. Chi non vorrà dunque ubbidire? Non illudiamoci però su questo punto che basti volere, per avere già la virtù in tutto il suo splendore. L'obbedienza, come tutte le altre virtù, si acquista e si perfeziona con l'esercizio.
Vedete il pittore se non si esercita nella pittura? Il ginnasta se non mette continuamente in moto tutte le sue membra, il pianista se la sua mano rifugge dal suo strumento? E così, senza la pratica non avremo mai la vera obbedienza. “L'obbedienza, e così dite di tutte le virtù, non è come una veste che si ordina e, fatta che sia, ce la mettiamo indosso e diciamo: questa veste è mia" (Direttore Spirituale di S. Francesco di Sales, cap. 39).
No, no, bisogna praticare le virtù per possederle: su questo punto come è eloquente il detto popolare: "Vale più la pratica che la grammatica". E perciò Gesù: "Coepit facere et docere, prima fece e poi parlò" (At 1, 1). E tutta la vita di Gesù non fu una continua e solenne obbedienza? E questa obbedienza non la continua nella sua vita eucaristica? Obbedisce a tutti. Non guarda se i sacerdoti siano degni, o indegni: alle loro parole egli scende sui nostri altari. Tutti coloro che si appressano alla mensa eucaristica, siano ben preparati o no, lo ricevono nell'Ostia santa: pur di obbedire ai poveri infermi non fa distinzione tra poveri e ricchi; va nei pazazzi come nei tuguri dei poveri e portato anche nascostamente come se
fosse indegno dell'omaggio del popolo.
Così anche noi, o mie figlie, obbediamo. L'obbedienza sia l'espressione più bella del nostro amore a Gesù e anche l'espressione dell'amore di Gesù per noi. Obbedendo amiamo e amiamo obbedendo e allora la nostra vita sarà di vere religiose, domenicane e Imeldine.