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P. Giocondo Pio Lorgna, O.P. Discorsi di formazione religiosa alle Imeldine IntraText CT - Lettura del testo |
64. (s. a. = senza anno)
Sembra una istruzione prenatalizia in cui P. Giocondo, dopo aver già spiegato l'umiltà della Vergine Madre, esalta l'umiltà del Verbo incarnato con tanti argomenti di convenienza. Lo
scritto non è datato, però sembra da collocare tra i primi composti per le figlie.
Vedi Bonomelli. Novena di natale. Umiltà.
Caratteri della carità. Oppure applicare alla vita religiosa il saluto angelico.
Abbiamo considerato l'umiltà della madre, è bene considerare quella del Figlio. L'umiltà è una virtù così necessaria che giammai sarà predicata abbastanza e la predica più eloquente è sempre quella dell’esempio. Che umiltà non dimostra il Verbo Incarnato nel mistero della sua Incarnazione! L'umiltà, come abbiamo detto, è il considerarsi un nulla e come tale desiderare d'essere conosciuti e trattati.
Il Verbo come Dio è tutto... e per essere un nulla si fa creatura!.. Si fosse unito almeno alla natura dell’angelo almeno con la sola anima. No, si vuole unire a ciò che vi è di infimo nel creato: la materia. Il Verbo che è Dio, è il primo degli esseri e vuole essere l'ultimo, la materia! Che dico? Si fa di meno della materia! La materia, come materia, conserva un'ombra di perfezione; il peccato è la stessa imperfezione. Vuole essere un peccatore!...
E non solo si fa un nulla peccatore, ma come tale vuole essere conosciuto e trattato. Anche unendosi ad una materia, poteva assumere questa materia nello stato della sua maggiore perfezione come il corpo di Adamo nell'Eden. No, l'assume nello stato di infanzia e quindi come un semplice mortale e peccatore. Sarebbe stato per lui un onore un corpo già perfetto, avrebbe rivelato un raggio di grandezza e divinità, nessun uomo era nato così e quindi il solo assumere un corpo già perfetto l'avrebbe designato per qualche cosa di grande.
Volendo assumere un corpo nello stato di concepimento e di infanzia, almeno avesse scelto per genitori due illustri personaggi, no, egli vuole due poveri e... decaduti per maggiore vergogna. Sarebbe stato un onore per lui essere considerato figlio di personaggi illustri, ma essendo essi poveri, come egli è conosciuto e trattato
dalla umanità anche prima che apparisse al mondo! Si presenta nella madre e per la madre ai Betlemiti e per lui non vi è un misero tugurio: "non erat locus in diversorio" (Lc 2, 7), è costretto A rifugiarsi a mezzanotte nel freddo inverno in una grotta destinata a ricovero e rifugio di animali!
Mie figlie... come rifulge il concetto dell'umiltà nell'incarnazione del Verbo. Più delle perfezioni infinite, come è infinito Colui che si presenta adorno di umiltà... E se l'esempio umile di Maria tanto ci commuove, come non ci intenerirà fino al pianto, l'umiltà di un Dio? Meditiamo sempre il primo mistero del Rosario e sia lo specchio in cui noi vediamo la nostra superbia e la correggiamo.