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Silvano Tomasi – Gianfausto Rosoli
Migrazioni moderne

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Scalabrini, Pio X e Raffaele Merry del Val
(1903-1905)

 

I rapporti epistolari di Scalabrini con Pio X sono notevolmente anteriori all’inizio del pontificato di Giuseppe Sarto (1903). Vescovo di Mantova e Patriarca di Venezia, il futuro Pontefice guarda al confratello piacentino come al Vescovo che sostiene con voce autorevole le istanze in merito all’insegnamento catechistico che si levano da numerose diocesi italiane, dando ad esse espressione corale nel primo congresso catechistico nazionale di Piacenza del 1889. La diffusione del catechismo unico è sostenuta dai due vescovi anche in prospettiva migratoria, perché l’uniformità nell’esposizione della dottrina cristiana potrà rendere più facile la catechesi ai figli degli italiani all’estero provenienti dalle diverse diocesi della penisola.

Il breve epistolario che presentiamo interessa soprattutto la visita di Scalabrini alle missioni del Brasile nel 1904, che il Pontefice ha benedetto e seguito con grande attenzione. Nelle lettere di Scalabrini si può osservare la maturazione del “memoriale” sull’istituzione di un organismo centrale per l’assistenza agli emigranti di tutte le nazioni cattoliche, una proposta che rimane tra le più significative e lungimiranti di Scalabrini. Lo scambio epistolare con il card. Raffaele Merry del Val (1865-1930), Segretario di Stato di Pio X, per il cui tramite Scalabrini trasmette al Papa la sua proposta, completa le informazioni relative allo stesso “memoriale”.

 




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