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Quinto Settimio Florente Tertulliano De spectaculis IntraText CT - Lettura del testo |
CAPUT XI.
I giochi agonali (19), sono consacrati agli Dei, ma appunto, hanno un carattere prettamente idolatra.
Un ordine deve essere rispettato: continueremo dunque col considerare le gare atletiche. Esse, evidentemente si ricollegano nella loro origine ai ludi precedenti: così anche le gare o certami sono o sacri o si riferiscono al culto dei morti, e si dedicano quindi o alle divinità o ai trapassati. Quindi le loro denominazioni sono o di Olimpici quelli dedicati a Giove e che in Roma si chiamano Capitolini, o Nemei, consacrati ad Èrcole, gli Istmici poi, sono dedicati a Nettuno; tutte [57] le altre gare riguardano il culto dei morti. In che cosa, invero, c'è da farsi meraviglia, se il principio idolatra guasti ed inquini le manifestazioni di queste attività, con splendore di corone, con gerarchle sacerdotali, con ministri ed altri ufficiali di collegi sacri, e se pure vengono contaminate col sangue di povere vittime? Vi è conformità fra il luogo dove combattono gli atleti e il circo o il teatro. Come in questo si nota apparato adatto a gare musicali in onore di Minerva, di Apollo, così altrove vi saranno manifestazioni adatte a Marte; ma in certi elementi di lotta, nell'uso della tromba di guerra, siamo nè più ne meno come nel Circo : siamo anche qui nel tempio di quella potenza idolatra, in onore della quale si svolgono certe feste e certe gare: sono i Castori, gli Èrcoli, i Mercuri che ci hanno tramandato le arti ginniche.