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Silvano Tomasi – Gianfausto Rosoli Migrazioni moderne IntraText CT - Lettura del testo |
REGOLA DELLA CONGREGAZIONE DEI MISSIONARI DI S. CARLO
PER GL’ITALIANI EMIGRATI
(Piacenza, Tip. Vesc. G. Tedeschi, 1895)
Ripetute volte nelle pubblicazioni e nelle conferenze, Scalabrini parla della Congregazione dei Missionari per gli emigrati, da lui fondata a Piacenza il 28.11.1887 con l’approvazione di Leone XIII, che ne aveva accompagnata la nascita con il breve Libenter agnovimus, e il sostegno della Sacra Congregazione di Propaganda Fide. I missionari sono impegnati nello sforzo di risolvere i drammatici problemi dell’emigrazione. La loro azione sarà efficace se l’istituzione alla quale appartengono avrà una solida struttura interna, garantita dalla regola dell’istituto, posta alla base dell’attività pastorale attraverso una profonda vita interiore. Allo scopo Scalabrini, nel 1894, introduce la professione dei voti semplici perpetui, dando alla congregazione dei missionari di San Carlo una forma definitiva. La Regola del 1895, elaborata con l’intervento di esperti, riproduce integralmente quanto riguarda il fine e i mezzi per raggiungerlo, già fissati nel primo regolamento, approvato da Propaganda Fide nel 1888, ma innova sostanzialmente l’ordinamento generale dell’istituto perché, con l’introduzione dei voti perpetui, subentra l’anno di noviziato e sono soppressi i riferimenti ai voti quinquennali adottati inizialmente. Nella nuova norma non sono dimenticate le iniziative che i missionari devono avviare per la formazione umana e cristiana dei migranti; un capitolo è dedicato alle scuole italiane che dovranno sorgere all’estero.