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Silvano Tomasi – Gianfausto Rosoli Migrazioni moderne IntraText CT - Lettura del testo |
27 - Scalabrini a Corrigan61
Levico, 1 Luglio 1890
Caro e Venerato M.gre,
Grandissima consolazione mi ha recato l’ultima sua, come quella che mi annunzia vicino il momento sospirato di fare la sua personale conoscenza.
I motivi che l’hanno costretta a ritardare la sua venuta non mi meravigliano punto, perché conosco benissimo Roma.
La mia salute cammina ora discretamente.
Questo medico mi ordina di recarmi a Rabbi, stazione poco distante da Levico, ma più elevata. Vi andrò nella ventura settimana. Credo sarà meglio anche per V.E. e per D. Carlo. Là potremo stare almeno per qualche settimana in santa libertà e senza tanti fastidi.
L’itinerario è il medesimo di prima: cioè Milano - Verona - Trento - S. Michele. Da S. Michele si arriva a Rabbi in vettura, che sarà pronta, se mi indicherà con telegramma la corsa del suo arrivo a S. Michele.
I bauli sarà bene li porti con sé come bagaglio, pigliando la relativa bolletta fino ad Ala, che è il luogo di confine, dove sono visitati dai doganieri austriaci.
Voglia, Monsignore, indicarmi al più presto quanto tempo a un di presso intende fermarsi a Rabbi per poter ordinare a tempo la stanza giacché sono molto ricercate. I progetti di ritorno a Piacenza li faremo insieme.
Mi rallegro tanto tanto dell’onorificenza conferita al caro D. Carlo. A lui le mie congratulazioni più vive.
L’abbraccio, Monsignore venerato, in osculo sancto, e raccomandandomi alle sue preghiere, mi raffermo con sentita riconoscenza
di V.E. R.ma
Dev.mo Aff.mo servo e confr.
Gio. Battista Vescovo di Piacenza