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Antonio Balsemin
Ve conto…

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  • 21        L'ASINO ALLA RISCOSSA
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21        L'ASINO ALLA RISCOSSA*

 

Cera una volta un leone che divenuto ormai vecchio, si era appartato in un posto fuori mano per esalare gli ultimi respiri. Il caso, pestifero intrigante, volle che percorresse per quel luogo un cinghiale, che tante volte, par salvarsi dai denti aguzzi del leone, se l’era filata a gambe levate, per sfuggire a quel bestione, che voleva mangiarselo. Poiché si era presentata questa favorevolissima opportunità di vendetta, il cinghiale, con la testa ben eretta, con un portamento da bullo e con arie spavalde, gli va vicino, gli grugnisce sul muso tutte le sue ire e gli assesta un poderoso morso. ‘Piove sul bagnato’, dice un nostro vecchio detto veneto e, guarda te, subito dopo passa di un toro che, anch’esso, un’infinità di volte si era dato a corse precipitose per sfuggire a quel gran dispotico. Nel ricordarsi dei tanti spaventi subiti, decise di fargliele pagare tutte e subito e, così, senza tanti preamboli, gli conficcò un corno nella pancia. Com’è vera la vecchia sentenza veneta ‘i pidocchi fanno pidocchi, i soldi fanno soldi, la sfortuna fa sfortuna’ e chi l’avrebbe mai detto? Trascorsi alcuni minuti, passa di un asino che, vedendo il suo più odiato nemico ridotto agli stremi, pensa di vendicarsi di tutte le amare umiliazioni costretto ad ingurgitare per tanti anni. Con lo zoccolo della zampa anteriore, se la gode a lungamente raspare il terreno in segno d’attacco, alla maniera di un gran artista cantore, con la sua stentorea voce raglia ai quattro venti l’inizio della sua riscossa, agita il ciuffo della corta coda ai quattro punti cardinali e, dopo, una volta giunto proprio vicino, girandosi col posteriore, gli sferra una possente zoccolata, fracassandogli il cranio. Il leone, povero disgraziato, raduna tutte le sue forze e, prima di perdere i sentimenti, gli rinfaccia: “Che i forti mi abbiano umiliato, facendomi scontare le vecchie glorie, di malavoglia le ho patite, ma, me infelice, subirle da te, avanzo dell’imbratto degli scarti del mondo, è così umiliante che a me sembra come se morissi due volte”!

 

 




* Trattasi di una mia libera interpretazione della favola XXI, presa dalla raccolta del libro di Fedro. Il titolo, in latino, è ‘Leo senex, aper, taurus et asinus’.






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