Ritorno a Dio degli increduli,
degli atei e dei pagani
Segni anzitutto questo
Anno Santo il ritorno a Dio di quelle anime che, per cause varie e
molteplici, hanno perduto di vista ed estinto nel cuore l'immagine e il ricordo
del loro Creatore, da cui è la loro vita, come l'esistenza di tutti gli esseri,
e nel quale è riposto il loro sommo bene.
O che ne siano
lontani per inerte e agnostico atteggiamento verso il massimo problema della
vita; o che si dicano soddisfatti di una fittizia visione dell'universo, dove
si nega il necessario posto al primo Principio spirituale di quanto è o può
essere; o che, intolleranti della sua indistruttibile presenza, stoltamente
gelosi del suo supremo dominio, a Lui muovono folle guerra, tentando di
soffocare la testimonianza che di Lui danno le creature tutte e il loro stesso
cuore; essi soffrono lo spasimo di un esilio, l'isolamento dall'universo, il
vuoto di un deserto, a cui da se stessi si sono condannati, accettando
l'ateismo. Per loro non vi è che un
rimedio, il ritorno: ritorno alla riflessione e al buon senso umano, ritorno
alla ricerca profonda e serena della ragione delle cose, risalendo grado per
grado la scala del creato dall'effetto alle cause, finché non riposi pienamente
appagata la mente investigatrice; ritorno infine alla umiltà
e alla docilità della creatura. Apparirà ai loro occhi, e potranno quasi
toccarlo nella irrefragabile
testimonianza delle sue opere, il Dio dei viventi, il Padre nostro, l'amore che
tormenta, finché non sia posseduto.
Il cuore Ci dice
che quest'Anno Santo vedrà molti di tali ritorni,
come vedrà moltiplicarsi le conversioni alla fede cristiana dei pagani in terra
di Missione. Vi tornerà certamente di conforto il conoscere che dal Giubileo
del 1925 ad oggi si è più che raddoppiato il numero dei cristiani in quei
lontani territori; mentre in alcune regioni dell'Africa la Chiesa visibile è divenuta
un caposaldo della vita sociale, mediante l'influsso cristiano profondamente
esercitato sui costumi pubblici e privati. Ma col più
vivo dolore dell'animo Nostro non possiamo distaccare il pensiero dai gravi
pericoli che sovrastano o che hanno già funestato la religione e le sue
istituzioni in altri Paesi dell'Europa e dell'Asia, come nella Cina sterminata,
ove tragici rivolgimenti hanno ridotto fiorite di vita a cimiteri di morte.
|