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Silvano Tomasi – Gianfausto Rosoli Migrazioni moderne IntraText CT - Lettura del testo |
20 - Corrigan a Scalabrini48
New York, 5 Febbraio 1889
Monsignore Veneratissimo,
I due Missionari Apostolici, PP. Giacomo Annovazzi ed Oreste Alussi mi presentarono stamattina il Suo pregiatissimo foglio de’ 23 Gennaio pp. Le rendo grazie infinite della Sua bontà verso di me, e verso gli Emigranti Italiani a New York. Il Padre Felice49 sta pieno di liete speranze pell’avvenire, e tutto promette benone.
Riguardo poi alle Suore, saranno benvenute, e faranno certamente del bene: ma confesso a V.E. R.ma che non veggio chiaramente i mezzi per avere i soccorsi necessarii ed opportuni.
Ancora non abbiamo se non lire 25.000; che sono proprio niente quando si tratta di un Asilo in questa città. La Signora di Cesnola va piena di fidanza, ma essa non è Vescovo, e non sente il peso della responsabilità dell’affare. Dobbiamo contare sul denaro nostro soltanto, e non aspettare qualche sussidio dal Governo: perché la legge civile attuale vieta il dare qualche cosa agli Istituti settari, come dicono qui, cioè agli Istituti Cattolici, o di qualunque forma speziale di Religione.
Però le Suore potranno sempre campare, in qualche maniera; ma come, precisamente, non saprei. Faremo il possibile.
I Missionari mi piacciono molto. Sono zelanti, fedeli al dovere, e sono amati dal popolo. Altronde il Clero va molto rispettato sempre qui; molto più che non in Francia o Italia.
Sento con piacere che altri Sacerdoti debbano venire nel mese di Settembre per dare delle Missioni qua e là per la campagna. Il nostro Clero li riceverà con braccia aperte.
D. Carlo ringrazia molto V.E. R.ma del ricordo, e Le manda i suoi ossequi sinceri e grati.
Sono sempre qui in mezzo delle onde del mare, e perciò mi raccomando caldamente alle Sue preghiere. Merito però castigo più severo e debbo imparare a soffrire in pazienza e pace.
Intanto, Monsignore mio, mi creda,
di V.E.
um.mo dev.mo servo
Michele Agostino, Arciv.