Racconto
1 4 | mai troppa) che ci fosse lì attorno un qualche manigoldo
2 5 | lui aveva fatto venire lì un suo nipote, certo Marco.
3 9 | Ernesto”. Velocemente mi reco lì e riconsegno queste benedette
4 10| interessavano molto quei mandarini lì. Fatto questo, fatto quello,
5 10| dal riusare quella presina lì e, quando l’adoperavo, la
6 11| dai prati, era sistemato lì, ben coperto e all’asciutto.
7 11| che si trovava nell’aia e, lì, si dava inizio alla gara
8 12| sistemati nel granaio e, lì, era stato collocato anche
9 13| Quando il padrone passava di lì, batteva sempre le mani
10 13| spaventapasseri: “E tu, che cosa fai lì, buono a niente, t’atteggi
11 13| serve che t’abbia collocato lì, per vigilare? Svegliati,
12 14| immobile amica, che stava lì, buona e obbediente come
13 16| d’altre erbe idrofile. Da lì sporgeva un mastodontico
14 17| accontentavo di quel poco lì e pian piano, quietamente
15 19| fuoriusciva sul tetto e, da lì, lasciava cadere un cappio
16 19| arrivate a raspare la caligine lì depositata. Nel caso che
17 20| pervenuta la notizia che, da lì a qualche giorno, sarebbe
18 20| stava per cadere il mondo. Lì, in chiesa, arrivò anche
19 21| percorresse per quel luogo lì un cinghiale, che tante
20 21| te, subito dopo passa di lì un toro che, anch’esso,
21 21| alcuni minuti, passa di lì un asino che, vedendo il
22 22| ai lati della strada. Da lì, lo stradino di nuovo tirava
23 25| che mi ha fatto nascere lì e nei tempi giusti. Così,
24 25| tempi vivevo in quell’ambito lì, intendevo quella lingua
25 25| che anche in quel pianeta lì esiste la vita), quando
26 25| delle galline, che vivono lì, è poco più grande del niente.
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