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P. Giocondo Pio Lorgna, O.P.
Discorsi di formazione religiosa alle Imeldine

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24.     (11 febbraio 1921)

 

Il primo anniversario della costante presenza di Gesù nel Tabernacolo della cappellina è vissuto dalla crescente comunità imeldina con straordinario fervore, incitato dall'esempio e dalle parole di P. Giocondo. La giornata è impreziosita dalla cordiale accoglienza di una giovane postulante, Giustina Tanello, nella mistica evocazione di angeli e di santi che fanno vaga corona davanti a Gesù nascosto nell'Ostia santa.

Testo in AL V 722 (13)

 

 

Mie care figliuole, voi quest'oggi ricordate con pia solennità l’anniversario della venuta di Gesù in mezzo a voi nell'augusto Sacramento dell'altare. Che grazia immensa Gesù non ha fatto a voi col rimanere, per un anno intero, in questa piccola casa e in sì modesto oratorio!

Se un re, solo mosso dall'amore, si recasse in un umile paesello della sua nazione e si fermasse solo per alcuni giorni, ditelo voi, che farebbero quei buoni contadini per manifestare al loro re tutta la riconoscenza del cuore? E alla partenza del re non sentirebbero il bisogno di erigere a lui un ricordo marmoreo che accennasse


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ai posteri l'onore immenso che quel paesello ha avuto con l'ospitare, per alcuni giorni, il Sovrano?

Figlie mie, e che sono tutti i sovrani del mondo dinanzi a Gesù? E Gesù, è già da un anno che abita qui con voi... che dono prezioso e di una tenerezza infinita!

Anche voi celebrate questa data con tutta l'esultanza del vostro cuore riconoscente: la vostra comunione e l'adorazione di quest'oggi rivestono un fervore davvero eccezionale. Che dico? Manifestate anche a Gesù il dolore per averlo forse trattato in una maniera sconveniente!

Gesù era qui... presente a voi... vicino a voi... e quante volte forse voi siete vissute come se Gesù non ci fosse... e quante volte anzi, sapendo che Gesù vi guardava e attendeva il palpito del vostro amore, voi avete risposto con freddezza e con mancanze volontarie che gli affliggevano il cuore! Gesù pensava a voi, e voi lo dimenticavate; egli si struggeva d'amore, e voi eravate indifferenti; egli diffondeva a torrenti la luce di sue perfezioni, e voi apparivate dinanzi a lui quasi ombre funeste per i molteplici difetti.

Deh! o mie figlie, chiedete perdono a Gesù... chiedetegli la grazia di una santa perseveranza nel bene affinché, per la vostra vita santa immacolata, egli trovi davvero le sue delizie, l'abitare con voi e il venire a voi nella santa comunione. Questa casa, per il fervore delle sue abitatrici, sia davvero la casa di Gesù... un piccolo e caro cenacolo dove tutto risplende di una bellezza divina per gli ornamenti e i fiori delle vostre virtù.

 

 

Ingresso della Giustina.

 

Gesù nell'anniversario della sua venuta in mezzo a voi, vi offre un nuovo attestato del suo amore col mandarvi una sorella che, insieme a voi, diventerà un angelo adoratore. Quanto dovete esultare anche per questa grazia che Gesù vi offre in un giorno così tenero e commovente per il vostro cuore! Sì, accettate, la nuova postulante con amore; con le vostre parole, con i vostri esempi, mostratele la gioia e la felicità di vivere nella casa di Gesù!


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E tu, o novella mia figlia, che dirai a Gesù? Che farai per Gesù per una grazia così preziosa? Per averti chiamato proprio in questo giorno alla piccola casa del Corpus Domini mentre ne credevi ancora lontano l'ingresso?

Deh, consacra a Gesù Sacramentato, fin da questo momento, tutta la vita... sempre adora Gesù... ringrazia Gesù... domanda a Gesù tante e tante grazie... e con la tua vita mortificata e penitente, espia i tuoi falli e quelli di tutto il mondo verso il divino Amante dei nostri altari.

Vivi, o mia sorella, d'amore eucaristico... bella vita vivere d'amore… e d'amore per Gesù! Ebbene questa sia tua la vita... che è la vera vita degli angeli e dei santi nel cielo: degli angeli e dei santi che anche sulla terra formano una vaga corona dinanzi a Gesù nascosto nell'ostia santa.

 




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