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| Platone Il Timeo IntraText - Concordanze (Hapax - parole che occorrono una sola volta) |
grassetto = Testo principale
Capitolo grigio = Testo di commento
1 III | a combatter sola per lo abbandonamento degli altri; ridotta in
2 XXIV | terra. Quest'acqua, quando l'abbandonano fuoco e aria, divien piú
3 XXX | passione abbiam chiamato abbarbaglio; e quel che la fa, splendente
4 XXX | splendente si sposa a bianco, e s'abbatte a nero cupo, si fa azzurro.
5 IV | quelle medesime cose ti abbattessi, le quali disse Solone.
6 IV | notando come per un cotale abbattimento divino bene tu in gran parte
7 | abbiam
8 | abbian
9 XL | innumerabili morbi, dolorosi, con abbondante sudore. Molte volte in quello
10 XI | illuminasse tutto il cielo molto abbondantemente, e tutti quegli animali
11 XXVII | vacuamenti, e i riempimenti in abbondanza e a una fiata, da poi che
12 XL | il corpo e tremore. E piú abbondevolmente ella scorrendo, col caldo
13 XXXIII | agli uomini, appena nati, abbozzaron le unghie. Per questa cagione
14 XXIII | questa forma. Posciaché abbracciato ebbe il cielo tutti i generi,
15 XLIII | demone; e diciamo ch'ella abita in su la sommità del corpo,
16 XVI | ogni luogo, su portando lo abitacolo di quello che è divinissimo
17 XXXI | acciocché separatamente quelli abitassero. Adunque nel petto o torace,
18 XLIV | toccarono in sorte le estreme abitazioni in pena della estrema loro
19 XLI | dell'anima vengon da mali abiti del corpo. Imperocché egli
20 III | campò da servaggio, e quanti abitiamo dentro ai termini di Ercole
21 XXII | diverse specie di forme si dee accagionare la composizione di ciascuno
22 I | poi che degli sposamenti accagionerebbero il caso?~TIMEO Ce ne ricorda.~
23 XI | farebbero loro viaggio, Iddio accese un lume nel secondo de'
24 IV | poi parlare. Ma tosto io accettai ieri la commissione tua,
25 XLII | non gli ha a fare niuna accoglienza, è quello delle purgagioni
26 XII | esempio: se non che egli non accoglieva ancora in sé tutti gli animali;
27 XXXVIII | levandosi su di dentro e accompagnando il respiro, in quello che
28 XVIII | per persuasione; e l'una accompagnasi ogni volta con verace ragione,
29 XXXV | parte per lo suo interno accompagnassero l'aria al suo entrar dentro
30 XVIII | per mezzo della opinione accompagnata col senso; e che ci è da
31 XXII | da fuoco o anco da aria, acconsente, ricomponendosi insieme,
32 XXXIII | egli è vero, quando Iddio acconsentisse; ma che abbiamo noi detto
33 XVII | esso stato generato dell'accordanza di Necessità e di Mente.
34 III | in ciò piú savii, si fu accorto che niente, per dire cosí,
35 XX | equilateri, che da ogni accostamento di quattro angoli piani
36 XI | e intelligibile animale, accostandosi alla natura eterna di quello.~ ~ ~
37 XXXIX | attorno alla midolla e l'accresce; e parte, quella che ha
38 XXVIII | sono molto aspre, paiono acerbe; se poco, brusche. E fra
39 XL | l'aria veniente di fuori: acerbissime quando spandendosi attorno
40 XLI | quando gli umori delle flemme acide e salse, e tutti quelli
41 XXXIX | amarezze e anco di sapori acidi e salsi, ella genera bile
42 XLIV | ostriche e di tutti gli animali acquatici, ai quali toccarono in sorte
43 XXXII | parvenze, a lei15 dà riposo e acquetare fa l'amarezza, perocché
44 XLIV | secondo ch'eglino perdono o acquistano intendimento o stoltizia.~
45 XXVI | affezione sua è qualcosa acuta. Poi è da mettere a ragione
46 XXVI | sottilità dei lati suoi e l'acutezza degli angoli e la piccolezza
47 XVI | calar giú, sí lo ebbero adagiato di questo cocchio. Onde
48 XXIV | che è nero, fu chiamato adamante. Quello che sta appresso
49 XXXIII | le membra, articolazione adattando ad articolazione.~Ci ornarono
50 XXXVII | movimento, ma, al contrario, adattano il principio d'un movimento
51 X | essere che questa cosa s'adattasse perfettamente a quello che
52 VIII | cotesta composizione e adattato l'una parte in su l'altra
53 XXX | possente; ma uomo niuno è adatto a fare né l'una cosa né
54 XXIV | sua, e serrata; ma se l'addentra fuoco e la scioglie, ella,
55 XV | sei movimenti; e innanzi, addietro, a diritta, a sinistra,
56 XXXIV | partecipa di vita si può bene addimandare animale; e questa, della
57 XIII | quanti noi sappiamo essere addimandati loro fratelli; e poi anco
58 XXIX | ombelico, l'altro che lo addolcia e soavemente rendelo di
59 XLI | imperocché uomo lieto o addolorato oltre modo, avendo furia
60 XLI | e quasi tutto ciò che si addomanda intemperanza in piaceri
61 XI | cinque altri astri che s'addomandano pianeti, per la custodia
62 XXIV | gragnuola; diaccio, se in terra; addomandasi poi neve se è di piú piccole
63 IV | tutto il potere nostro di adempiere quello che tu ci hai commesso.
64 I | ad essere singolarmente adirosa e savia, acciocché dirittamente
65 IV | come favoleggiando tu ci adombrasti ieri, traslatando nel vero,
66 XXXIII | legò le ossa co' nervi; poi adombrolle di carni. E quelle ossa
67 XXVII | bruciamenti e tagli del corpo, adoperano il contrario di ciò che
68 XI | ch'erano di bisogno per adoperare insieme la comparita del
69 XLIII | e in ciò egli piú si è adoperato che in altra sua cosa, ponghiamo
70 VII | consente seco medesimo, e s'aduna seco medesimo con tanto
71 XX | loro primarii triangoli, adunandosi poi in un solo numero, possono
72 XXIII | questi, a loro volta, quelli adunano: onde tutti i corpi sono
73 XXVI | vero valore, perché poi ci adusammo di spartire anche tutto
74 XLIV | non degnaron né anche dell'aere puro, come quelli che polluto
75 XVIII | medesime, di quale di esse affermerà alcuno per certo, questa
76 XXXIII | allora, come detto è innanzi, affermeremmo ch'egli è vero, quando Iddio
77 VII | seco medesimo con tanto affetto, che sciogliere non lo può
78 XL | è la bile che incende e affiamma. E la bile, poniamo che
79 XXXIX(18) | Per effetto dell'affiammamento.~
80 XVIII | discerne, vento e aria; e affiammandosi l'aria, diventar fuoco;
81 XL | corpo le quali si dicono affiammate, egli è la bile che incende
82 XLIV | picciolezza e informi, e poi affigurandoli e nutricandoli e crescendoli
83 XVIII | tutto soggiace, e mossa e affigurata da ciò che in lei entra,
84 XIX | naturalmente, da prima Iddio affigurolle di forme e di numeri; e
85 | affinché
86 XXXIII | pelle, raffreddato ebbe ad affittire. E cosí il Fabbro fe' irsuto
87 XIX | generazione, umidendosi e affocando, e le forme di terra accogliendo
88 XLII | venienti disputazioni e contese affocandolo, sí lo strugge; e flussioni
89 XXXIII | non è di bisogno; e che in affocarsi e poi freddare si sarebbe
90 XVIII | fuoco la parte di lei che è affocata, quella inumidita, acqua;
91 XXIV | fiamma, rimane ne' corpi affocati. Similmente dell'aria, ci
92 XLIV | corpo e le vie dello spirito affogando e non lasciando respirare,
93 XVIII | l'aria se si costringe e affolta, diventar nuvole e nebbie;
94 XXXIII | midolla, tutte queste furono affoltate di carni; non cosí quelle
95 XL | malagevole cosa è che alcuno sé affranchi.~ ~ ~
96 XXIV | fuoco, riviene uniforme: or affreddamento detta è la dipartita del
97 XXXI | per forza insieme con lei affrenasse l'altra parte concupiscibile,
98 XXXV | cotale maniera, la quale piú agevole è discernere, se prima noi
99 I | figliuoli? o non sono elle cose agevoli a ricordare, per la novità,
100 II | imitativa quelle cose imiterà agevolissimamente e perfettamente, fra le
101 III | figliuolo del Sole, una volta aggiogato i cavalli al carro del padre,
102 XXXI | quale per tutte le membra aggirasi con empito, posero nella
103 XXXVI | sbattuta di qua e di là e aggirata, per lo stesso fare suo
104 XIV | a essi corpi una cosa s'aggiugne, un'altra ne va via, un
105 XVII | dalla Mente; ma ci conviene aggiungere quello che fu fatto da Necessità:
106 VII | nulla, e nulla non se gli aggiungeva di dove che sia; e fu generato
107 XXIII | è già alcuna cosa, e ora aggiungiamo questo, che moto mai non
108 XXXVII | suoni lenti, se a essi s'aggiungono suoni lenti e avvivando
109 XXIX | semplici; ma i due odori, lo aggradevole e il disaggradevole, soli
110 XIII | generandoli e avvivando io, eglino agguaglierebbero gl'Iddii. Adunque, acciocché
111 XXXIV | presente fatti gentili per l'agricoltura si sono domesticati con
112 XVI | donato il ritmo, perché ci aiutasse a illeggiadrire l'abito,
113 XVI | ma sí perché fosse a noi aiutatrice a ricomporre in bello ordine
114 XII | d'Iddii; un'altra, che è alata, va per l'aria; la terza
115 XLIII | coltivato il divino e dentro sé alberga un demone molto bellissimo,
116 XXXI | fosse di necessità, essi albergano in altra stanza del corpo
117 XXXII | la parte dell'anima che è albergata presso al fegato, sí che
118 XLIV | parti dell'anima che hanno albergo dentro il petto. E per coteste
119 XXXIV | la piantano: io dico gli alberi e piante e semenze, che
120 XLI | costretti dentro, il loro alito avventando incontro al moto
121 III | ella naturalmente, e sí allaga. E però si dice che serbate
122 XV | molto essendo l'impeto dell'allagante e ritraentesi onda, ministra
123 XXXIII | pronta spugna, che posta è allato a uno specchio. E però se
124 X | simulacro degli Iddii eterni, s'allegra; e dalla allegrezza pensò
125 X | eterni, s'allegra; e dalla allegrezza pensò nel cuore suo di farlo
126 III | sapienza, quel luogo elesse e allegrò prima di abitatori, il quale
127 XXVIII | lisciando le aspreggiate parti allenisce; e ciò ch'è costretto contro
128 XXXVIII | per lo travaglio, allora allentano a loro volta i vincoli dell'
129 XXXVIII | triangoli della midolla, allentati per lo travaglio, allora
130 I | SOCRATE E che s'hanno ad allevare i figliuoli dei buoni, si
131 II | perfettamente, fra le quali s'è allevata; ma quelle stranie all'allevamento
132 XIII | animali, e nutricateli, e allevateli, e, venendo essi a morte,
133 XLI | che ai figliuoli, piú agli allevatori che agli allevati: nientedimeno
134 III | e quella e la nostra, e allevolle e disciplinò tutt'e due:
135 XXXII | natura stessa del corpo, allogarono nel mezzo del diaframma
136 XXXIV | terza specie di anima, che è allogata fra il diaframma e l'ombelico,
137 XXXIII | che è appresso al fegato, allogato a sinistra, fatto è in suo
138 II | Crizia, nelle camere dove noi alloggiamo, e anco per via, ci mettemmo
139 XXXII | compose la figura del fegato e allogollo nell'abitazione di lei,
140 XXXIX | umori strumenti di morbi, alloraché il sangue non si riempe
141 | allorché
142 | allorquando
143 XLIV | che non sia necessità di allungare: per tale modo noi potremo
144 XX | da scegliere fra cotesti allungati quello che è bellissimo,
145 XX | natura, innumerabili poi allo allungato; e però è da scegliere fra
146 XVI | entro a un dissimile, si altera e spegne, non avendo piú
147 XXXIX | medesima, il corpo, non alterandosi, si rimarrà sano e salvo;
148 XXVII | Ma quelle parti che si alterano tutte a una fiata, e che
149 XXVII | dolori: dolori, quando sono alterati; resi nell'esser loro, piaceri.
150 III | abitano in su le montagne e in alti luoghi aridi, che non quelli
151 | altrove
152 | altrui
153 XXXIX | tutta mangiata18 essendo amara, fastidiosa è a ogni parte
154 XXVIII | come il nitro, dette sono amare universalmente; e quelle
155 XXXIX | e svariato di colori e amarezze e anco di sapori acidi e
156 XLI | salse, e tutti quelli umori amari e biliosi vagabili per il
157 III | dove anco nato fu il re Amasi. Gli abitatori tengono fondatrice
158 VIII | sé medesimo conoscitore e amatore assai; e però fatto è Iddio
159 XIV | mai le permutazioni sue e ambasce non avranno riposo, innanzi
160 XXXII | rinserrando, gli faccia doglia ed ambascia. Per lo contrario, allora
161 XX | ritrova che non è cosí, amicizia è il premio che apparecchiamo
162 III | sorridendo, gli disse: - O Aminandro, se la poesia egli avesse
163 XVI | e spegne, non avendo piú amistà veruna con l'aria che è
164 XLI | ch'egli può, per via di ammaestramenti e buoni studii e dottrine,
165 XLII | intentamente, lo dimacra; e ammaestrando o vero battagliando in palese
166 IV | da te quelli che tu hai ammaestrati eccellentemente; e, secondo
167 IV | udire; e quel buon vecchio ammaestravami di gran voglia, e a tutte
168 XLI | per lo raro dell'ossa e lo ammolla, e torna cosí in morbo dell'
169 XXIX | nascono gli odori o da cosa ammollita, ovvero fradicia, ovvero
170 I | ieri a banchetto con tanta amorevolezza e larghezza.~SOCRATE Or
171 XXVI | che ciascuno si stringe amorosamente al cognato suo. Ora il piú
172 XLI | volta ricevendo dalle sue amorose voglie molta pena e diletto,
173 XLI | che la immoderanza negli amorosi dilettamenti procede in
174 XXVIII | trasparenti, e si dicono ampolle; e quelli di umore mosso
175 XV | lo interno di lei, allora ancellano le circulazioni dei predetti
176 | anch'
177 | ancor
178 XL | convenevole misura, le quali, ancoraché morto e diacciato il sangue,
179 XXXIII | essa gittò, cosí come da ancore, i ligami di tutta l'anima,
180 XXVI | noi che lo sforziamo ad andar a quello che gli è dissimile,
181 VIII | tre; e ordinò che i cerchi andassero con moto contrario, tre
182 XV | sciancata, difettuoso, stupido anderà di nuovo in inferno. Ma
183 XX | lati. A dir la ragione si anderebbe per le lunghe; ma a chi
184 XLIV | respirare, gitta in crudelissime angosce, facendo ogni specie di
185 XLIV | seminando nella matrice animaluzzi invisibili dalla picciolezza
186 XXXIII | carni, le quali erano molto animate; e, per lo contrario, quelle
187 XI | nei cerchi, e legati con animati legamenti i loro corpi,
188 III | Conciossiaché, essendo ella animosa sovra a tutti e molto sperta
189 XXXIII | E per le dette ragioni annestato è al corpo di ogni uomo
190 XXXIII | corpo, i vincoli della vita annodati entro dalla midolla radici
191 III | camparono appresso il diluvio; e annovera le generazioni loro, e si
192 XII | come novamente apparendo annunzino futuri danni, mettendo grande
193 XXXIII | ossa delle braccia e delle antibraccia e le altre nostre ossa private
194 II | fatta dalla nostra città anticamente, secondo che raccontò Solone?~ ~ ~
195 XXXII | vociato da lui; e però sino da antico tempo si dice che il bene
196 | anziché
197 V | possiate intendere, e io dica aperto e chiaro ciò ch'io penso
198 XVIII | volta le parvenze mentovate appaiono nascendo e d'onde isvaniscono
199 XXVIII | tergon la lingua di ciò che l'appanni, e fanno ciò senza modo
200 XVIII | che in lei entra, ora ella appare in una forma, ora in un'
201 XLIII | Ma convien prima che si apparecchi secondo potere la parte
202 XX | amicizia è il premio che apparecchiamo a lui.~Adunque i due triangoli
203 XXXV | per tutto il corpo. Dipoi apparecchiarono lo irrigamento in una cotale
204 XII | infra loro; e come novamente apparendo annunzino futuri danni,
205 XX | dagli altri; ma ella fu apparenza fallace. Il vero è che de'
206 XVIII | Cotale. E però dovunque apparisca la parvenza Fuoco, ella
207 XXXII | mettere a ragione tutte le apparse visioni, e ritrarre come
208 | appena
209 XVIII | altra parte né anco è bene appiccare una lunga giunta a un lungo
210 VII | non credette bene Iddio appiccargliene vanamente; né i piedi o
211 XV | poi a rendere novamente, appiccaronle insieme; non già con indissolubili
212 XV | degli Iddii si generassero; appigliandoci a ciò che è piú verosimile.~ ~ ~
213 XVI | cammino, per i quali quello appigliandosi e puntandosi, potette andare
214 III | tu vedi la legge che è appo noi quanta sollecitudine
215 XVIII | altro diverso perché egli si appoggi all'essere in alcun modo;
216 XV | gittando in su i piedi e appoggiandoli ad alcuna cosa: imperocché,
217 XXXIII | della mente. E, salvoché appositamente Iddio non abbia fatto di
218 XLI | palese e in privato, e non si apprenda dai giovini dottrina alcuna
219 XI | ai quali si conveniva, apprendendolo dal volgimento del medesimo
220 XVIII | generazione dà stanza, che apprendesi senza il senso, per mezzo
221 XLI | e smemoratezze e tarda apprensiva.~E se, oltre a essere i
222 IV | cosí il proverbio, le cose apprese nella puerizia si ricordan
223 XI | furon divenuti animali; appresi gli ordinamenti, seguitando
224 XVI | sereni, queste turbate; e appreso la dirittura e le ragioni
225 XXXII | amarezza che è nel fegato e appressandosegli con rigido viso, minacci;
226 XLIV | del cielo, non essendosi approdati de' giri che sono nel capo
227 VI | volle che tutte le cose s'approssimassero a lui quanto potevano. Se
228 XX | e i diritti angoli suoi appuntando nel centro, ebbe fatto un
229 XX | ipotenuse e i lati brevi si appuntino in uno, siccome in centro,
230 IV | Io non volli lí per lí aprir bocca, perché ell'eran cose
231 XIII | quali foste legati nascendo. Aprite ora la mente a ciò che io
232 XL | fino entro nella midolla, ardendo col fuoco suo il cavo che
233 XVI | quello che non ha potenza di ardere, ma sí di porgere dolce
234 XXVIII | dalla bocca, incendono poi e ardono a loro volta la bocca che
235 XXXI | respiro e sollievo nell'ardore. E però eglino incisero
236 XL | soperchio di fuoco, esso ha ardori e febbri continuate; quotidiane,
237 I | possessione propria né d'oro, né argento, né altra veruna cosa al
238 XXV | fa ciò che noi chiamiamo argilla. Alcuna volta la terra,
239 III | montagne e in alti luoghi aridi, che non quelli appresso
240 III | loro eziandio lo scudo, e arma la lancia; e noi primi ce
241 III | delle faccende di guerra. È armadura loro eziandio lo scudo,
242 III | e noi primi ce ne fummo armati in Asia, avendole mostrate
243 III | guerra, parte conducendo le armi de' Greci, parte necessitata
244 XLIII | la considerazione delle armonie e giri dell'universo; acciocché
245 XXXIII | cadute, da poi che, simile ad arnese di lana pigiata, la carne
246 XIX | scosse e ventilate da vagli e arnesi da purgare frumento, che
247 XVII | verisimiglianza, e studiando di arrecare ragioni, non già meno, sí
248 XVI | nostro infino all'anima, arrecò questo sentimento per lo
249 XXXI | irrazionale senso e dall'arrisicato amore, il quale a ogni cosa
250 XVIII | che detto è, per quanto arrivare si può la natura sua, cosí
251 XII | La terra, nostra nutrice, arrotolata intorno all'asse che è disteso
252 XLI | può né udire dirittamente, arrovellasi e non bada a ragione. Certo,
253 XXXII | costringendolo, lo innasprisca ed arrughi; e insieme il lobo istorcendo
254 XXXIX | scocevole per la vecchia arsione, fassi nera; e, perocché
255 III | carreggiare la strada, avere arso ogni cosa sopra la terra,
256 XXXI | nel polmone i canali dell'arteria, e quello siccome molle
257 I | agricoltori, e le altre arti, da quei che l'hanno a guardare?~
258 III | similmente quella degli artigiani, dei quali ciascheduno,
259 XVIII | imperocché elle fuggono, non aspettando il Questo o Cotesto o a
260 XXXI | picchiar forte del cuore nell'aspettazion di cose paurose e al gonfiare
261 XXVIII | la lingua, e lisciando le aspreggiate parti allenisce; e ciò ch'
262 XXVIII | altre, è singolarmente per asprezza e politezza. Perocché, quando
263 I | nemici, ai quali s'avvengano, aspri nelle battaglie?~TIMEO Proprio
264 VII | e quelli fuori di tempo assalendo, li sciolgono, e, inducendo
265 III | pericoli; da ultimo gli assalitori ricacciolli e trionfò; e
266 XII | arrotolata intorno all'asse che è disteso per l'universo,
267 XXX | perocché non se ne potrebbe assegnare prova sufficiente, né necessaria
268 XXXII | generazione alcuna mortale. E le assegnarono codesto luogo, lungi piú
269 XLIV | quasi è compiuta l'opera assegnata a noi da principio, cioè
270 VII | ministerio dell'andare, avendogli assegnato movimento convenevole al
271 XXI | e aria. E alla terra noi assegniamo figura cubica, perocché
272 XVIII | né giudicata, non è bene asseverare a fidanza che la è cosí
273 XXXII | i recettacoli e le porte assiepando e rinserrando, gli faccia
274 XII | vedere; e la fe' ben ritonda, assimigliandola all'universo, e posela in
275 XVII | sillabe conviene loro essere assimigliati da chi ha alcuno intendimento.
276 VI | visibili. E Iddio, volendolo assomigliare, quanto poteva piú, al bellissimo
277 XXXVI | la qual cosa noi abbiamo assomigliato alla nassa, dicendo che
278 XXXIX | cambio dell'amarezza; e, assottigliandosi piú l'amaro, a volte l'amarezza
279 XXVIII | mentovate sostanze quelle assottigliate prima dalla putredine, che
280 XIV | egli nella abitazione dell'astro suo ritornando, menerà vita
281 IV | è fra noi spertissimo di astronomia e ha posto grandissimo studio
282 III | egiziaca Neit, e in greca, Atena; contano cosí; e dicono
283 III | erompendo da fuori dall'atlantico pelago. Quel pelago allora
284 IX | ella attinga cosa di natura atta a esser divisa, o vero no,
285 XL | venuzze, i tendini e gli attegnentisi nervi enfiando, distendeli
286 XXX | verisimigliantemente. Se attendesse mai alcuno a fare sperienza
287 XIII | universo tale sia veramente, attendete voi secondo vostra natura
288 IV | adunque, che è quello a che io attendeva, io sono pronto di raccontartele,
289 XXX | presentemente favellare de' colori, attenendoci a ciò che è verisimile.
290 IX | circulare; ogni volta ch'ella attinga cosa di natura atta a esser
291 XXXVIII | quello che si leva, dall'alvo attinge i cibi minuzzati e ne riempie
292 XXVIII | lingua e sciolte, entrano e attorniano le picciole vene della medesima
293 XXXI | fugatori di beni; e anco audacia e paura, stolti consiglieri;
294 XLI | arrecano e di scoramento, e di audacie e viltà, e smemoratezze
295 XXXVIII | scema; se meno, prospera e aumenta. E però se è fatto novellamente
296 XXXII | nel fegato alcuna dolce aura della Ragione dipinge serene
297 III | maraviglia; ma una è, che avanza tutte in virtú e grandezza.
298 XXXIII | fu sceverato il maggiore avanzo della carne non seccata,
299 XVIII | figliuolo. E si ponga mente che avendoci a essere una effigie in
300 VII | ministerio dell'andare, avendogli assegnato movimento convenevole
301 | avendole
302 | avendoli
303 XVIII | chiamare cosí come se elle avesser fermezza, dico io quelle,
304 | avessero
305 | avessimo
306 | aveva
307 XXXIII | e che noi ci saremmo per avidità riempiti oltre al bisogno,
308 I | innanzi, padri e madri e avoli; e quelli nati giú giú appresso,
309 II | Ed egli disse a Crizia, l'avolo nostro, come ci contò di
310 | avrai
311 | avranno
312 | avremo
313 XXXIV | fuoco e aria, i quali l'avriano disfatto e succiato, gli
314 | avuti
315 | avuto
316 XVI | terra, la quale si leva e avvalla in ogni forma, là non penasse
317 III | terra dove nati siete, bene avvedendosi, che, posta essendo a dolce
318 X | di tempo, le quali senza avvedimento noi traslatiamo non dirittamente,
319 XXVIII | possiamo, delle passioni che avvengono in parti speciali del corpo,
320 XI | scioglimento alcuno a loro avvenisse. E fu generato il cielo
321 XI | giunti. La quale cosa però avvenne, che il moto del medesimo
322 XLI | costretti dentro, il loro alito avventando incontro al moto dell'anima
323 II | diciamo. E dell'ingegno e avviamenti di Ermocrate e' s'ha a credere
324 XI | cosí come il Sole, ma con avviamento contrario, sí che il Sole
325 XXXVIII | distribuiscono le parti sciolte, avviando ciascuna di quelle alla
326 XXXV | destro e sinistro; e le avviaron giú accosto alla spina,
327 XV | iscorrimenti delle acque, o avviluppato dal turbinio dei venti mossi
328 XXXIII | buoni e di vita piú breve, avvisarono che a una vita lunga e mala
329 XII | ornato. E due movimenti avvivò in ciascuno di quelli: uno
330 XXXIII | di carni. E quelle ossa avvolge di pochissime carni, le
331 XXXIII | con la carne e i nervi avvolgendo ossa e midolla, fra loro
332 XXXIII | giú allo estremo del capo, avvolgendone il collo, e ivi li saldò
333 XXXIII | della vivanda e bevanda, e avvolsero spiralmente gli interiori
334 XLIII | molto forte. E però è a badare che tutte e tre le anime
335 XXVI | leggiero e che va su. Via, si badi anco a noi in quello che
336 XLII | corpo. Alle quali cose non badiamo noi, e non intendiamo neanco
337 XXXIX | ossa e gemendo e stillando, bagna la midolla. Or se si genera
338 XV | intoppando in rigida terra, o balenando fra molli iscorrimenti delle
339 XLII | egli quella chiamata da noi balia e nutrice dell'universo,
340 VIII | che molto noi siamo alla balía del caso, cosí parliamo
341 I | che ci hai accolti ieri a banchetto con tanta amorevolezza e
342 XIV | non rivenga.~Fatti questi bandi, acciocché poi non fosse
343 XXXI | savii comandamenti che si bandiscono su dalla rocca non volesse
344 XLII | stracchezze ed ispasimi, e per lo barcollare cascando molte volte, esso
345 XLIV | petto. E per coteste loro basse voglie alla terra traendo
346 VII | che meglio era il mondo bastando a sé medesimo, che se avesse
347 XLII | animale, son composti cosí che bastano sino a certo tempo; di là
348 XXX | quando egli generava l'Iddio bastante a sé e perfettissimo, giovossi
349 XVIII | senso, per mezzo d'una cotal bastarda ragione, credibile a mala
350 I | guardati da loro, quanta bastasse a temperati uomini; e spendere
351 VII | profondità alcuna, un solo medio bastava per collegare i contrarii
352 XX | di un solo corpo. E ciò basti della mutua loro generazione.~
353 III | rinomanza; ma la memoria sua non bastò in fino a noi, per il tempo
354 XXVI | sospingendo: e a cotale battaglia e scotimento posto è nome
355 XLII | dimacra; e ammaestrando o vero battagliando in palese o in privato,
356 XXXI | ch'è forte e irosa, come battagliera ch'ella è, gl'Iddii stanziarono
357 XIV | ritornando, menerà vita beata. Per lo contrario, se in
358 XX | generi di corpi insigni in bellezza, e cosí diremo avere noi
359 XIV | correggere e a lor potere bellissimamente e ottimamente governare
360 XX | dire quali siano i corpi bellissimi, dissimiglianti fra loro,
361 I | lei si levasse; giudicando benignamente i soggetti loro, come naturali
362 I | dirittamente siano agli uni benigni, e crudi agli altri.~TIMEO
363 XXXIII | intemperanza futura in mangiare e bere conoscevano assai coloro
364 XXXII | ivi quella legarono come bestia salvatica, che, essendo
365 XIV | ogni volta in alcuna cotal bestiale natura: che mai le permutazioni
366 III | quelli di su le montagne, i bifolchi e i pastori; là dove gli
367 XXVI | ponendole nelle coppe d'alcuna bilancia, levando il giogo e per
368 XLI | tutti quelli umori amari e biliosi vagabili per il corpo, non
369 | bisogna
370 I | ci ricorda ch'e' si disse bisognare che i governatori e le governatrici
371 VII | E mani, le quali non gli bisognavano niente per cagion di pigliare
372 VIII | medesimo, di niuno altro non bisognoso, e di sé medesimo conoscitore
373 XL | suo soperchiando le fibre, bogliendo, commovele insino a che
374 XXVIII | levato, si dicon fervori e bogliori, e la cagion che li fa,
375 XLIII | uomini, quello di una vita bonissima e presentemente e nel tempo
376 XXXIII | delle anche e le ossa delle braccia e delle antibraccia e le
377 XLIV | Iddio avendo messo viva brama di espandersi, si ebbe fatto
378 XLIV | medesime anche ella animal bramoso di aver figliuoli, quando
379 XX | che le ipotenuse e i lati brevi si appuntino in uno, siccome
380 XXVIII | paiono acerbe; se poco, brusche. E fra esse parti terrestri
381 XXXIX | della nera bile acida, è brusco quando si mischia per calore
382 XXV | forma; la contraria è piú brutta. La terra, se a lei succia
383 XLII | consentevole seco medesimo, brutto, sopportando nella comunion
384 XXXV | legassero il capo con il busto; perocché il capo presso
385 XXXVII(17)| luogo dei cognati loro, si cacciano in giro.~
386 XLIV | nella fine aria e chiara, la cacciaron giú a respirar la torba
387 XXIII | dei grandi. E i piccoli, cacciati per entro ai grandi, li
388 III | similmente i pastori, i cacciatori, e gli agricoltori. E la
389 XXXIII | freddi ed eziandio dalle cadute, da poi che, simile ad arnese
390 XXXV | cibi e bevande quando vi calan giú dentro, ei li rattiene;
391 XVI | penasse a montar su e di qua a calar giú, sí lo ebbero adagiato
392 XXX | alla carne fanno le cose calde e fredde; e a quella che
393 XXIV | torbidissima, chiamata nebbia e caligine, e diverse altre specie
394 II | alla casa di Crizia, nelle camere dove noi alloggiamo, e anco
395 XXVI | sperienza qui in terra: perché camminando, dispiccando noi della materia
396 XXVI | simiglianza. E se alcuno camminasse attorno di quello, avendo
397 III | salvatore nelle altre distrette, campa ancora di questa, sciogliendosi
398 III | non ruina l'acqua nella campagna; per lo contrario, di giú
399 III | Deucalione e Pirra, come camparono appresso il diluvio; e annovera
400 III | ancora fatti servi ella campò da servaggio, e quanti abitiamo
401 XVIII | persuasione, l'altra sí, e si cangia a ogni persuasione novella;
402 XXXIX | quel cotal succhio, cosí cangiato, da sé tutto si sbriciola
403 III | e altri molti figliuoli cantammo specialmente quelli di Solone;
404 III | antica, e niuna dottrina canuta per il tempo. La cagione
405 XXXIII | raffreddamento, per la quale ciascun capello, slungandosi fuor dalla
406 XXXIII | materia; e distesele come cardini, dalla testa giú giú per
407 XLI | è sí come albero troppo carico di poma, costui ogni volta
408 XXXIX | sufficientemente, e dalla carie incalorito e mangiato non
409 XXXIII | e se gli uomini aveano carnuto il capo e nerboruto e forte,
410 III | montatovi su, non sapendo carreggiare la strada, avere arso ogni
411 III | volta aggiogato i cavalli al carro del padre, e montatovi su,
412 I | uomini si sposassero con cattive femmine, e i buoni con buone;
413 XLI | corpi male complessionati, è cattivo il reggimento del comune,
414 XXXIII | ella una cotale tessitura cava, senza sangue. Onde, ripiena
415 III | Sole, una volta aggiogato i cavalli al carro del padre, e montatovi
416 XXXV | da vivo ruscello. E prima cavaron canali nascosti laggiú colà
417 XXXV | nutrimento di noi, loro soggetti, cavarono nel corpo nostro, come si
418 XXVI | suo. Ora il piú piccolo cede prima a noi che lo sforziamo
419 XXXI | e quello siccome molle e cedevole posero attorno al cuore;
420 XXIV | perocché le basi sue son cedevoli, siccome meno stabili che
421 XXVII | parti piú grandi, i quali cedono a mala pena a ciò che li
422 XLII | quali tosto da principio celasi la possanza di ogni animale,
423 XLIII | noi piante terrene, ma sí celesti; e ciò noi diciamo molto
424 XII | dietro o innanzi a quali si celino a noi e infra loro; e come
425 XXXI | tutto è forato dentro a celluzze, come spugna, acciocché,
426 XXV | corpi densati in forma di cera, e odorosi.~ ~ ~
427 XXXVII | le dette maraviglie a chi cerca studiosamente.~ ~ ~
428 XVIII | e maraviglioso; il quale cercheremo poi.~Presentemente adunque
429 II | queste cose, molti facendone certanza. A questo pensando io ieri,
430 | certi
431 XVIII | quelle cose sono a reputare certissime, le quali sentiamo per via
432 XXXIII | poi intorno alla midolla cervicale e dorsale distese le vertebre,
433 XXXV | mai non avesse questo a cessare, in sino a tanto che dura
434 XXIII | secondo loro generi, non cessassero di muoversi e rigirare gli
435 XXXV | esso era gemino, l'un de' cestellini suoi mette giú per le arterie
436 III | una provincia, la quale si chiama Saitica; e la piú grande
437 XVIII | rigirantesi e simile parvenza, chiamandola Cotale. E però dovunque
438 XXXII | ispirate: i quali alcuni chiamano divinatori, al tutto ignorando
439 XVIII | in verità è piuttosto da chiamar acqua che fuoco, e perché
440 XVIII | cose siffatte non convien chiamare cosí come se elle avesser
441 XXXII | potrebbesi molto dirittamente chiamarli profeti di quelli i quali
442 XV | quali moti per questo si chiamarono poi in genere sensazioni,
443 XXVI | ove le avea dinanzi, egli chiamerebbe su e giú un medesimo luogo
444 II | potete voi soli ritrarre le chiare opere sue, degne di lei.
445 XVIII | si dee mostrare con piú chiarezza; e ciò è malagevole, specialmente
446 XXVI | prima è a porre una cosa, e chiarirla; e le altre, poste dopo,
447 XXX | del fuoco della vista si è chiarita innanzi, e però è bene cosí
448 XXX | fulvo con nero, fassi verde. Chiariti questi colori, è palese
449 XVII | insino a qui sono dette, han chiarito, salvo poche, quello che
450 XXXIII | somiglianza, e legò con essi le chiavi delle mascelle sotto alla
451 XVII | verosimili di quelle di chicchessia, mi farò dal principio a
452 XV | commettendoli con cotali fitti chiovelli, non possibili di vedere
453 XVI | salvamento della vista, chiudendosi, sí interchiudono la potenza
454 XXXIII | dell'osso, irrigolla, e chiusela in sul cocuzzolo in forma
455 XXII | corpi piccoli e pochi son chiusi fra molti piú grossi, essendo
456 XXII | di fuoco. E novamente, se chiuso è fuoco da aria o da acqua
457 | ciascheduno
458 XXXII | privato che è di vita, divien cieco e ha divinazioni sí dubbiose,
459 XXX | temperato con bianco, si fa cilestro. Temperato fulvo con nero,
460 II | egli è già salito su in cima di tutta filosofia, a quello
461 XXXV | presso al cocuzzolo non era cinto in giro di nervi; ed eziandio
462 XXXVI | uscendo fuori, ricaccia dentro circularmente il respiro, per lo passaggio
463 XLIV | molte maniere difformando i cocuzzoli, dove si furon propriamente
464 XLIV | Quelli, infra gli uomini, codardi e che passarono loro vita
465 XXXIX | perversamente generati tutti codesti umori, e corrotti, in prima
466 XXXII | mortale. E le assegnarono codesto luogo, lungi piú che si
467 XIII | conviene che abbia un nome cogl'Immortali, e che si addomanderà
468 XLIV | albero, spuntare un frutto, e cogliendolo poi, e come in un campo
469 XXVII | Cosí anco noi vogliamo cogliere le cagioni d'ogni sensibile
470 XXXIV | imperocché, temperando una natura cognata all'umana, ma con altra
471 | coi
472 XXXIX | umori che il corpo da sé cola tuttodí a fine di purgarsi.
473 XXXV | cavaron canali nascosti laggiú colà dove la pelle muore nella
474 XVI | destro. Un cotale specchio, colcato secondo la lunghezza della
475 VII | un solo medio bastava per collegare i contrarii fra i quali
476 IX | nel mezzo, e partita era e collegata proporzionatamente; e come
477 VII | acqua verso a terra; sí collegò e compose un corpo visibile
478 III | bocca, la quale chiamate voi Colonne di Ercole; ed era l'isola
479 XIV | acciocché poi non fosse colpabile della malvagità futura di
480 XXXI | concupiscibile, quando ai savii comandamenti che si bandiscono su dalla
481 XV | tosto come inteso ebbero il comandamento del padre, già ubbidivano.
482 III | tutte l'altre; ai quali comandan le leggi, che di niun'altra
483 XXII | ed esso, che è debole, combatta con uno gagliardo, non rifinisce
484 XXII | un altro quale che sia e combattano parimenti, essi non ristanno
485 XXVI | a natura, secondo natura combatte, per lo contrario lato sé
486 III | Greci, parte necessitata a combatter sola per lo abbandonamento
487 XXXVIII | midolla dalle molte battaglie combattute in molto tempo, contro a
488 XXIX | a quella segue, il quale comincia dalla testa e finisce alla
489 IV | Ermocrate, ieri, uscendo di qua, cominciai a dir loro di questa istoria,
490 VIII | nel mezzo. Ed egli cosí cominciò a spartire. Del tutto prima
491 XXXIII | fittissime: e fa crescere alle commessure delle ossa poche carni,
492 XV | come i loro propri, bensí commettendoli con cotali fitti chiovelli,
493 II | che voi m'avete commesso, commisi altresí a voi quel che io
494 XI | addimandano con nomi, né li commisurano fra loro, facendo le ragioni
495 XXXI | perciocché allora niuna cosa era commisurata, salvo se a caso, e universalmente
496 VIII | tre e fra loro, ma tutti commisuratamente.~ ~ ~
497 XXVIII | strette venuzze, essendo commisurate alle parti di terra e aria
498 XV | effluvii e riffluvii molto era commosso fortemente. I quali, legati
499 XL | soperchiando le fibre, bogliendo, commovele insino a che le scompiglia;
500 XLII | corpo, è in orgoglio, quello commovendo tutto di dentro, riempie
501 XXXIII | pelle, tratta su per lo commovimento suo medesimo, si stese in