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P. Giocondo Pio Lorgna, O.P. Discorsi di formazione religiosa alle Imeldine IntraText CT - Lettura del testo |
40. (14 settembre 1921)
Questo breve scritto ha un'importanza eccezionale nella storia della fondazione delle Suore Domenicane della Beata Imelda. Due consorelle terziarie, Gilda Boscolo e Vittorina Roberti, sono andate a Bologna per ottenere dal Maestro dell'Ordine la promessa d'essere accettate come istituto femminile domenicano. Ma il clima era avverso, i frati decisamente ostili; sembrava che tutto cospirasse contro le due rappresentanti veneziane della prossima fondazione imeldina. E alla fine il miracolo! Esso fu ottenuto dalle preghiere fiduciose e incessanti elevate a S. Domenico e alla Beata Imelda.
Invitiamo a leggere nella Biografia le pagine 428-429 dove è riassunto il drammatico incontro bolognese con il Maestro dell'Ordine.
Testo in AL V 723 (7)
Mie buone figlie, ancora poche ore e due di voi partiranno per Bologna e vi andranno non come semplici terziarie per conto proprio, ma come rappresentanti della vostra piccola comunità. Noi le accompagneremo invidiando la loro sorte. Vanno a Bologna dove tutto spira un'aura domenicana. Là S. Domenico fissò per vario tempo la sua dimora; là operò miracoli, là tenne i due primi capitoli dell'Ordine e la, dopo un viaggio apostolico a Venezia e nel Veneto, esalò l'anima sua benedetta.
Tutto l'Ordine di questi giorni ha rivolto il suo sguardo a Bologna, anzi tutta la Chiesa perché, appunto a Bologna, si commemora nella maniera più solenne la morte, avvenuta sette secoli or sono, del santo Patriarca; il grande atleta della fede e, forse, il più grande apostolo dopo S. Paolo.
Che faranno, che diranno le due fortunate figliuole a Bologna? La tomba del S. Patriarca è la meta del loro pio pellegrinaggio e prostrate dinanzi alle ceneri immacolate del Padre tenerissimo pregheranno per l'opera incipiente eucaristica. Chiederanno a S. Domenico che l'accolga quale opera del suo cuore, che versi in essa tutti i beni del suo amore eucaristico e la sostenga e la difenda e l'assista sempre nelle ore liete e tristi, nella esaltazione e nella umiliazione.
Anche l'Ordine nostro, come tutti gli Ordini e tutti gli Istituti, ebbe a sostenere varie vicende e dure prove specialmente nel suo esordio, e vorremmo che solo la nostra Istituzione sia esente dalla croce... proprio la nostra Istituzione che, essendo eucaristica, deve anche ricordare la passione di Gesù?
A Bologna le nostre due pellegrine si prostreranno dinanzi all'urna della B. Imelda; la piccola e grande nostra Patrona; e le diranno che essa che fu così potente sulla terra, dimostri questa potenza amorosa ora che è nel cielo perorando la causa nostra presso S. Domenico, la Vergine benedetta e il dolce Gesù: le diranno che rivolga il suo sguardo benigno sulla piccola Casa del Corpus Domini e con essa, rivolgano il loro sguardo su di noi anche tutti nostri fratelli del cielo.
E noi che rimaniamo, che faremo? Seguiremo col pensiero le sorelle pellegrine e le accompagneremo con le nostre preghiere. Pregheremo tutti stretti al Tabernacolo santo perché le feste centenarie riescano un vero trionfo del nostro S. Patriarca, risveglino potentemente in tutti i figli suoi e nel mondo lo spirito domenicano; pregheremo perché, dopo alcuni giorni di assenza, ritornino le care figlie e sorelle, tutte raggianti ed ebbre di gioia per quello che hanno udito e veduto e per quello che avranno ottenuto dal santo Patriarca e dalla Beata nostra Patrona.