3.1.13 Sale di deposito
La vita del museo necessita
abitualmente anche di altri ambienti di servizio, tra cui le sale di deposito.
In questi spazi vengono ospitate le opere non esposte.
Tale concetto non va però frainteso. Il deposito di un museo non è, per sua
natura, né il luogo delle cose dimenticate, né un ricettacolo di disordine.
Esso raccoglie opere altrimenti importanti e significative
all’interno del contesto ecclesiale, le quali, per diversi motivi, sono lì
ospitate per una loro più prudente tutela e conservazione.
Se
al momento tali opere non sono fruibili all’interno dell’itinerario
predisposto, esse possono nel tempo divenirne parte integrante. Inoltre possono
essere utilizzate per esposizioni, sia nell’ambito del museo sia al di fuori di
esso. In proposito occorre ribadire
l’importanza della “circolarità delle opere”, pur con le dovute cautele, tanto
all’interno, quanto all’esterno del museo, per cui occorre regolamentare
accuratamente prestiti e acquisizioni.
In ogni caso, le opere in deposito debbono
rimanere a disposizione degli studiosi e dei responsabili istituzionali.
Pertanto debbono essere ben sistemate e facilmente
individuabili. È poi auspicabile che tali opere siano adeguatamente documentate
e registrate nell’inventario generale del museo o, addirittura, in un catalogo
a parte, facendo in modo che questa documentazione venga
aggiornata periodicamente.
Alcune opere sono collocate in deposito perché versano in
condizioni precarie e pertanto necessitano di
restauro. Bisogna quindi provvedere con cura alla loro salvaguardia,
in quanto si trovano in una fase delicata della loro “esistenza”.
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