Ritorno alla Chiesa dei
dissidenti
Oh, se questo Anno
Santo potesse salutare anche il grande e da secoli atteso ritorno all'unica
vera Chiesa di molti credenti in Gesù Cristo, per
vari motivi da lei separati! Con gemiti inenarrabili lo Spirito, che è nei
cuori buoni, leva oggi come un grido d'implorazione la stessa preghiera del
Signore: ut unum sint
(Io 17,11). Giustamente pensosi dell'audacia, con cui si muove il fronte
unico dell'ateismo militante, quel che da lungo tempo si domandava, oggi
s'invoca ad alta voce: Perché ancora separazioni, perché ancora scismi? A
quando l'unione concorde di tutte le forze dello spirito e dell'amore?
Se altre volte dalla Sede
Apostolica è partito l'invito alla unità, in questa
occasione Noi lo ripetiamo più caldo e paterno, spinti come Ci sentiamo dalle
invocazioni e suppliche di tanti e tanti credenti sparsi su tutta la terra che,
dopo i tragici e luttuosi avvenimenti sofferti, volgono gli occhi verso questa
stessa Sede, come all'àncora di salvezza del mondo
intero. Per tutti gli adoratori di Cristo - non esclusi coloro che in una
sincera ma vana attesa l'adorano promesso nelle predizioni dei Profeti e non
venuto - Noi apriamo la
Porta Santa, e insieme le braccia e il cuore di quella
paternità, che per inscrutabile disegno
divino Ci è stata comunicata da Gesù Redentore.
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