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Quinto Settimio Florente Tertulliano Apologetico IntraText CT - Lettura del testo |
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CAPO 32 -- Anche per un'altra ragione noi preghiamo per la salute degl'imperatori: perché Iddio prolunghi la durata del loro impero, differendo la fine del mondo. Non giuriamo per il loro Genio, perché i Geni sono dei demoni. [1] Ma c'è per noi anche un'altra necessità maggiore di pregare per gl'imperatori, anzi per la stabilità di tutto l'Impero e per la potenza romana, noi che sappiamo che col prolungamento dell'Impero romano viene ritardata la più grande catastrofe che stia sopra tutto il mondo, anzi la fine stessa del mondo minacciante orrende sofferenze. Pertanto noi non vogliamo farne l'esperienza: e mentre che questa fine sia differita preghiamo, alla durata del romano Impero gioviamo. [2] Ma giuriamo anche, se non per il Genio dei Cesari, per la loro salute, che è più augusta di tutti i Geni. Non sapete che i Geni si chiamano demoni e, con diminutivo di qui derivato, demonii? Noi negli imperatori il giudizio di Dio rispettiamo, che li ha messi a capo delle genti. [3] Noi sappiamo che in essi c'è quello che Dio ha voluto: per cui noi salvo vogliamo quello che Dio ha voluto e in conto lo teniano di un grande giuramento. Del resto i demoni, vale a dire i Geni, noi sogliamo scongiurarli, per cacciarli dagli uomini, non giurare sul loro nome, per conferire loro l'onore dovuto alla divinità.
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