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Silvano Tomasi – Gianfausto Rosoli Migrazioni moderne IntraText CT - Lettura del testo |
19 - Merry del Val a Scalabrini19
Roma, 19 Marzo 1905
Monsignore Veneratissimo,
mi perdoni se ho tardato tanto a rispondere alla sua preg.ma lettera del 28 di Febbraio pp. Molto ho avuto da fare e poi volevo riflettere maggiormente alla grave questione che in verità mi sta molto a cuore. Non ho bisogno di aggiungere che ne ho parlato, e più volte, col Santo Padre. Né sarebbe difficile, né sgradito a Sua Santità d’indirizzare a tutti gli emigrati di qualsiasi nazionalità la parola di conforto da Lei indicata; ma mi pare che questa parola dovrebbe essere pronunciata quando potrà essere seguita e con sollecitudine da un provvedimento
efficace. Ora è precisamente in ciò che ci difetta una linea di condotta chiara ed un programma concreto di azione. Si potrà nominare una Commissione «Pro emigratis catholicis». Sta bene. E poi? Fa d’uopo trovare persone competenti e poi tracciare una linea di azione, determinare i limiti del suo apostolato, ed i mezzi che avrà a disposizione, nonché il modo pratico di usarne. Insomma è necessario un lavoro di preparazione, altrimenti avremo delle parole, delle promesse, una Commissione, delle sante intenzioni, delle complicazioni con altre società di simile natura, ma nulla più. Veda Lei, Monsignore, se può studiare la cosa e preparare gli elementi necessari per una azione efficace, la quale secondo me non dovrebbe incominciare con troppo chiasso e in proporzioni troppo estese. Sarebbe meglio un «granum sinapis» che in seguito colla benedizione del Signore potrebbe estendersi sempre più.
Non ho mancato di scrivere subito al Brasile nel senso da Lei proposto ed attendo risposta.
Mi raccomando a Dio, Monsignore, e mi creda con sensi di vera stima,
suo dev.mo
R. Card. Merry del Val