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Silvano Tomasi – Gianfausto Rosoli Migrazioni moderne IntraText CT - Lettura del testo |
1 - Scalabrini a Corrigan6
Piacenza 18 Agosto 1887
Eccellenza Rma,
Oltremodo gradita mi giunse la veneratissima sua in data 24 Luglio p. p. come quella che rivela in Vostra Eccellenza un animo tutto zelo per la gloria di Dio e per la salvezza delle anime7. Io la ringrazio dall’intimo del cuore della bontà che si degna addimostrarmi. Quanto mi chiamerei fortunato di esserle vicino per potermi più facilmente giovare dei suoi sapienti consigli!
Pur troppo è verissimo quanto V.E. lamenta riguardo agli italiani emigrati in America. Però mi permetto, ottimo Monsignore, di farle osservare alla mia volta che conviene distinguere: l’Italia settentrionale dall’Italia Meridionale. Anche in fatto di istruzione religiosa, a quanto mi si dice è sensibilissima la differenza dall’una dall’altra. Qui da noi si sente ancora l’alito di S. Carlo Borromeo, e se la religiosa educazione non è tale dappertutto quale si vorrebbe, è però in generale sufficiente. Certo sarebbe necessario darle un maggiore impulso ed è per concorrere in qualche modo a un’opera così santa che io fondai anni or sono il Catechista Cattolico8, periodico altamente encomiato dal S. Padre e abbastanza diffuso. Non potrebbe V.E. diffonderlo anche tra gli italiani residenti nella sua Diocesi? anzi non sarebbe disposta a onorarlo di qualche suo iscritto all’uopo? Farebbe cosa a tutti gradita assai e vantaggiosissima anche ai poveri emigranti. In tale speranza le mando alcuni numeri del periodico stesso, pregandola a perdonare il mio soverchio ardire.
Ella poi graziosamente si offre a scrivermi intorno ai preti e laici italiani residenti costì. Le sarei obbligatissimo del favore, giacché intendo, se Dio mi assiste, occuparmi nuovamente di questa importante materia. L’opuscolo che ella ha avuto la bontà di leggere, è stato accolto molto favorevolmente in Italia, ma finora verba verba praetereaque nihil.9 La S. Sede però qualche serio provvedimento sembra che voglia prenderlo. Fin qui purtroppo i preti che partirono per l’America, fatte poche eccezioni, non erano che il rifiuto delle diocesi italiane. Ora
si vorrebbero spedire sacerdoti degni della loro vocazione, prudenti, zelanti, disinteressati i quali fossero a intera disposizione dei Vescovi d’America. In tal senso presentai un umile progetto alla Propaganda Fide, e spero che qualche cosa si farà.10 Spero anche di vedere sorgere qui in Piacenza una casa dove poter accogliere, istruire e preparare i sacerdoti che intendono dedicarsi all’evangelizzazione dei loro connazionali emigrati in America. Le vocazioni non mancherebbero ma quello che mi manca sono i mezzi pecuniari. Oh se qualche ricco americano si sentisse da Dio ispirato di venirmi in aiuto!
Non voglio più a lungo tediarla, Ecc.mo e Veneratissimo Mgre. Mi raccomandi a Dio, mi conservi la sua preziosa benevolenza e mi creda quale coi sensi di vivissima gratitudine e profonda venerazione godo professarmi,
Di V.E. Rma e Illma
Devmo Affmo Obbligmo servo
Gio. Battista Vescovo di Piacenza