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Silvano Tomasi – Gianfausto Rosoli Migrazioni moderne IntraText CT - Lettura del testo |
7 - Corrigan a Scalabrini25
Essendo ora occupato nella Visita Pastorale, ho tempo soltanto di ringraziarLa, ma sentitamente, della gentilezza usata verso il mio diletto Segretario.26 Ritiene di V. E. le memorie più gradite, e non cessa parlarne giornalmente.
Mi preoccupo ogni giorno de’ nostri cari Italiani. Desidero molto dare a loro una Chiesa nazionale, - propria, - dove saranno indipendenti affatto. Questa è la mia ferma volontà. Solo, bisogna esser un po’ prudente per assicurarci i mezzi necessari. - Il Rettore dell’antica Cattedrale, che ha nella sua Parrocchia dieci mila Italiani, è del medesimo parere: come anche il Vicario Generale. Padre Marcellino è ansioso; dubita; ma riusciremo coll’aiuto del Signore. Ma forse non nella maniera che pensa il degnissimo P. Marcellino.
Vi sono moltissime difficoltà ma andiamo considerando, pensando tutte le cose, e non mai vogliamo por fine agli sforzi finché sarà stato realizzato il progetto.
Alcuni buoni uomini, ben pratici di tali affari, cercano adesso un buon sito per la chiesa futura, e anderemo avanti secondo le circostanze, colla massima prestezza possibile.
Così prepariamo la casa per i Sacerdoti di Piacenza. Coll’aiuto del cielo, V.E. ed io faremo qualche cosa per la salute eterna degli Emigrati italiani; ed ora ho molto più coraggio che mai.
Non posso scriverLe più a lungo questa sera, Don Carlo lo farà per me fra giorni.
Intanto, rinnovandoLe i ringraziamenti, e ponendomi tutto ai Suoi venerandi comandi.
sono di
V. E.
um.mo dev.mo Servo nel Signore
Michele Agostino Arciv.o”