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Silvano Tomasi – Gianfausto Rosoli Migrazioni moderne IntraText CT - Lettura del testo |
13 - Corrigan a Scalabrini37
New York, 10 Agosto 1888
Monsignore Veneratissimo,
Ella, con cuor di Vescovo e di Padre, può intendere meglio di qualunque il mio giubilo e la mia gratitudine all’arrivo de’ due nuovi Missionari per gli italiani emigrati. Domenica scorsa dissero la S. Messa per la prima volta nella Chiesa improvvisata, per così dire. Come avranno scritto a V. Eccellenza, hanno preso un magazzino in affitto pro tempore e lì hanno eretto un altare. Dissero quattro Messe; ora fanno la novena per la festa dell’Assunzione. Domenica, la colletta fruttava 300 Lire. Ogni sera, poi, quindici o venti altre. Onde, Monsignore mio, benché il luogo sia molto umile, e molto ristretto, il popolo comincia già a frequentarlo, e quindi, già dal principio, mi pare, la Missione riesce a meraviglia. Tal notizia Le recherà piacere e consolazione, come l’ha fatto a me. Così, poco a poco, possiamo guadagnare i nostri cari emigrati, e condurli tutti al Signore. Anzi, perché non si possono aprire diverse tali Cappelle modeste, affinché i fedeli possano almeno assistere al Santo Sacrificio, e sentire la parola divina? C’è luogo ancora per molte Chiese italiane, e quindi V.E. mi farà grandissimo favore spediendomi, quando lo potrà comodamente, un altro Sacerdote.
Lì 15 ottobre debbono partirsi da Roma cinque Suore Pallottine per la Chiesa del Carmine, (in questa città).
Sta circa cinque miglia lontana dai Padri di Piacenza, e il Rettore mi disse, pochi giorni fa, che vorrebbe esso dar principio, ivi, ad una nuova chiesa, se potesse avere i socii necessari.
La ringrazio tanto del suo foglio del 12 luglio, e mi commendo sinceramente alla Sua benevolenza, e le Sue preghiere.
Intanto sono, come sempre
Dev.mo aff.mo servo,