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P. Giocondo Pio Lorgna, O.P.
Discorsi di formazione religiosa alle Imeldine

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59.      (21 novembre 1927 )

 

La festa della Presentazione di Maria Bambina al tempio offre a Padre Lorgna, giunto all'ultimo anno della sua vita, l'occasione di gettare uno sguardo soprannaturalmente realistico sulla formazione delle sue figliole. Insiste nel concetto che un'ottima formazione religiosa comincia dai primi anni, dall'infanzia spirituale; perché con il passare del tempo i difetti diventano sempre più difficili da correggere. Con cristiano realismo invita quelle Suore, che trascinano mediocremente la loro vita religiosa, a lasciar l'Istituto, per vivere cristianamente meglio a casa loro. Non si riscontrano amarezze nel discorso, ma la visione chiara della vita consacrata con una spiritualità eucaristica contemplativa e attiva.                                                 Testo in AL V 755 (13a)

 

La festa della presentazione di Maria Bambina è piena di santi pensieri e commuove i nostri cuori.


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Ieri sera abbiamo dato un brevissimo sguardo a Maria Bambina che va al tempio, abita all'ombra di esso e tutta la sua vita non è che una preghiera, un lavoro, un'obbedienza. E quale preghiera, quale lavoro, quale obbedienza! La mostro a voi come modello della vostra vita religiosa: che il vostro sguardo s'innamori di questa vita che deve divenire la vostra perché, lo sapete, siete qui venute per farvi sante e, meditatelo figliole mie, voi siete ancora più o meno nell'infanzia religiosa e quella piega che prenderete ora la conserverete per tutta la vita.

Quando vedete una pianta annosa tutta curva e ritorta, senza tema di sbagliare, voi deducete che non fu curata nella sua infanzia, che ha preso una piega cattiva, che nessuna mano l'ha raddrizzata e quindi è cresciuta con quella piega, con quel difetto che aveva ancora da tenero virgulto.

Così accade dell'anima religiosa quando respira le prime arie di questa vita santa e lascia crescere in certe pieghe ritorte che sono le passioni non rintuzzate, certi difetti conosciuti da e dagli altri e per i quali i superiori si lamentano, e fa orecchie da mercante continuando nei suoi difetti e cresce in questi di giorno in giorno, di settimana in settimana, perché non dominati e avanzano con l'età. Diventerà vecchia, ma purtroppo, invece di spandere intorno a il folgorio di una vita bella e santa, spanderà il cattivo odore di tanti difetti, di tante passioni che sono cresciute con l'età e così quando essa sarà mandata nelle case filiali, anziché esercitare un apostolato sublime di bene eserciterà quello del male, perché non darà agli altri che i suoi difetti e le sue imperfezioni.

Una casa religiosa in un paese è tutto, e ogni religiosa è osservata dal clero, dai fedeli, da tutti. Vedete dunque, o figliole, come e quanto è necessario guardare a Maria bambina e dire: "Ancora io sono bambina nella vita religiosa e voglio apprendere da Maria bambina quale deve essere la mia vita presente, futura, cioè vita di preghiera, di lavoro , di obbedienza".

Maria Bambina all'ombra del tempio di Dio passava una vita di paradiso, perché era il suo centro, perché era presso il Sancta Sanctorum. Nel Sancta Sanctorum conservavano le cose preziose e, fra le altre,  un  vasetto  in  cui  vi era la manna che gli ebrei avevano


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raccolta nel deserto, caduta prodigiosamente dal cielo. La Madonna illuminata dagli angeli, ripiena dello Spirito Santo, comprendeva che cosa significasse quella manna, niente meno che il Redentore che sarebbe venuto al mondo e si sarebbe nascosto nella santa Eucaristia. Ecco la manna del mondo: Gesù Cristo nel Sacramento d'amore.

La Madonna venerava questo simbolo e un giorno proprio lei sarebbe stata la grande amante di Gesù, perché madre e anche la grande adoratrice, poiché dopo l'assunzione di Gesù al cielo, per circa 20 anni condusse una vita di adorazione presso il santo Tabernacolo.

Oh! imparate dalla Madonna ad adorare la realtà di quel po' di manna e questa realtà l'avete in mezzo a voi: la santa Eucaristia, e voi siate liete di poter adorare continuamente questo sacramento di amore e da questo sacramento di amore apprendere sempre più la bella vita che deve infiorare tutti i vostri cuori: vita di preghiera, di lavoro, di obbedienza.

Non soltanto l'esempio della Madonna, ma anche l'esempio di Gesù è scuola alle anime nostre: infatti, che cosa fa Gesù nella santa Eucaristia? Prega, adora continuamente il suo Eterno Padre. Lavora, dirige le anime, dirige la sua Chiesa, è un lavoro continuo di una delicatezza infinita; sembra non faccia nulla e fa tutto. Nel suo nascondimento riempie il mondo della sua soavità; è apostolo a tutti di bene e il suo lavoro è continuo, non cessa mai. Obbedisce, e quale obbedienza è mai la sua! Basta dare uno sguardo per stupire, poiché dopo essere disceso dal cielo obbedisce al sacerdote, chiunque egli sia, anche sacrilego, obbedisce anche a un tenero bambino che si presenta e vuole essere comunicato.

Oh! Vogliate essere imitatrici della Madonna e imitandola nell'adorazione alla santa Eucaristia imparate quello che dovete fare per essere vere religiose, vere Imeldine, perché se non avete lo spirito di preghiera, di lavoro, di obbedienza, oh, meglio ve ne andiate, meglio poche e buone, che molte e poco buone, e prego in quest'oggi la Madonna che se qualcuna di voi, sia della Casa Madre, che delle case figliali, sia presente che futura, non si sentisse di condurre  questa  vita  di  preghiera,  di lavoro,  di obbedienza, se


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ne vada, farà un bene a e un bene alla Congregazione e se non va, la manderemo per il bene suo e per il bene delle anime.

Pregate dunque la Vergine santa che dal suo Gesù, che fra pochi istanti scenderà nel vostro cuore, vi conceda questa vita bella, santa. La vita è un lampo che fugge e quando meno lo crediamo siamo sulla soglia dell'eternità. Non è la vita lunga quella che santifica, ma la vita passata bene.

Oh! quanto saremmo contente se stese su quel letto di morte potremo, con occhio sereno, dare uno sguardo alla nostra vita passata tutta piena di preghiera, di lavoro, di obbedienza. Ne saremo liete perché sentiremo che questa bella vita, che tanta pace e gioia arreca al nostro cuore, durerà per tutta l'eternità.

Ricordate che S. Teresa del Bambino Gesù voleva andare in paradiso per spargere una pioggia di rose: andremo anche noi in cielo e di lassù vedremo i bisogni della Chiesa, della Congregazione, di tutti i nostri cari e sarà  una gioia per noi riversare su di essi i tesori della misericordia di Dio.

Infatti, la vita di Maria bambina è un esordio della vita terrena e chi vivrà di questa vita di lavoro, di preghiera, di obbedienza, la perfezionerà in paradiso a somiglianza degli angeli e dei santi che pregano Dio e l'adorano e intercedono per noi e guardano a lui pronti a fare in tutto la sua volontà.

Preghiamo dunque la Vergine nella sua bella festa della Presentazione al tempio che ci custodisca nella sua casa all'ombra della Chiesa dei Miracoli e ci conceda la grazia di imitarla in terra così possiamo un giorno essere presentate a Gesù e quando saremo distese sul letto di morte, quando le nostre consorelle canteranno attorno a noi la Salve, alle parole "mostraci Gesù", possiamo essere degne di passare all'eternità beata in seno alla gloria di Dio!

 

 




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