5.1.2 Urgenze formative
Nel complesso è urgente superare un certo
disinteresse ecclesiastico nella conservazione e valorizzazione dei beni
culturali; superare l’impreparazione nel settore giuridico e amministrativo;
superare la mancanza di una committenza adeguatamente preparata.
– Superamento del disinteresse ecclesiastico verso i beni
culturali. In questa epoca di conclamato interesse
sociale verso il patrimonio storico-artistico, si è
talvolta notata una certa disattenzione e disaffezione al patrimonio storico-artistico nell’ambito ecclesiastico. L’imporsi di altre urgenze pastorali, la mancanza di personale e,
presumibilmente, la inadeguata preparazione dei responsabili, ha reso precaria
la tutela di tale patrimonio. In particolare l’insufficiente formazione degli
operatori porta a costatare la scarsa qualità gestionale,
che si manifesta specialmente nei momenti di emergenza (crolli strutturali,
rischi per l’incolumità, distacco di affreschi, alienazione di manufatti,
organizzazione della sicurezza, vertenze giuridico-amministrative,
ecc.). In tali frangenti spesse volte non vengono
prese decisioni risolutive poiché manca una visione organica e una strategia
preventiva.
– Superamento dell’impreparazione nel settore giuridico e
amministrativo. L’enorme dispendio di risorse economiche, spesso necessarie per
la realizzazione di alcuni interventi, corrisponde
spesso a gravi carenze istituzionali. Si rendono pertanto necessarie, a questo
riguardo, capacità di programmazione, competenza amministrativa e giuridica,
collaborazione interistituzionale (sia nell’ambito ecclesiastico sia in quello
civile). In molti casi infatti non si riescono a
reperire provvidenze, specie di carattere pubblico (a livello regionale,
nazionale, internazionale), per disinformazione procedurale. In questo contesto va dunque segnalata l’urgenza, da risolvere a
livello formativo, di far conoscere agli operatori le fonti legislative
generali e particolari a livello civile ed ecclesiastico.
– Superamento della mancanza di
un’adeguata committenza dedita all’incremento dei beni culturali. La Chiesa nel passato è stata in molti casi committente
illuminata introducendo artisti di ogni genere nel
cuore della spiritualità cristiana. La testimonianza del passato, conservata
nelle istituzioni ecclesiastiche, deve ispirare l’attuale committenza, affinché
si possano incrementare i beni culturali attraverso un impegno interdisciplinare, in modo che gli artisti possano
comprendere il variegato background ecclesiale per la maggiore riuscita delle
loro opere. È importante avere persone preparate ad un lavoro di équipe e
all’incontro con gli artisti contemporanei.48 In questo
impegno il museo può assolvere la funzione di catalizzatore per
l’animazione degli artisti e per la loro preparazione ai temi religiosi.
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