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Quinto Settimio Florente Tertulliano
Apologetico

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  • CAPO 19 -- L'autorità della Santa Scrittura è provata dalla sua antichità: maggiore di qualsivoglia documento pagano.
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CAPO 19 -- L'autorità della Santa Scrittura è provata dalla sua antichità: maggiore di qualsivoglia documento pagano.

[1] A questi documenti l'autorità rivendica anzi tutto la somma loro antichità. Anche tra voi il lungo tempo, assunto a sostenere la credibilità, tien luogo di un valore religioso.

[2] Pertanto tutta la sostanza e tutti i materiali, le origini, le date, le fonti di qualsivoglia vostra antica scrittura, la più parte anche delle nazioni e città famose nella storia e le memorie vetuste: in fine, le forme stesse dell'alfabeto, indici e custodi dei fatti, e - credo di dire ancora poco - gli stessi vostri dei, i templi stessi, dico, e gli oracoli e i riti sorpassa, pur di secoli lo scrigno racchiudente alle volte, un solo profeta, nel quale collocato si vede il tesoro di tutta la religione giudaica e, in seguito, pur della nostra. [3] Se mai avete sentito, talora, nominare un Mosè, esso è dell'argivo Inaco contemporaneo: precede di quasi 400 anni (ne mancano 7) lo stesso Danao, anch'esso tra voi antichissimo; e precede di circa mille anni la rovina di Priamo: potrei pure aggiungere, di più di 500 anni anche Omero, avendo autori cui attenermi.

[4] Anche gli altri profeti, sebbene a Mosè posteriori, tuttavia gli ultimissimi di loro non si scoprono forse anteriori ai vostri primi sapienti, legislatori e storici?

[5] In base a quali dati tutto ciò possa provarsi non è tanto difficile per me esporlo, quanto fuor di proposito; non tanto arduo, quanto, per ora, lungo. Bisognerebbe su molti documenti, con gesti calcolatorii delle dita, intrattenersi, inoltre gli archivi dischiudere delle genti più antiche, degli Egiziani, dei Caldei, dei Fenici;

[6] fare intervenire i loro connazionali, per opera dei quali la notizia è stata somministrata: un Manetone egiziano e un Beroso caldeo e, inoltre, Ieromo fenicio, re di Tiro; ed anche altri che li seguirono, Tolomeo di Mendes e Menandro di Efeso e Demetrio Falereo e il re Giuba e Apione e Tallo e il giudeo Giuseppe, che costoro approva o confuta, delle antichità giudaiche rivendicatore indigeno.

[7] E s'avrebbero pure a confrontare i cronografi greci, e quello che è avvenuto e quando, per scoprire le concatenazioni dei tempi e, per mezzo di queste, le date storiche mettere in luce: si dovrebbe peregrinare attraverso la storia e la letteratura mondiale. Tuttavia abbiamo già recato in certo modo una parte della dimostrazione, avendo accennato con quali mezzi la dimostrazione si possa ottenere.

[8] Ma è meglio differire, per non correre pericolo di esporre, per la fretta, meno di quanto si dovrebbe, o di vagabondare troppo lontano per volerlo compiutamente esporre.




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