1 stravècio agg. di
grado superlativo assoluto = it., vecchissimo. Il vèneto de stiani, non usava
il suffisso ..issimo, proprio dell’italiano, ma altre sue forme proprie come il
prefisso stra....vecio o altri modi tipici: vecio vecio / pi che vecio / vecio
ca non sò / vecio che mai / nosoquanto vecio. Nota. Mi permetto di richiamare
la mia continua insistenza affinche siano promossi studi sul ‘dialetto veneto’
= ‘lingua veneta’. Se si osserva la grammatica e l’ortografia, che sono celate
ma esistono nella parlata, abbiamo una lingua, altrimenti, andando a naso,
abbiamo un dialetto!
2 aromài, daromài avv.
= it., ora, ormai, a questo punto. Le lingue vive, come i dialetti vivi, si
aggiornano di continuo e così è per la ‘lingua italiana’ come per il ‘dialetto
veneto’. Le generazioni venete vecie,
dicevano ‘daromai’, quelle più recenti ‘aromai’, l’attuale ‘ormai’ =
it., ormai. Nel tenere presente che il ‘dialetto romanzo veneto’ ha pari
dignità del ‘dialetto romanzo toscano-fiorentino’ (derivanti entrambi dalla
‘lingua madre latina’) è che, de facto, una ‘possibile lingua veneta’ godrebbe
di pari dignità della ‘lingua italiana nazionale’, nel mio scrivere evidenzio
sempre le particolarità che, se studiate ed applicate nello scritto,
caraterizzerebbero la dignità di ‘dialetto veneto’ = ‘lingua italiana’. Le
differenze del ‘dialetto veneto’ (spiega il prof. S. Belloni, nella sua
GRAMMATICA VENETA, pag, 20, 21), non sono gravi... anzi, si può dire che sono sfumature
di una stessa parlata: il ‘dialetto veneto’... e sono un segno che esiste una
base standard fra le... parlate venete. Riporto altri esempi: àndolo / ànzolo /
ànsolo / àngiolo / àngelo = it., angelo
\-/ èssare / èssere = it., essere
\-/ faséa / faséo = it.,
facevo \-/ scuminsio / scominsio = it., comincio \-/
sarvélo / servélo = it. cervello
\-/ curame / corame = it.,
corame, cuoio \-/ leame / loame / luame = it., letame \-/
fursi / forsi / forse = it., forse, per caso, probabilmewnte \-/ la
late / el late = it., il latte ecc. Vedi, anche, la mia grammatica ‘Vèneto
mio’, scheda n° 14 – Particolarità venete-vicentine - Sembrano errori, ma non
lo sono.
3
oncó, ancó, ancùo, uncó avv. =
it. oggi. (Candiago-Romanato, pag. 12, 124).
4
vèro s. f. = it., verità. Questo
termine, se usato come s. f. vèro = verità, deve sempre essere accentato con
l’accento grave, suono aperto, così da poterlo distingure, inequivocabilmente e
facilmente, dal suo omonimo véro s. m. (con accento acuto, suono chiuso) =
vetro e, anche, da un altro suo omonimo, ma non omofono véro s. m. = verro,
suino maschio adibito alla riproduzione. Vedi, anche, la mia grammatica ‘Vèneto
mio’, scheda n° 5 – Termini omonimi.
5 calìsene, calìzine,
calìdene, calùsene, calùzine, calùdene, calìdene s. f. = it., fuliggine,
caligene. (Candiago-Romanato, pag. 31) – (La sapienza dei nostri padri, pag.
71). Vedi, anche, mia grammatica ‘Veneto mio’, scheda n° 14 – Particolarità
venete-vicentine – Sembrano errori, ma non lo sono.
6 brùsco, anbrùsco,
brusasórzi, bruscaìsi, rùsco, rustàto, s. m. = it., pungitopo. (La sapienza dei
nostri padri, pag. 58).
7 càssa, càza,
cassaróla, s. f. = it., cazza. Trattasi
di un mestolo in rame con lungo manico per attingere l’acqua dai secchi.
(Candiago-Romanato, pag. 36) – (La sapienza dei nostri padri, pag. 97).
8 scarsèla s. f. =
it., tasca. (Candiago-Romanato, pag. 171). Alcuni m. d. d.: gaver le scarsele
sbuse = non avere mai soldi in tasca. Gaver le scarsele piene = avere le tasche
piene = essere seccato, irritato, non poterne più. Inoltre, può indicare
un’erba commestibile.
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