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P. Giocondo Pio Lorgna, O.P. Discorsi di formazione religiosa alle Imeldine IntraText CT - Lettura del testo |
66. (s. a.)
Breve riflessione, ma intensa, sul modo usato dagli evangelisti per designare S. Giovanni, l'apostolo prediletto: "Colui che Gesù amava". Segue una elevazione sull'amore che Dio ha per noi.
S. Giovanni l’Evangelista aveva molti titoli gloriosi che poteva benissimo accennare quali gemme fulgidissime dell'aureola di sua gloria. Egli apostolo, profeta, figlio adottivo della Vergine e vergine egli stesso. Eppure egli sorvola a tutto questo e si sofferma sopra di un punto ed è questo: "Colui che Gesù amava, quem diligebat Iesus" (Gv 13, 23). Tutti gli altri titoli impallidiscono dinanzi a questo e ne aveva ragione!
Chi mai potrebbe descrivere la grandezza dell'amore di Dio per noi? L’amore è in proporzione della bontà di Colui che ama e la
bontà di Dio, essendo infinita, infinito è pure l'atto d'amore di Dio per noi. L'amore è pure la sorgente di tutti i doni dell'amante verso l'amato: a misura che l'amante ama dona sé e le cose sue a colui che ama: ogni dono e beneficio è come una scintilla rivelatrice della fiamma d'amore che arde nell'amante. E a questo atto d'amore, proveniente da una bontà infinita e che infinitamente diffonde i suoi beni, pensava S. Giovanni e in questo pensiero trovava tanta gioia e conforto.
E perché voi pure non penserete a questo? Riflettete che siete state elette a spose di Gesù: quale degnazione divina e sicurezza d'amore! Anche voi, come S. Giovanni, pensate a questo amore e dite: "Gesù mi ama, Egli mi ha eletta a sua sposa" e questo non vi sarà argomento sufficiente che vi rassicuri del divino amore? E se Gesù vi ama, vi predilige: di che temete? A questo pensiero non sarete spronate a riamare chi tanto vi ama e a lavorare per estendere questo regno d'amore?