Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText
Antonio Balsemin
Ve conto…

IntraText CT - Lettura del testo

  • 16        LA SORGENTE DE 'I PIERI'
Precedente - Successivo

Clicca qui per nascondere i link alle concordanze

16        LA SORGENTE DE 'I PIERI'

 

Il complesso delle vasche della sorgente della quale vi voglio parlare era così disposto. Nella parte iniziale, vi era una costruzione costruita come piccola casa. Questa casetta sul fronte era fornita di un robusto parapetto alto circa sessanta centimetri. La parte superiore di questo parapetto terminava con una grossa lastra di marmo bianco, perfettamente levigata. Le due pareti laterali erano costruite con sassi, pietre e mattoni e la parete di fondo era lasciata a rustico, vale a dire, com’era fatto il declivio del monte. Questa piccola porzione di terra del declivio, non ricevendo mai il sole diretto, era completamente ricoperta di muschio e d’altre erbe idrofile. Da sporgeva un mastodontico pezzo di marmo levigato. Nella parte superiore era stata scavata una canalina, nel vuoto della quale scorreva l’acqua sorgiva, che filtrava dal terreno soprastante. Chi avesse voluto bere l’acqua direttamente dal canaletto della gran pietra, per non rischiare di cadere nell’incavo della vasca, appoggiava le ginocchia al parapetto, si reggeva in equilibrio con una mano premuta contro una parete, con l’altra mano faceva perno sulla punta del marmo sporgente e, quindi, posava il mento nell’incavo della piccola mezzaluna. Io ero bambino e, poiché ero poco alto di statura, montavo con le ginocchia sopra la pietra del parapetto ed afferravo strettamente, con entrambi le manine, l’estremità del pietrone aggettante e, una volta accostato il mento all’orlo del fossatello, sorbivo la fresca e limpida acqua. Seguiva a questa prima vasca, che era riservata unicamente alle persone, un’altra vasca costruita immediatamente più a valle e, attraverso un foro trapassante la parete, scorreva l’acqua in eccedenza dalla prima alla seconda vasca. Questa era molto capiente ed era esclusivamente riservata per far bere il bestiame di chiunque. Appresso e sempre a scendere, vi era la terza vasca che serviva per dare l’ultima risciacquata ai panni alla fine del bucato. Concludeva il complesso dell’impianto delle vasche quella più grande di tutte, che serviva per dare inizio al primo risciacquo delle lenzuola e d’altra biancheria, adoperando il sapone. Tutte le vasche erano in comunicazione fra loro, nel senso che, nelle parti più alte delle pareti di separazione da vasca a vasca, una piccola incavatura permetteva il travaso dell’acqua in eccedenza dalla vasca più alta a quella più bassa. Nella parte bassa interna, sempre delle pareti di divisione fra vasca e vasca, per capirci, nella parte combaciante al fondo d’ogni singola vasca, un foro otturato con stracci di lino, poteva essere sturato così da far defluire l’acqua e ricambiarla del tutto. Di tanto in tanto, infatti, si strofinavano le pareti interne di tutte le vasche perché, anche se l’acqua era corrente, poteva attecchire del muschio o delle piantine acquatiche ed, anche, potevano proliferare vermi o, col passare del tempo, depositarsi del pantano. Allora, mettendosi all’esterno della vasca, con un bastone si spingeva via il tampone di pezza della vasca più in basso e, come che si era svuotata, si dischiudeva il foro basso della vasca più in su. Con questo agire, tutte le vasche erano svuotate e tutti gli invasi erano pronti per essere sfregati con la scopa di saggina. Ultimate le pulizie di tutte le vasche, si dava inizio all’operazione inversa, nel senso che si tappavano i buchi bassi a cominciare dalla vasca più a monte. Così operando, la prima vasca si empiva ben bene e l’acqua, che sarebbe fluita dal piccolo scavo alto, pian piano avrebbe colmate le attigue vasche sottostanti. Le piccole aperture aderenti al fondo delle vasche, che sarebbero rimaste sempre sott’acqua, erano tappate con nuove pezze di lino buono. L’operazione che per nessun motivo poteva essere compiuta, era quella che una massaia sciacquasse la biancheria insaponata nella vasca riservata al bestiame: sarebbero nate liti furibonde! Questa sorgente, conosciuta anche da persone abitanti in luoghi lontani, era conosciuta come ‘la sorgente dei Pieri’. Essa era il vanto dei miei nonni materni, i Molon detti ‘i Pieri dei Pier’, e da tutti era stimata preziosa come l’oro.

Qualche tempo addietro sono andato a vedere questa fonte ed ho visto in che stato si trova. Che pena, fin che serviva era stata ben curata ed apprezzata, adesso che fa parte solamente della storia locale dei tempi andati, si è lasciato che si facesse seppellire dal terreno franato!

 




Precedente - Successivo

Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText

Best viewed with any browser at 800x600 or 768x1024 on Tablet PC
IntraText® (V89) - Some rights reserved by EuloTech SRL - 1996-2007. Content in this page is licensed under a Creative Commons License