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P. Giocondo Pio Lorgna, O.P. Discorsi di formazione religiosa alle Imeldine IntraText CT - Lettura del testo |
65. (s. a.)
E' un delizioso fervorino di Comunione in tempo di Natale. Padre Giocondo non dimentica di notare il rapporto tra il nome della cittadina di Betlemme, che significa "la casa del pane", e la nascita di Gesù, che è il Pane vivo disceso dal cielo.
Mie figlie, nulla di più semplice e di più grandioso della nascita di Gesù Bambino.
Alcuni pastorelli se ne stavano intenti alla custodia del loro gregge, quando un angelo apparve in mezzo a loro e disse: "Esultate, oggi è nato a Betlem il sospirato Messia; andate e lo ritroverete in una mangiatoia, piangente e avvolto in poveri panni". Partito l'angelo si udì per l'ampia volta del cielo questo inno, cantato da uno stuolo di angeli: "Gloria a Dio e pace agli uomini di buona volontà" (Lc 2, 8 ss).
I pastorelli, stupiti a tutte queste meraviglie, dissero tra loro: "Andiamo a vedere ciò che é avvenuto", e si recarono a Betlemme e videro, come a loro fu detto, il Bambino Gesù nella mangiatoia ricoperto di panni. Quello che pensarono e fecero quegli innocenti pastorelli è più facile immaginare che descrivere: le anime semplici
e innocenti hanno delle emozioni che la parola non può ritrarre.
Betlem, nella lingua ebraica, suona: "la Casa del Pane", e Gesù scelse appunto quel piccolo villaggio per manifestare che lui, proprio lui, era il Pane vivo disceso dal cielo, e perciò, nessun villaggio, più di quello, era degno di riceverlo nella sua apparizione sulla terra. Sì, quel Bambino celeste era il pane vivo dell'umanità redenta e tutti i nostri Tabernacoli sono una mistica Betlemme, perché contengono il pane celeste delle anime nostre: Gesù!
Accostiamoci con fede viva alla mensa degli Angeli ed essa ci dirà che sotto i candidi veli eucaristici vi è appunto quel medesimo Gesù che nacque a Betlem salutato dagli angeli, adorato dai pastorelli innocenti e dai santi re magi.
Andiamo a Gesù Eucaristia con speranza certa: se Gesù è nato a Betlem, e quel medesimo Gesù ora si degna di venire nelle anime nostre, quale grazia ci potrà negare? E quando Gesù sarà nel nostro cuore, quasi in una piccola e povera mangiatoia, che gli diremo? Quante cose... ma una cosa non dimentichiamo e chiediamola con insistenza: l'amore!