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P. Giocondo Pio Lorgna, O.P.
Discorsi di formazione religiosa alle Imeldine

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16. (18 novembre 1920)

 

Questo discorso di ampio respiro e di profonda dottrina teologica, si fonda sui due grandi misteri della nostra fede: l'Incarnazione e l'Eucaristia, che Padre Lorgna illustra con chiarezza alle sue care sorelle e figlie. Qualunque commento lo potrebbe offuscare. È un testo da meditare integralmente, con amore soprannaturale e gustare con sapienza.

Testo in AL V 720 (8)

 

 

Mie care sorelle, uno dei misteri principali della nostra fede è l'Incarnazione del Verbo.

Avete mai pensato a un Dio che si fa uomo; a un Dio che lascia il suo bel cielo per abitare questa terra; a un Dio avvezzo all'adorazione degli angeli che, venendo sulla terra, si delizia di essere in mezzo a noi? Ebbene dice il grande Agostino: "L'Eucaristia è la estensione e ripetizione lungo il corso dei secoli della Incarnazione". E in verità chi non conosce le bellissime corrispondenze tra l'Incarnazione e l'Eucaristia?

Vedete, a Nazaret si compie il mistero della Incarnazione, ed é una verginella che pronunzia queste parole: "Sia fatto di me secondo la tua parola: fiat mihi secundum Verbum tuum" (Lc 1, 38). Quella parola fiat, permettete che lo dica, è ancora più potente di quella che pronunziò Iddio in principio del mondo; quel fiat di Dio ci dette i cieli e la terra, e questo fiat di Maria, a Nazaret, ci Colui che i cieli e la terra sono indegni di contenere... un Dio che si fa carne: "Et Verbum caro factum est" (Gv 1, 14).

Ma è il semplice fiat della Vergine che compie il mistero? Oh, è lo Spirito Santo che dopo l'adesione della Vergine opera questo prodigio che un Dio diventi anche uomo! È l'angelo stesso che assicura Maria che essa diventerà madre rimanendo vergine perché appunto lo Spirito Santo l'avrebbe adombrata con la sua virtù infinita: "Et Virtus Spiritus Sancti adumbrabit tibi" (cf. Lc 1, 35).

Ebbene, o mie care figlie,  guardate  il  Sacerdote all'altare; egli  pure  dice delle parole misteriose: "Questo è il mio corpo, questo è il mio sangue", al suono di queste parole Gesù Cristo medesimo


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è presente sull'altare e nasconde tutta la sua maestà infinita sotto le apparenze di un po' di pane e un po' di vino. Chi ha compiuto questo mistero? Solo le parole pronunziate da quel sacerdote come semplice uomo? Oh, no, o mie care sorelle. È la virtù di Dio stesso che ha rese feconde quelle parole e ci ha dato il Dio-Eucaristia, come alle parole della Vergine abbiamo avuto il Dio-uomo.

Mie care sorelle, vedete la vita di Gesù nella sua vita terrena, egli fu davvero il bersaglio di contraddizione: "Signum cui contradiceretur" (Lc 2, 34). Quanto Gesù è amato dalla Vergine, da S. Giuseppe, dagli Apostoli, dalla folla!

Udite S. Pietro che a nome di tutti confessa che G. C. è figlio di Dio. A una domanda di Gesù medesimo S. Pietro risponde: "Tu sei il figlio di Dio, tu es filius Dei" (cf Mt 16, 16). Ma se Gesù nella sua vita terrena è amato e riconosciuto Dio, non é forse vero che pure è odiato e condannato a morte perché appunto si era detto figlio di Dio? Ebbene Gesù, nella Eucaristia non continua ad essere segno, da parte del mondo cristiano, della più aperta contraddizione? Chi lo ama e chi lo odia; chi l'adora come Dio e chi lo disprezza e lo calpesta come un po' di pane qualunque.

Perché, o mie care figlie, Gesù si è incarnato? Per donarsi al mondo. E perché Gesù, risalendo alla destra del Padre, si è nascosto sotto i veli eucaristici? Per rimanere nel mondo e donarsi al mondo. Chi ignora le donazioni eucaristiche? Gesù che scende su tutti gli altari... Gesù che si comunica a tutte le anime nella santa comunione? Oh quanto belle dunque sono le armonie eucaristiche intrecciate a quelle della divina Incarnazione! È la virtù divina e la parola dell'uomo che formano il Verbo Incarnato e l'Eucaristia...

E' il Verbo nella sua incarnazione umana ed eucaristica che diventa oggetto di odio e di amore, di fede e di incredulità. È Iddio che si dona a noi prima nella Incarnazione e poi estende questa donazione e la perfeziona con la santa Eucaristia.

Mie care figlie, voi che dovete essere anime eminentemente eucaristiche, quanto dovete venerare i Sacerdoti che a somiglianza di Maria cooperano con la virtù divina alla formazione di questo mistero! Quanto dovete amare ed adorare questo mistero per riparare


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tutti gli odi e indifferenze ed incredulità del mondo maligno... Quanto dovete anelare all'assistenza devota e pia della santa messa ed essere fameliche della santa comunione dove appunto Gesù Eucaristia, si dona a noi... a ciascuno di noi!

Considerate, o mie care, tra queste corrispondenze tra l’Incarnazione e l’Eucaristia, non solo la grandezza del mistero eucaristico, ma anche la sublimità della vocazione vostra e tutte consacratevi alla missione dei Sacerdoti, all'amore e adorazione eucaristica e la santa messa e la comunione, ogni mattina, siano come l'altare divino della vostra giornata totalmente eucaristica.

 




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