Pentimento ed espiazione
E chi non ha bisogno del perdono di Dio? Tuttavia
il Signore, se è pronto a perdonare, non dispensa il peccatore dal sincero
pentimento e dalla giusta espiazione.
L'Anno Santo sia dunque
principalmente anno di pentimento e di espiazione. Il
pentimento e la espiazione interiori e volontari sono
l'indispensabile presupposto di ogni umano rinnovamento, significano l'arresto
nella china, esprimono il riconoscimento dei propri peccati, manifestano la
serietà del buon volere.
E maggiori
valori acquista l'espiazione volontaria, quando sia collettiva e venga prestata
in unione col primo Espiatore delle umane colpe, Gesù Cristo nostro Redentore.
Espiate, diletti figli, in questo Anno Santo che ricorda la grande espiazione del
Calvario, le vostre e le altrui colpe; seppellite con un sincero pentimento
tutto il passato, persuasi che se la presente generazione è stata colpita così
duramente dai castighi, fabbricati con le sue stesse mani, è perché ha più
coscientemente e protervamente peccato.
Sfilano, come in lugubre rassegna
dinanzi ai Nostri occhi, i volti addolorati degli orfani, delle vedove, delle
madri in attesa di un ritorno che forse non verrà, dei
perseguitati per la giustizia e per la religione, dei prigionieri, dei
profughi, degli esuli forzati, dei detenuti; dei disoccupati, degli oppressi,
dei sofferenti nello spirito e nella carne, delle vittime di ogni ingiustizia.
Tante e tante lacrime che irrorano la faccia della terra, tanto e tanto sangue
che la imporpora, mentre sono in sé espiazione e in molti casi non per proprie
colpe, esigono alla lor volta altra espiazione,
perché sia distrutta la colpa e sorrida di nuovo la
gioia.
Chi vorrà straniarsi da questo
mondo di espiazione, che ha per capo il medesimo
divino Crocifisso e abbraccia la intiera Chiesa militante?
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