16 LA SORGENTE DE 'I PIERI'
Il complesso delle vasche della
sorgente della quale vi voglio parlare era così disposto. Nella parte iniziale,
vi era una costruzione costruita come piccola casa. Questa casetta sul fronte
era fornita di un robusto parapetto alto circa sessanta centimetri. La parte
superiore di questo parapetto terminava con una grossa lastra di marmo bianco,
perfettamente levigata. Le due pareti laterali erano costruite con sassi,
pietre e mattoni e la parete di fondo era lasciata a rustico, vale a dire,
com’era fatto il declivio del monte. Questa piccola porzione di terra del
declivio, non ricevendo mai il sole diretto, era completamente ricoperta di
muschio e d’altre erbe idrofile. Da lì sporgeva un mastodontico pezzo di marmo
levigato. Nella parte superiore era stata scavata una canalina, nel vuoto della
quale scorreva l’acqua sorgiva, che filtrava dal terreno soprastante. Chi
avesse voluto bere l’acqua direttamente dal canaletto della gran pietra, per
non rischiare di cadere nell’incavo della vasca, appoggiava le ginocchia al
parapetto, si reggeva in equilibrio con una mano premuta contro una parete, con
l’altra mano faceva perno sulla punta del marmo sporgente e, quindi, posava il
mento nell’incavo della piccola mezzaluna. Io ero bambino e, poiché ero poco
alto di statura, montavo con le ginocchia sopra la pietra del parapetto ed
afferravo strettamente, con entrambi le manine, l’estremità del pietrone
aggettante e, una volta accostato il mento all’orlo del fossatello, sorbivo la
fresca e limpida acqua. Seguiva a questa prima vasca, che era riservata
unicamente alle persone, un’altra vasca costruita immediatamente più a valle e,
attraverso un foro trapassante la parete, scorreva l’acqua in eccedenza dalla
prima alla seconda vasca. Questa era molto capiente ed era esclusivamente
riservata per far bere il bestiame di chiunque. Appresso e sempre a scendere,
vi era la terza vasca che serviva per dare l’ultima risciacquata ai panni alla
fine del bucato. Concludeva il complesso dell’impianto delle vasche quella più
grande di tutte, che serviva per dare inizio al primo risciacquo delle lenzuola
e d’altra biancheria, adoperando il sapone. Tutte le vasche erano in
comunicazione fra loro, nel senso che, nelle parti più alte delle pareti di
separazione da vasca a vasca, una piccola incavatura permetteva il travaso
dell’acqua in eccedenza dalla vasca più alta a quella più bassa. Nella parte
bassa interna, sempre delle pareti di divisione fra vasca e vasca, per capirci,
nella parte combaciante al fondo d’ogni singola vasca, un foro otturato con
stracci di lino, poteva essere sturato così da far defluire l’acqua e ricambiarla
del tutto. Di tanto in tanto, infatti, si strofinavano le pareti interne di
tutte le vasche perché, anche se l’acqua era corrente, poteva attecchire del
muschio o delle piantine acquatiche ed, anche, potevano proliferare vermi o,
col passare del tempo, depositarsi del pantano. Allora, mettendosi all’esterno
della vasca, con un bastone si spingeva via il tampone di pezza della vasca più
in basso e, come che si era svuotata, si dischiudeva il foro basso della vasca
più in su. Con questo agire, tutte le vasche erano svuotate e tutti gli invasi
erano pronti per essere sfregati con la scopa di saggina. Ultimate le pulizie
di tutte le vasche, si dava inizio all’operazione inversa, nel senso che si
tappavano i buchi bassi a cominciare dalla vasca più a monte. Così operando, la
prima vasca si empiva ben bene e l’acqua, che sarebbe fluita dal piccolo scavo
alto, pian piano avrebbe colmate le attigue vasche sottostanti. Le piccole
aperture aderenti al fondo delle vasche, che sarebbero rimaste sempre sott’acqua,
erano tappate con nuove pezze di lino buono. L’operazione che per nessun motivo
poteva essere compiuta, era quella che una massaia sciacquasse la biancheria
insaponata nella vasca riservata al bestiame: sarebbero nate liti furibonde!
Questa sorgente, conosciuta anche da persone abitanti in luoghi lontani, era
conosciuta come ‘la sorgente dei Pieri’. Essa era il vanto dei miei nonni
materni, i Molon detti ‘i Pieri dei Pier’, e da tutti era stimata preziosa come
l’oro.
Qualche tempo addietro sono
andato a vedere questa fonte ed ho visto in che stato si trova. Che pena, fin
che serviva era stata ben curata ed apprezzata, adesso che fa parte solamente
della storia locale dei tempi andati, si è lasciato che si facesse seppellire
dal terreno franato!
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