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P. Giocondo Pio Lorgna, O.P.
Discorsi di formazione religiosa alle Imeldine

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19.    (23 dicembre 1920)

 

Padre Giocondo amava San Domenico con l'affetto dei primi figli che erano vissuti con il Fondatore nel convento di Bologna. Di più, dotato di fine gusto artistico, godeva della bellezza dell'Arca marmorea che custodisce quel corpo verginale. Immaginandolo lo vedeva vivo nella sua anima contemplativa e nel suo dinamismo apostolico. Ecco il suo modello. Ecco il modello che presenta alle sue figlie contemplative e attive.                           Testo in AL V 720 (11)

 

Mie care figlie. La settimana passata proprio di questi giorni, mi trovavo a Bologna presso la tomba del nostro Patriarca S. Domenico. Come si sta bene presso la tomba di un tanto Padre! Quel sepolcro poi che è tutto un ricamo di arte su candidi marmi, quanto é eloquente! Ci sembra proprio, contemplando quel mausoleo, di vedere la candida immacolata figura del santo che riposa nel sonno glorioso della morte. Ci sembra di vederlo tutto rapito nell’estasi della più alta contemplazione meditare le divine perfezioni, leggere i santi evangeli e le epistole di S. Paolo e, a quella luce divina, irradiare tutta la sua anima verginale dei fulgori della verità sì che anche il suo volto era come trasformato e riverberante un riflesso di paradiso.

S. Domenico però non solo era un asceta tutto concentrato nel più profondo raccoglimento, ma un apostolo. Egli evangelizzò la Spagna, la Francia, l'Italia e, se la morte non l'avesse rapito così presto, avrebbe spiccato il suo volo di angelo per recarsi a predicare tra gli infedeli.

Quanti viaggi non ha sostenuto S. Domenico, quante fatiche e sacrifizi ineffabili! L'amore delle anime lo divorava e lo rendeva insofferente ai climi e alle stagioni e alle privazioni le più dolorose. su quella tomba, a caratteri di marmo, è descritta tutta la sua vita dalla culla fino alla gloria della salita al cielo.

Mie care, che bella figura è quella del nostro santo Patriarca, contemplativo e attivo, come Gesù Cristo! Pensando a S. Domenico come non ricordare le belle parole che S. Caterina udì dall'Eterno Genitore: "Io ho due figli, l'uno naturale ed è il Verbo, l'altro adottivo, ed è il tuo Patriarca Domenico".


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Mie care, anche noi siamo contemplativi e attivi nello stesso tempo; l'amore di Dio ci rapisca in lui, ma anche l'amore delle anime ci intenerisca e commuova. Anche noi, come S. Domenico, attingiamo questo duplice amore dalla vera sorgente dell'amore infinito che è in mezzo a noi, il cuore eucaristico di Gesù. Le notti eucaristiche di S. Domenico... la sua messa tutta un profluvio di lagrime; ecco il segreto della sua vita che sì bene ritrasse quella di Gesù il quale, mentre tutto era rapito al Padre suo celeste, era ancora tutto inteso all'opera grandiosa della Redenzione del mondo.

Siamo anche noi anime eucaristiche; e se la nostra debolezza non ci permetterà di stare le intere notti dinanzi a Gesù, almeno, quelle ore di adorazione che ci saranno assegnate, siano le predilette e sospirate dal nostro cuore.

Assistiamo alla santa Messa con fervore infuocato e la nostra comunione sia la vera refezione dell'anima che sempre più faccia rifiorire in noi tutte le virtù e accenda di un colore tutto smagliante la rosa della carità.

Mie care figlie, siate come S. Domenico, anime davvero eucaristiche, e allora sarete anche, come lui, contemplative ed apostole... contemplative, prostrate dinanzi a Gesù Sacramentato; apostole, nel campo di lavoro che vi sarà assegnato dall'obbedienza.

 




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