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P. Giocondo Pio Lorgna, O.P. Discorsi di formazione religiosa alle Imeldine IntraText CT - Lettura del testo |
Narrando la fiorita "leggenda" di S. Chiara (1193c-1253) - la cui festa si celebra il 18 agosto - Padre Lorgna mette in luce due episodi. La vocazione della vergine di Assisi che, colta dalla divina grazia, segue S. Francesco nel disprezzo del mondo. Poi, quando il suo monastero venne assalito dai barbari soldati saraceni, essa andò loro incontro portando l'Ostensorio e invocando l'aiuto di Gesù. E Gesù rispose: "Sempre vi custodirò". Parole di totale fiducia che Padre Lorgna commenta applicandole, delicatamente ma efficacemente, alle sue figlie spirituali non esenti da combattimenti interior ed esteriori.
Nella cara e ridente città di Assisi una nobile signorina avendo veduto che uno dei suoi cittadini, nel fiore della vita, ricco di beni di fortuna, anelante al plauso e alla gloria e ai divertimenti, tutto ad un tratto, muta totalmente la vita e da ricco si fa povero, da amante del mondo, disprezzatore, da orgoglioso, umilissimo, sentì
forte nel suo cuore il desiderio di imitarlo. Di vero quale impressione non destava in tutti quei di Assisi il vedere la subitanea trasformazione del giovane figlio di Bernardone, di nome Francesco!
Tutta la città l'ammirava ricco commerciante dato ai divertimenti, ed ora il pianto e la penitenza erano il suo conforto: vestiva elegantemente e voleva, sempre e in tutto, primeggiare tra i suoi compagni e, conosciuta l'umana vanità, subito si rade il capo, indossa un sacco rude e cinge i fianchi di una fune e cammina scalzo o con poverissimi sandali; ieri non bramava che feste e applausi, oggi è sorridente quando la plebaglia lo insulta, gli tira contro sassi e immondezza e lo chiama il pazzo.
Quanti compatiscono a quel, secondo loro, povero illuso; non così le anime pie... cuori da Dio illuminati e tra questi campeggia S. Chiara di cui proprio oggi si celebra la festa. Essa fu colpita dal trionfo della grazia in Francesco e disse: “Come lui, perché anch'io non addiverrò disprezzatrice del mondo? Perché non sarò amante tenerissima della povertà”? E, senz'altro si dà alla sequela di Francesco, ne diventa la prima figlia; anzi madre di tante altre figlie che si gloriano di avere Francesco per padre.
Racchiusa con le sue prime compagne fra le mura di S. Damiano, che vita di paradiso non conduce! Tutta un'armonia di pace e di amore. Ma ecco che tutto all'improvviso, quella pace è turbata, l'orribile parola di guerra echeggia in quelle contrade e barbari soldati, i Saraceni, hanno deciso di dare la scalata al Monastero. Già sono saliti alle finestre e al tetto, ancora pochi istanti e, piombati fra quelle colombe, che sparvieri crudeli non saranno essi! Mio Dio, ci terrorizza il solo pensiero!
E fu allora che Chiara, convocate in chiesa le figlie piangenti, prese l'ostensorio e fece questa preghiera: "O Gesù, non permettere che cadano in balia delle bestie coloro che tu hai redento con il tuo sangue, salvaci". E subito dall'Ostia uscì questa risposta: "Io sempre vi custodirò". E, proprio in quell'istante, i soldati, forzati da forza invisibile, e acciecati, precipitarono giù dal monastero e si dettero alla fuga.
Mie care figliuole, quanti nemici assaliranno noi pure raccolte in questo dolcissimo asilo di pietà. Saranno le voci maligne contro
la nuova istituzione... saranno i buoni stessi che non vedranno in voi che delle illuse e tradite, saranno i demoni... le passioni che vi tormenteranno... e che farete voi? Oh, se tutte, nelle prove personali e della comunità, imitaste S. Chiara e diceste, venendo qui dinanzi a Gesù Sacramentato: "O Gesù salvaci... non permettere che le tue fidanzate e spose cedano per debolezza, dinanzi alle dure prove".
Allora non temete, alla vostra preghiera semplice e confidente udirete sempre questa risposta: "Io vi custodirò. Ego vos custodiam. Io vi custodirò perché siate sempre forti nella lotta contro i vostri nemici spirituali... vi custodirò anche dagli stessi nemici visibili sì che, di mezzo alle prove più insistenti ed acerbe, sempre abbiate a riportare i trionfi più belli".
O figlie mie, l'esempio di Chiara vi sia sempre come luce e conforto: venite, in tutti i bisogni temporali e spirituali, da Gesù... affidatevi a lui con la fede più viva e l'amore più tenero, sia egli sempre e in tutto, il vostro sostegno e il vostro consolatore. Affidatevi a lui e le vostre speranze mai saranno deluse. "Ego vos custodiam".