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P. Giocondo Pio Lorgna, O.P. Discorsi di formazione religiosa alle Imeldine IntraText CT - Lettura del testo |
73. (s. a.)
Padre Lorgna ricorda alle figlie quanto siano state incomprese le profetiche parole di Gesù riguardo alla sua prossima passione, morte e risurrezione. È inaudito! Lo stesso si può ripetere della "ignoranza" del mistero eucaristico, dove Gesù rinnova sacramentalmente la sua passione, morte e risurrezione. La vocazione eucaristica è un fortissimo richiamo all'esercizio eroico della fede nel mistero che rinnova sull'altare il sacrificio del Calvario e una suprema manifestazione della carità che trova nell'Eucaristia il massimo atto d'amore di Dio.
Buone figliole, avete udito domenica passata il santo vangelo. È Gesù che avvicinandosi alla dolorosa passione preavvisa i
suoi discepoli e dice loro: ''Andiamo a Gerusalemme per essere legati, flagellati, sputacchiati e crocifissi". Le parole di Gesù sono chiare: gli apostoli le dovevano intendere: eppure, nota il santo vangelo, gli apostoli non intesero niente. Non intesero cioè l'applicazione di quelle parole. "E' Gesù, essi dicevano dentro il loro cuore, egli è il Figlio di Dio, egli è il sospirato Messia, e come è possibile che sia legato, che sia flagellato, sia sputacchiato, crocifisso?". Non sapevano combinare insieme queste due cose: un Dio fatto uomo che si assoggetti all'ignominia della passione (cf Lc 18, 31-34)..
Figliole, cosa ci dice la fede? La fede ci fa osservare il santo Tabernacolo: ci fa assistere alla Santa Messa e ci dice che nell'Ostia santa si rinnova lo stesso sacrificio del Calvario. È Gesù che nella Santa Eucaristia innalza il monumento della sua dolorosa passione attraverso i secoli e in tutti i luoghi.
Gesù rinnova la sua passione sotto i veli della Santa Eucaristia, e gli uomini come rappresentano bene i carnefici che presero parte, quali strumenti della divina giustizia, alla passione di Gesù legandolo, sputacchiandolo, crocifiggendolo! Quanta ingratitudine, quanta solitudine, quante bestemmie, quanto disprezzo, quanta crocifissione da parte della malizia e cattiveria degli uomini contro il Cristo nella Santa Eucaristia!
Gesù chiama intorno a sé alcune anime privilegiate per parlare loro in tutta confidenza nell'intimità dell'amore, della sua dolorosa passione che viene rinnovata nella Santa Eucaristia. Ma che cosa avviene? Quello che accadde agli apostoli. Gesù parla ad esse, ma esse nulla intendono; sì, Gesù parla specialmente a voi religiose, che per vocazione dovete essere anime eucaristiche, vivere della santa Eucaristia, ma chi di voi intende praticamente? Chi ha la vera intelligenza di questo dramma che si rinnova nella Santa Eucaristia? Chi di voi vuole prendere parte alla vita eucaristica di Gesù, partecipando alla sua passione praticamente?
Sì, diciamolo: anche noi non intendiamo; Gesù vive di nascondimento e noi aborriamo il nascondimento; vive di umiliazione e noi aborriamo le umiliazioni; Gesù ci parla della sua morte e noi non vogliamo morire; Gesù parla a noi delle sue virtù, virtù
che risplendettero prima nella sua dolorosa passione e di riverbero nella santa Eucaristia, ma noi non vogliamo essere illuminati. Siamo più ignoranti degli apostoli.
Oh, figliole, chiamate alla vita eucaristica, non siamo ignoranti come gli apostoli, pensiamo alla passione di Gesù che si svolge continuamente sui nostri altari! Non siamo spettatori ignoranti, ma prendiamo parte a questa scena dolorosa, a questi ricordi e praticamente sappiamo soffrire per Gesù e con Gesù: ecco la nostra sapienza, ecco la nostra vita eucaristica, ecco la vita di una buona imeldina. Guardi essa il santo Tabernacolo, intenda la voce di Gesù che le parla appunto di crocifissione, di morte e ne intenda il mistero doloroso, lo applichi a sé e viva come lui nella croce e sulla croce.
Siate più generose nel patire e nel soffrire; siate più sapienti nel conoscere il dolore cristiano; sappiate stare attorno al Tabernacolo, strette al Tabernacolo, alla croce, come la Vergine, che stette stretta alla croce, prendendo parte a tutta la sofferenza del suo Figliolo, soffrendo nel cuore quello che Gesù soffriva nelle membra! Così deve essere la vita nostra: attorno al Tabernacolo, strette al Tabernacolo, noi attingeremo il vero spirito eucaristico, il vero spirito imeldino.