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| Platone Il Timeo IntraText - Concordanze (Hapax - parole che occorrono una sola volta) |
grassetto = Testo principale
Capitolo grigio = Testo di commento
502 XVIII | quanto al fuoco e agli altri compagni del fuoco. Certamente a
503 I | voleva essere qua, in nostra compagnia.~SOCRATE E se non ci è,
504 II | cosí pare anco al nostro compagno, a Timeo.~TIMEO A me sí,
505 XI | per adoperare insieme la comparita del tempo, furono entrati
506 XX | mezzo della quale può essere compartita una sfera in parti simili
507 IV | voi; e io, riposandomi per compenso del discorso che io feci
508 XX | un solo numero, possono compier una sola grande specie di
509 IX | intelligenza e scienza si compiono necessariamente. Se persona
510 XLIV | XLIV.~ ~Oggimai quasi è compiuta l'opera assegnata a noi
511 VII | uno e tutto, compiuto e di compiute parti, e perpetuamente sano
512 XLI | oltre a essere i corpi male complessionati, è cattivo il reggimento
513 XXXV | essendo piú piccole le parti componitive di quelli, che non le sue
514 XXXIII | altri animali, i nostri Componitori ciò conoscevano, e intendevano
515 XVIII | separatamente si generano e si comportano dissimigliantemente; perché
516 XIX | dell'universo; e però si comportavano irragionevolmente e isregolatamente.
517 XXXIII | conoscevano assai coloro che ci composero, e che noi ci saremmo per
518 XXI | leggerissima, però ch'è composta di pochissime parti medesime;
519 XXXV | piccole rattengono quelle composte di parti piú grosse, e che,
520 XLII | possanza di ogni animale, son composti cosí che bastano sino a
521 V | secondo esempio il quale comprendesi per ragione e intelletto,
522 V | cose sensibili poi, che si comprendono per opinione e senso, si
523 XXXVIII | minutamente entro noi, e comprese cosí da ogni organato animale
524 XX | solidi, ciascun de' quali è compreso da cinque triangoli piani
525 XL | tumidezze, ribogliendo; compressa poi dentro, fa morbi molti
526 XXVII | riceva leggiera passione, la comunica ad altre parti, in giro;
527 XXVII | appresso; sicché, le parti non comunicando fra loro e non procedendo
528 XXVII | passiona, e nientedimeno comunicano loro movimento a tutto il
529 XXXV | entro i canali del naso, che comunicassero col cestello detto innanzi;
530 XXIX | essere percossa, dall'aria comunicata all'anima per li orecchi,
531 XXXV | fossero da tutt'e due le parti comunicate per tutto il corpo. Dipoi
532 XLII | brutto, sopportando nella comunion delle fatiche delle membra
533 XXVI | corpi svariati per figura e comunioni e vicendevoli trapassamenti;
534 XLI | corpo. Imperocché egli è a concedere che la demenza è morbo dell'
535 IV | cittadini i quali tu hai concepiti nella mente, diremo noi
536 XVIII | forma. Cosí come quelli che conciano unguenti odorosi, con loro
537 III | degli uomini si fe' chiara. Conciossiaché, essendo ella animosa sovra
538 XXXI | trarre il ragionamento a conclusione consentevole con ciò che
539 XXIX | quel che no, piccolo. Della concordanza dei suoni a quell'ora si
540 I | a cotali uomini convien concordare le donne, sí ch'elle abbian
541 XVI | della nostra anima, e a concordarle con lei medesima: sí, per
542 V | ragionamenti squisiti e concordi in ogni parte seco medesimi,
543 II | prendendo consiglio insieme, di concordia m'avete invitato oggi alla
544 XXXV | se prima noi in questo ci concordiamo: che tutte le cose che si
545 XLII | essendo negli uomini due concreati desiderii, quello del nutrimento
546 XXV | piú sottili, ed è salata, condensandosi a mezzo sí che di nuovo
547 XLII | quello secondo loro parentela conduca a ordine; egli, siccome
548 III | sperta di guerra, parte conducendo le armi de' Greci, parte
549 XXXV | dunque usò Iddio per lo conducimento dell'acqua dal ventre per
550 XVI | fine sopraddetto, molto conferendo ella al conseguimento suo:
551 V | ragionamenti siano simiglianti e conformi; imperocché, ciò che essenza
552 V | Iddii. E noi ci abbiamo a confortare perché voi assai agevolmente
553 XXXI | sentendo per coteste viuzze i conforti e le minacce, tornasse ubbidiente
554 XVII | donneggiando la Necessità, confortolla di voler ridurre al Bene
555 XVI | palpebre, le quali furono congegnate a salvamento della vista,
556 XII | loro muovere innanzi; e nei congiugnimenti quali Iddii siano accosto,
557 XLIV | tempo gl'Iddii l'amore del congiugnimento, facendolo animato e vivo:
558 VII | mezzo di loro, il quale le congiunga. E il piú bello de' legami
559 XXXI | mortale, fabbricando un congiungimento e termine nel mezzo fra
560 XXXII | salvatica, che, essendo pure congiunta a noi intimamente, s'avea
561 XLII | giudicare dell'anima e corpo, congiunti insieme, che è quello che
562 XXVIII | altre molte, è per alcuni congregamenti e discernimenti; e oltre
563 XXVII | e la ragione è, che nel congregamento e disgregamento suo non
564 XXXVII | corpi intorno mutuamente, e congregandosi e disgregandosi mutar sito
565 XXX | grandi e piú piccole, quelle congregative e quelle disgregative della
566 XXVII | cognato alla luce del dí ed è connaturato intimamente con noi, perocché
567 XXI | credenza di uomo privato di conoscenze delle quali pure avrebbe
568 XVII | nascimento: e come se noi conoscessimo ciò ch'è fuoco, acqua, aria
569 II | quello ch'io vedo. Crizia poi conosciamo bene tutti noi di qua, ch'
570 IX | le due nominate forme di conoscimento, ella certo in niuno modo
571 VIII | bisognoso, e di sé medesimo conoscitore e amatore assai; e però
572 III | luoghi, la quale noi avessimo conosciuto per fama, tutto registrato
573 XV | rivo i giri dell'anima e conquassandoli, fermarono del tutto quello
574 XV | ancora il giro dell'altro conquassarono, che esso, e insieme i tre
575 XVI | molto conferendo ella al conseguimento suo: e cosí quanto ha di
576 XLI | schivare la malvagità e di conseguire il contrario suo. Ma egli
577 XXXIII(16)| Non avendo conseguito suo fine.~
578 XXIII | moto e a quiete, se non consentiamo per quale via e modo siano
579 XX | il mezzo; e a nessuno non consentiremo che ci siano altri piú belli
580 VI | privata di intelletto, considerata intera, non potere mai essere
581 XXXI | audacia e paura, stolti consiglieri; e la implacabile ira, e
582 XXXIII | e però i nervi son piú consistenti e tegnenti che le carni,
583 XIII | crediamo pure, dacché dicono di contar fatti di casa.~La generazione
584 VIII | le meschiò in una specie; contemperando per forza la natura dell'
585 XXXVII | veloce, che muore; allora contemperano una passione di acuto e
586 XXXIII | cose, mischiato avendo e contemperato terra con acqua e fuoco,
587 VIII | generasi di visibile, egli contemperò una terza specie di essenza,
588 XII | compie il difetto. E siccome contempla la mente sua specie, le
589 XVI | la vista, acciocché noi contemplando in cielo i giri dell'intelligenza,
590 XLIII | acciocché egli renda sé contemplante simile alla cosa contemplata
591 XLIV | della filosofia e niente contemplarono delle cose del cielo, non
592 XLIII | contemplante simile alla cosa contemplata conformemente alla sua antica
593 XXXIII | primaria, specialmente a contemplazione delle cose future. Che dagli
594 XLII | senza anima; acciocché, contendendo essi, riescano a librarsi
595 VI | novamente, il quale tutt'e due contenesse, del quale ei sarebbero
596 XXVI | cose necessità è che si contengano verso di sé medesime differentemente;
597 VI | due siano quelli che in sé contengono tutti quanti gl'intelligibili
598 XLIII | desiderii, e si gitta in irose contenzioni e fieramente vi si travaglia,
599 XLII | venienti disputazioni e contese affocandolo, sí lo strugge;
600 XL | esso ha ardori e febbri continuate; quotidiane, se per soperchio
601 III | dentro del mare: ma in questa contrada né allora, né le altre volte,
602 XX | per le lunghe; ma a chi contraddice a questo e ritrova che non
603 XIX | forze non simiglianti né contrappesate, non librasi da niuna parte,
604 XXXIX | per lo piú è sanità; se contrariamente, morbi. Imperocché, quando
605 XVI | davanti del corpo suo bene contrassegnato e dissimile, eglino, intorno
606 XVI | grandissima parte lo andare. E, convenendo che l'uomo avesse il davanti
607 XXI | sopraddette, starà dubbioso se convenga dire i mondi essere infiniti
608 XXXIII | ruscelli.~Il capo non si convenia lasciare schietto osso ignudo,
609 XX | specie di corpi, e per quale convenimento di numeri, principiando
610 VIII | in tante parti, quante si convenne; sí che ciascuna fosse temperata
611 II | ragionamenti che avrebbero insieme conversando, uomini filosofi e politici
612 I | caro Timeo, di quelli che convitai ieri, e che oggi mi convitano?~
613 I | convitai ieri, e che oggi mi convitano?~TIMEO Non istà bene; se
614 I | per renderti cambio, non convitassimo ancora di buona voglia te
615 XXXIII | costringendosi e germinando, sí coperse il capo tutto d'intorno;
616 XXXIII | breve e buona. E però eglino copersero il capo di raro osso, ma
617 IV | voi mi fate, mi par bene copiosissima e splendida. Dunque, par
618 IV | argomento di ragionare assai copioso.~Ora adunque, che è quello
619 XXVI | le pesi ponendole nelle coppe d'alcuna bilancia, levando
620 XXII | quante son le specie delle corporali forme: e però i detti triangoli,
621 XIV | che segue appresso; e di correggere e a lor potere bellissimamente
622 XXXIII | su i capelli, a modo come corregiuoli, di natura simiglianti alla
623 XXX | scompagnano dalle altre e corrono incontro al fuoco della
624 XXXIX | parte del corpo non per anco corrotta. E talfiata ha sapore acido
625 XXXIX | generati tutti codesti umori, e corrotti, in prima essi corrompono
626 XXXIII | freddare si sarebbe guasto, e corrotto prestamente il seme di dentro;
627 XLIV | sopporta molestamente e si corruccia; ed errando per tutto il
628 XXXIX | di turbamenti e morbi e corruzioni senza fine.~Ma da poi che
629 III | presentemente quel pelago non è corso da niuno ed è inesplorabile;
630 XXXIII | intellettiva. E però le cosce e le gambe e il torno delle
631 | costoro
632 XLI | non respiran di fuori, costretti dentro, il loro alito avventando
633 XXVIII | parti allenisce; e ciò ch'è costretto contro a natura o diffuso,
634 XIX | simigliantissimi quanto potevano costrignersi in un luogo medesimo: perocché
635 XVIII | sufficienti; ma ora pare che ci costringa il ragionamento di prendere
636 XVI | limpido e il denso, tutto; costringendo il mezzo degli occhi, sí
637 XXXII | mostri colori di bile; e, costringendolo, lo innasprisca ed arrughi;
638 XXXIII | per l'umore del cerebro costringendosi e germinando, sí coperse
639 XXIII | di parti piccolissime, il costringimento che seguita alla pressura
640 | costui
641 IV | tu avrai gl'Iddii, come è costume.~ ~ ~
642 XVII | persuadermi che gittandomi in cotanta impresa io farei bene. In
643 XVI | occhi, sí che alla parte piú crassa facesse intoppo, e lasciasse
644 XL | egli avesse sottilità e crassezza; e non gettasse fuor per
645 XXIX | piú fini che acqua, e piú crassi che aria. E ciò è manifesto
646 XLIV | verisimiglianza, in femmine. E crearono però a quei tempo gl'Iddii
647 III | essendo voi rampolli e creature degli Iddii. E molte generose
648 IX | opinioni si generano e le ferme credenze: quando poi s'indirizzi
649 VII | respingere alcuna cosa, non credette bene Iddio appiccargliene
650 XIII | noi, seguitando la legge, crediamo pure, dacché dicono di contar
651 XVIII | cotal bastarda ragione, credibile a mala pena: al quale riguardando,
652 XXXVIII | nutricato di molti simili, cresce. Poi quando la radice dei
653 XLII | movimenti del piú forte e crescendo ogni dí, e facendo però
654 XLIV | affigurandoli e nutricandoli e crescendoli e mettendoli in luce, non
655 XV | dilagante onda ministra di crescimento e di nutrimento, e i giri
656 XLIV | lasciando respirare, gitta in crudelissime angosce, facendo ogni specie
657 XXI | terra noi assegniamo figura cubica, perocché ella è la piú
658 XX | figura di corpo, che è il cubo, il quale ha sei piane basi
659 | cui
660 VIII | sempre è, cosí ragionò in cuor suo dell'Iddio che avea
661 XLIV | giú a respirar la torba e cupa acqua. È nata di loro la
662 XXXII | XXXII.~ ~La parte dell'anima cupida di cibi e bevande e di ciò
663 I | alla virtú, d'altro non curandosi.~TIMEO Le hai dette cosí.~
664 III | delle umane cose; e come curasse delle altre scienze che
665 XXXIII | rilassare attorno le vertebre curvassero o raddirizzassero il corpo;
666 VIII | di quelle per tale modo curvò in cerchio, che i capi dell'
667 XI | addomandano pianeti, per la custodia e distinzione dei numeri
668 | dallo
669 XXXI | bolle, allora la Ragione dando la nuova che alcuna iniqua
670 VII | dagli estremi egualmente, dandogli di tutte le figure quella
671 XXXI | formarono un corpo mortale, dandoglielo a modo come cocchio. E ancora
672 XII | apparendo annunzino futuri danni, mettendo grande paura,
673 XVIII | sicché, come pare, essi dannosi in giro la generazione vicendevolmente.
674 XII | in cielo.~A dire poi le danze di cotali astri, gli scontramenti
675 XXXI | ricevere aria e bevanda e con dare refrigerio, procurasse respiro
676 XXI | uno solo è, o cinque, piú darebbegli cagione di dubitare. Uno,
677 XLIII | ogni specie di anima, si è darle nutrimenti e movimenti proprii
678 XLIII | dentro noi, che Iddio l'ha data a ciascuno di noi come demone;
679 XVIII | quale solo all'intelletto fu dato di considerare; e che ci
680 IV | cittadini nostri e Ateniesi davvero.~SOCRATE Questa imbandigione
681 XXXVIII | essendo essi piú vecchi e deboli de' triangoli della midolla,
682 XXXIII | fermento acido e salso, sí ne dedusse la carne molle e succosa.
683 XVIII | somiglianze. Ma, volendo noi definire la cosa piú chiaramente,
684 XI | sporrà forse un'altra volta degnamente, a nostro agio.~Incontanente
685 XLIV | quali i trasformatori non degnaron né anche dell'aere puro,
686 I | occhio; e, quelli che fossero degni, rimenare; e quelli che
687 XXXIX | un genere solo medesimo, degno che dia il nome suo a tutti:
688 XXVIII | terrestri, miste a molli e delicate parti della lingua e sciolte,
689 III | Crizia a lui:~In Egitto, nel Delta propriamente, alla cui punta
690 XLI | sia inferma l'anima sua e demente a cagion del corpo, nientedimeno,
691 XLIV | e Iddio sottopose ai piú dementi piú sostegni, acciocché
692 XLI | egli è a concedere che la demenza è morbo dell'anima, e che
693 XIII | generazione degli altri Demoni, ella è cosa piú che da
694 XXIV | si sciolgono, quella ch'è densa molto per esser di sottilissime
695 XVI | raffreddano e scaldano, densano e spargono, e altri effetti
696 XIX | purgare frumento, che le dense e gravi si radducono in
697 XXXIII | quelli che ci ornarono, di denti, lingua e labbra, a cagion
698 XVI | dell'obbietto con quello che deriva dagli occhi. E quello che
699 XXXV | di dove egli esce, e cosí derivandoli nelle vene come da fontana
700 XXXVIII | tale è a vedere, qual si è descritto; e quello chiamiamo sangue,
701 I | quello che io sposi ieri? o desideriamo noi ancora alcuna cosa la
702 XXVII | di ciò che di avere siamo desiderosi. Per certo, ogni parte assai
703 III | Fra le altre una volta, desideroso di trarli a ragionare degli
704 XXXVIII | la quale, secondo il suo desio naturale sciolta, con suo
705 XXXVII | armoniosi, secondoché sono desti in noi movimenti simili
706 XVI | componendo il corpo, sí glielo dettero a suo servigio; intendendo
707 III | detto il primo, di Niobe, di Deucalione e Pirra, come camparono
708 XL | quali, ancoraché morto e diacciato il sangue, se alcuno raccolga,
709 XXIV | s'addimanda gragnuola; diaccio, se in terra; addomandasi
710 XXX | le quali noi addimandiamo diafane; quanto è poi alle piú grandi
711 VIII | altro a sinistra, secondo diagonale. Nientedimeno la signoria
712 XXI | specie, che noi generammo dianzi col ragionamento, distinguiamo
713 XIV | immalvagisce, cosí egli dibasserà ogni volta in alcuna cotal
714 XXII | ed esso in mezzo di loro dibattendosi, combattendo; sí é vinto
715 V | poi che è generato, noi dicemmo che da alcuna cagione dee
716 XXVI | poco, bene la può altrui dichiarare: imperocché durezza e disugualità
717 XXXV | scorrendo, da poi che in giú dichina, tutte per uguale modo le
718 III | favola; il vero poi è lo dichinamento degli astri che si rivolvono
719 XVIII | loro fatture; ma sibbene diciamola un cotale invisibile genere
720 | dieci
721 VII | perpetuamente sano e giovine; e diedegli figura alla natura di lui
722 I | quante e quali cose io vi diedi commissione di ragionare?~
723 XV | menata vita sciancata, difettuoso, stupido anderà di nuovo
724 XLIV | slungando e in molte maniere difformando i cocuzzoli, dove si furon
725 XXVIII | costretto contro a natura o diffuso, questo costringe e quello
726 XV | scema il rigoglio della dilagante onda ministra di crescimento
727 XXV(13) | Dilatandola, senza che la trasformi.~
728 IX | insino a ogni parte del corpo dilatata in cerchio, e di fuori fasciatolo,
729 XLI | immoderanza negli amorosi dilettamenti procede in molta parte dalla
730 XIV | poi amore, mischiato di dilettanze e di doglie; e paura poi,
731 XVI | fatta a procurare stolta dilettazione, come si pensa al dí d'oggi;
732 I | bellissima.~TIMEO E molto ci dilettò, o Socrate, ciò che tu hai
733 XLII | tutti gli spettacoli il piú dilettoso a vedere e piú bello. Come
734 XIX | ma sí da ogni parte si dilibra fuor di misura, e dalle
735 XI | pianeta che piú tardo si dilunga dal moto del medesimo, il
736 XIX | dissimigliantissimi gli uni dilungarsi da gli altri quanto potevano,
737 III | inondando. E allora che diluviano la terra gli Iddii, si salvano
738 XXXIII | di altro cibo, e, per lo diluviare a cagion dello sfondato
739 III | facendosi terremoti grandi e diluvii, sopravvegnendo un dí e
740 XLII | medita intentamente, lo dimacra; e ammaestrando o vero battagliando
741 III | grandissimo onore; e che, dimandando delle antiche cose a quei
742 II | questo pensando io ieri, dimandandomi voi che vi ragionassi della
743 XVI | corpo sferale, questo che dimandasi da noi capo presentemente:
744 IV | gran voglia, e a tutte le dimande, e quante! mi soddisfaceva
745 XVIII | sentono pienamente, non la dimandiamo noi terra, né fuoco, né
746 XXII | esso poco entro a molti; dimenandosi quelli, ed esso in mezzo
747 XIX | scuota, dal recettacolo sé dimenante, i dissimigliantissimi gli
748 XV | in mortale corpo, diviene dimentica. Appresso poi, quando un
749 II | nostro proavolo, e assai suo dimestico, come dice spesse volte
750 XIV | perché da lui non fosse diminuito niuno: che disseminate ciascuna
751 XXVI | giú, ma sí nel mezzo; e il dintorno non è mezzo, né ha parte
752 XXIV | affreddamento detta è la dipartita del fuoco, e detto è serrato
753 XXXVIII | Ma le sostanze sanguigne dipartite minutamente entro noi, e
754 XXXII | dolce aura della Ragione dipinge serene parvenze, a lei15
755 II | alcuno luogo animali belli, dipinti o vivi veramente, ma che
756 IV | mi rimasero in mente come dipinture a fuoco che mai poi non
757 XVI | Cosí e per questa ragione diramarono dal corpo gambe e mani:
758 XX | avventura poi avesse alcuno a dircene uno piú bello a comporre
759 VI | parti; e allora non piú direbbesi ragionevolmente che somigliante
760 XVI | queste turbate; e appreso la dirittura e le ragioni de' loro moti,
761 XLIII | nostro capo o radice, e dirizzò tutto il corpo, di dove
762 XXIX | odori, lo aggradevole e il disaggradevole, soli essi ricevettero nome,
763 XXXVII | movendosi alcuna volta disarmoniosi e alcuna volta armoniosi,
764 III | luoghi de' quali non la discaccino verni crudi o caldi distemperati.
765 XVIII | e terra; e se si solve e discerne, vento e aria; e affiammandosi
766 XXXV | la quale piú agevole è discernere, se prima noi in questo
767 XXVIII | per alcuni congregamenti e discernimenti; e oltre a ciò, piú che
768 XXVI | vedere ciò consideriamo il discernimento e tagliamento che egli fa
769 XXIII | per entro ai grandi, li discernono; e questi, a loro volta,
770 XXX | segnarli cosí: quello che discetta la vista è bianco; e il
771 XXX | scontrasi nel fuoco della vista, discettandolo infin dentro negli occhi,
772 XXIV | polita, che ha potenza di discettare la vista, e che splendevole
773 XIX | squassa; e quelle, mosse cosí, disceverarsi e quali trarre in un luogo,
774 XL | copiosa, e il corpo al suo discioglimento rilutta, vinta, ella o è
775 II | negoziando, cose degne della disciplina e instituzione sua. Caro
776 I | musica, e in tutte l'altre discipline che loro si convengano?~
777 III | la nostra, e allevolle e disciplinò tutt'e due: quella mille
778 XXXV | va dentro e fuori, e però discorrendo, al suo entrare nel ventre
779 IV | riposandomi per compenso del discorso che io feci ieri, vi starò
780 XX | fu giovato Iddio per lo disegno dell'universo.~ ~ ~
781 VIII | ei ne fe' sette cerchi diseguali, di due specie, e ciascheduna
782 XXXIII | ingombrato cosí, che stupido e disensato ne divenisse per lo soperchio
783 XL | dal corpo, fa profluvii, disenterie e altri simiglianti morbi.~
784 XVIII | pria che fatte, elle sono disfatte: e se egli volesse ricevere
785 XXXIX | presa del sangue, il quale, disfibrandosi, rappiglia. E il vischio
786 XXVIII | ciò senza modo sí che la disfiorano e mangiano, come il nitro,
787 XXXIX | Adunque, se la carne si disfogli per morbi e tuttavia le
788 XXXVIII | vinto è tutto l'animale e si disfoglia: ecco la vecchiezza. Da
789 XXVII | che nel congregamento e disgregamento suo non è alcuna violenza.~
790 XXXVII | mutuamente, e congregandosi e disgregandosi mutar sito e andare ciascuno
791 XXX | quelle congregative e quelle disgregative della vista, elle fanno
792 XXV | entro i vani, e l'altro dislegando infino anco i triangoli.
793 XLII | vizii niuna commisuranza e dismisuranza è maggiore, che quella dell'
794 XVI | operano ogni volta a caso e disordinatamente.~E già delle seconde cagioni
795 XXXI | innanzi.~Adunque a principio disordinate essendo coteste cose, Iddio
796 VI | inordinatamente, sí dal disordine ridusselo a ordine, giudicando
797 XL | iscorrenti umori il polmone, ch'è dispensatore degli spiriti al corpo,
798 II | Ermocrate, io, come io, dispero che possa mai essere buono
799 II | non già che io abbia a dispetto la generazione dei poeti,
800 XXVI | terra: perché camminando, dispiccando noi della materia terrena,
801 XXXIX | sotto alla carne e i nervi, dispiccandosi dalle ossa, e le carni,
802 IX | quello che è corporale, e, disposando centro con centro, sí li
803 XXII | o entro ad aria o acqua, disposandosi fra loro novamente, tornino
804 VIII | giovine; perocché egli che li disposò tutt'e due, mai non avrebbe
805 XLII | privato, per le venienti disputazioni e contese affocandolo, sí
806 XXXIII | di tutte queste cose, si disseccò e sí divenne sola una cosa,
807 XX | convenevoli figure; e di nuovo disseminandosi molti piccoli secondo i
808 XIV | fosse diminuito niuno: che disseminate ciascuna in uno strumento
809 V | generato o no, se non siamo dissennati proprio, necessità è che
810 XV | sí divengono fallaci e dissensati, e dei due giri nessuno
811 XXX | forza gli usci degli occhi disserrando e struggendo, e facendo
812 XII | animali; e da questo lato era dissimigliante. E Iddio effigia la natura
813 XX | siano i corpi bellissimi, dissimiglianti fra loro, de' quali alcuni
814 XIX | recettacolo sé dimenante, i dissimigliantissimi gli uni dilungarsi da gli
815 XXIII | poi della disugualità è dissimiglianza, e già noi abbiamo favellato
816 XXII | forma del vincitore, il dissipamento loro ha fine: e cosí di
817 XXII | grossi, essendo minuzzati, si dissipano: ma quando si vogliano ricomporre
818 XIII | ciò ch'è legato, tutto è dissolubile: nientedimeno, a voler sciogliere
819 XV | ottavo, da poi che non erano dissolubili totalmente se non da colui
820 XXXIX | dissolvendosi avventa la dissoluzione sua per entro alle vene,
821 XXIV | Quella che arde la carne e dissolvela, specie spumosa che è notabile
822 XXXIX | Imperocché, quando la carne dissolvendosi avventa la dissoluzione
823 IV | perfettamente, sí che non faremo noi dissonanza alcuna dicendo essere quelli
824 XXX | cose, egli sconoscerebbe la distanza che è dalla umana alla divina
825 XXIV | distesa in terra. Or il distemperarsi della massa sua ebbe nome
826 III | discaccino verni crudi o caldi distemperati. Per questo, ogni bella
827 XL | attegnentisi nervi enfiando, distendeli all'indietro: i quali morbi
828 XXXIII | tutte le membra, per il loro distendersi e rilassare attorno le vertebre
829 XL | chiamati a cagion dell'istesso distendimento. E anco è malagevole la
830 XXIV | prossima aria è cacciata e distesa in terra. Or il distemperarsi
831 XXXIII | della medesima materia; e distesele come cardini, dalla testa
832 XXV | specie di terra, quella che distilla per acqua, diviene cosí
833 XL | luoghi per li quali essi distillano, ha ricevuto nomi varii.
834 XL | è fonte di tutt'i morbi distillativi e secondo i varii luoghi
835 XXI | dianzi col ragionamento, distinguiamo in fuoco, terra, acqua e
836 XXXIII | anima, quella ch'è mortale, distinse in figure tonde e lunghe,
837 III | è salvatore nelle altre distrette, campa ancora di questa,
838 XIV | astri, a ciascuno di questi distribuendo una di quelle. E postole
839 XII | ordinandola seguace di lui, e distribuendola attorno attorno per tutto
840 XXXVIII | sciolgono perseverantemente, e distribuiscono le parti sciolte, avviando
841 XXXIII | principio, in quello che distribuiva le cose, in tante e cotali
842 XXIII | perpetuo la generazione della disuguaglianza, ella è cagione del perpetuo
843 XV | facendo seni ne' cerchi e disuguaglianze quante piú potevano. Onde
844 XXXIII | pelle e osso, ch'è nelle dita, mista anch'essa di tutte
845 XI(5) | Siccome soggetti al moto diurno, e a quello obbliquo dell'
846 XXX | è al bene14, in tutte le divenenti cose l'operò egli medesimo.~
847 VII | primo divenendo medii, tutti divengon medesimi fra loro necessariamente;
848 XLI | volere, tutti noi cattivi diveniamo cattivi; e ogni volta ciò
849 I | SOCRATE E perché il piú presto divenissero di natura quanto esser può
850 XXXVI | presso a una delle uscite divenuta piú calda, essa novamente
851 XXXII | ovvero in vegghia, da alcuna divinante natura, ella è cosa di colui
852 XXXII | convenevole ufficio, cioè quel di divinare nel sonno, da poi che è
853 XXXII | che Iddio fe' dono della divinatoria a quella parte dell'uomo
854 XL | flemma a nera bile, e ne' divinissimi giri del capo spargendosi
855 XVI | abitacolo di quello che è divinissimo e santissimo. Cosí e per
856 IX | cosa di natura atta a esser divisa, o vero no, movendosi tutta
857 VIII | fattone una, tutto questo egli divise novamente in tante parti,
858 VIII | che vennero dalla detta divisione, le quali hanno a ragione
859 XVIII | improntar figure in materia docile, non lascian che vi traspaia
860 XX | cosí fra loro, che facciano dodici angoli solidi, ciascun de'
861 XXVII | cagione le fa piacevoli o dolorose; ed eziandio quali affezioni
862 XL | fanno innumerabili morbi, dolorosi, con abbondante sudore.
863 XVIII | mostrando alcuno una figura, e domandando, che è? per certo egli è
864 III | maggiore fama di lui -. Quegli domandò: - Qual'era questa istoria,
865 XXII | ricompongono in uno di aria. E se è domata aria e sminuzzolata, due
866 XXXIV | per l'agricoltura si sono domesticati con noi; ché prima non ci
867 XXXIV | quali son piú antiche che le domestiche. Certo, tutto quel che partecipa
868 XIV | si volge entro lui, non domi con la ragione la molta
869 XLII | ginnastica; secondo è quello dei dondolamenti in nave o in altra forma
870 XVII | e di Mente. Ma la Mente donneggiando la Necessità, confortolla
871 XII | avanti, da poi ch'eglino sono donneggiati dalla circulazione del medesimo
872 XXXII | sufficiente segno che Iddio fe' dono della divinatoria a quella
873 VIII | ciò riempie gl'intervalli doppi e tripli (delle due sequenze
874 XXXIII | alla midolla cervicale e dorsale distese le vertebre, fabbricandole
875 XXXV | nella carne, cioè le vene dorsali; due in numero, perocché
876 II | per natura hanno le due doti sopraddette, e per ammaestramento.
877 XXXIII | campo ella fosse accoglier dovea entro di sé il divino seme,
878 XIX | il piú ch'egli potesse, doveché eran scomposte, ciò universalmente
879 II | era tutto della casa di Dropido, il nostro proavolo, e assai
880 XXXII | cieco e ha divinazioni sí dubbiose, che trarre non se ne può
881 XXI | cose sopraddette, starà dubbioso se convenga dire i mondi
882 XXI | piú darebbegli cagione di dubitare. Uno, dice la mente nostra,
883 XLIV | capo e seguito avendo come duci le parti dell'anima che
884 VIII | lasciata era siffatto, che come dugencinquantasei e dugenquarantatré, cosí
885 VIII | come dugencinquantasei e dugenquarantatré, cosí i termini suoi eran
886 IX | principio d'intellettuale vita, durabile in perpetuo. E cosí fatto
887 XXIV | duro. E il nodo dell'oro, durissimo per la sua fittezza, e che
888 | é
889 VIII | la pose. E, pigliate che ebbele tutt'e tre, le meschiò in
890 VII | comporre l'universal corpo, sí ebbelo fatto di terra e fuoco.
891 | ebbi
892 IV | quelli che tu hai ammaestrati eccellentemente; e, secondo la legge e l'
893 III | dice degli Ateniesi, era eccellentissima in arme, e in tutto governata
894 | eccetto
895 | eccomi
896 XI(5) | e a quello obbliquo dell'eclittica, i quali moti sono contrarii
897 XII | dissimigliante. E Iddio effigia la natura dell'esempio medesimo,
898 XVIII | che avendoci a essere una effigie in tutte guise svariata,
899 XV | il quale a cagion di suoi effluvii e riffluvii molto era commosso
900 III | Dea, e il nome è in lingua egiziaca Neit, e in greca, Atena;
901 XXIV | scioglie, ella, perduta la egualità, prende piú del moto; e,
902 VII | parte rimoto dagli estremi egualmente, dandogli di tutte le figure
903 XX | Adunque i due triangoli eletti, de' quali sono orditi i
904 XXXVII | trarre che fanno a sé gli elettri e le pietre d'Ercole: perocché
905 | ell'
906 XXXIII | ritonda, e le pose nome di encefalo, cioè di midolla serbata
907 XL | e gli attegnentisi nervi enfiando, distendeli all'indietro:
908 XXXII | sacre voci e visioni per enigmi, ma non sono divinatori;
909 XXXV | corpo raro, ondeggiando, entrasse in quello e novamente ne
910 XXVIII | distendono le quali sono entrate. Ed essendo l'umor disteso
911 XI | comparita del tempo, furono entrati nei cerchi, e legati con
912 XXXVIII | parte da frutti, parte da erbe, le quali cose piantò per
913 III | riversavasi furiosamente, erompendo da fuori dall'atlantico
914 XVI | loro moti, imitando i non errabili giri dell'Iddio, i nostri
915 XII | nati sono gli astri non errabondi, animali divini, eterni,
916 XLIV | molestamente e si corruccia; ed errando per tutto il corpo e le
917 XVI | nostri proprii, i quali sono erranti, ricomponessimo.~Si dica
918 XLII | flussioni arrecando trae in errore i piú de' cosí detti medici,
919 XI | tempo sono altresí i loro errori smisuratamente molti e varii
920 XVIII | la presente questione non esaminata né giudicata, non è bene
921 XVIII | altra. Le cose ch'entrano ed escono, imitative sono degli eternali
922 III | nostre; imperocché molti esempi di quelle che allora furono
923 III | trascurare; secondo mio avviso né Esiodo, né Omero, né qualunque
924 XV | l'uomo, schivato il piú esiziale morbo, si fa intiero perfettamente
925 XLIV | avendo messo viva brama di espandersi, si ebbe fatto l'amore generativo.
926 XVIII(11) | insino a che l'idea è una essenzialmente, e lo spazio è molti, l'
927 XV | quando s'abbattono in cosa esteriore della natura del medesimo
928 XL | rappigliata e di forza estinta, mette tempesta dentro il
929 XV | allorquando imbattendosi quello in estranio fuoco, o intoppando in rigida
930 XLIV | abitazioni in pena della estrema loro ignoranza. In siffatto
931 XLIV | quali toccarono in sorte le estreme abitazioni in pena della
932 III | registrato è infino dall'età antica e serbato qua nei
933 XXIV | la limpidissima, chiamata etere, e la torbidissima, chiamata
934 VII | l'ebbe legato.~La mondana fabbrica ricevette in sé tutto quanto
935 XXXI | corpo il principio mortale, fabbricando un congiungimento e termine
936 XXXIII | dorsale distese le vertebre, fabbricandole della medesima materia;
937 XVI | avanti.~Degli organi prima fabbricarono i luciferi occhi, e legaronli
938 XXXII | avendo in tutto questo luogo fabbricato come una mangiatoia per
939 XX | corpo, il quale ha venti facce triangolari e equilatere,
940 V | sul mettersi a qualsiasi faccenda, o piccola o grande, sempre
941 III | prendano cura, salvo che delle faccende di guerra. È armadura loro
942 V | Iddii e le Dee, perché ci faccian parlare in forma, che noi
943 XV | molto era il tumulto che faceano a ciascuno le passioni ricevute
944 | facendoli
945 II | tutte queste cose, molti facendone certanza. A questo pensando
946 | facesse
947 | facessero
948 XX | altri; ma ella fu apparenza fallace. Il vero è che de' triangoli
949 I | tutti si riputassero una famiglia sola: fratelli e sorelle,
950 XLII | medicamenti, di piccoli si fan gravi, e di pochi, molti:
951 III | della Furbizia, il dí dei Fanciulletti, e quello che usati sono
952 IV | ne sfuggisse. Ché io come fanciullo proprio, pigliava allora
953 XXVI | e giú cosí detti, gli si faran chiari. Certo non è niente
954 | faranno
955 | fargli
956 | farli
957 IV | quasi dinanzi a giudici, farolli cittadini di questa città,
958 IX | dilatata in cerchio, e di fuori fasciatolo, sé in sé rivolgendo incominciò
959 XXXIII | ripiena essa del raccolto fastidio, laidisce e gonfia; e purgato
960 XXXIX | mangiata18 essendo amara, fastidiosa è a ogni parte del corpo
961 XLII | quando alcuno di qua dal fatale tempo guastare voglia con
962 XLII | nascita sua, preordinato e fatato i tempi di sua vita, ma
963 XLII | sopportando nella comunion delle fatiche delle membra molte stracchezze
964 XVIII | chiarire con le parole questa faticosa specie ed oscura. E quale
965 XVIII | tutte quelle cose che siano fattrici loro o loro fatture; ma
966 IX | generate cose la piú buona fattura del piú buono degl'intelligibili
967 III | avvenimenti de' quali egli favella.~E uno molto vecchio de'
968 XXVIII | abbiamo tralasciato innanzi, favellando de' succhi, cioè la maniera
969 IV | la città, la quale come favoleggiando tu ci adombrasti ieri, traslatando
970 XII | del medesimo e simile; e feceli immobili e fermi in rispetto
971 | fecero
972 V | generazione, verità è a fede1. Se dunque, Socrate, dopo
973 XIV | trapasserà in natura di femmina; e se non si rimane ancora
974 XLIV | dunque, e tutto il sesso femmino, cosí sono nati. Gli uccelli
975 III | punta la fiumana Nilo si fende, e sí lo intornia, è una
976 XXXVIII | quella ch'è per morbo o ferite; meno penosa poi di tutte
977 XV | dell'anima e conquassandoli, fermarono del tutto quello del medesimo,
978 IX | opinioni si generano e le ferme credenze: quando poi s'indirizzi
979 XXXIII | mischianza d'osso e carne non fermentata, sí che riuscissero le due
980 XXXIII | acqua e fuoco, e fattone un fermento acido e salso, sí ne dedusse
981 XVIII | cosí come se elle avesser fermezza, dico io quelle, per le
982 XXXIII | specie di anime, quivi le fermò; e in sul principio, in
983 XXVIII | mosso e levato, si dicon fervori e bogliori, e la cagion
984 III | Egli era il dí terzo delle feste della Furbizia, il dí dei
985 III | che si dice appresso voi, Fetonte, figliuolo del Sole, una
986 XL | maligna poi è se l'aria ha fiatamento fuori per il corpo. Nientedimeno
987 XLIII | gitta in irose contenzioni e fieramente vi si travaglia, necessità
988 XLIV | securamente. Le pedestri fiere furon nate di coloro che
989 XXXIX | perocché ella fa i piú fieri morbi che siano al mondo,
990 XXIV | stillanti per le piante figliate dalla terra, in genere,
991 I | TIMEO Non istà bene; se no, figurati s'ei non voleva essere qua,
992 XXXIII | in tante e cotali forme figurò la midolla, quante e quali
993 II | insieme conversando, uomini filosofi e politici come quelli.
994 XVI | orbato, il quale non sia filosofo, egli si piangerebbe e farebbe
995 XXXI | rigoglio degli irati, a fin di procacciare un cotale
996 XXXII | tutto esso rimescolando finamente, mostri colori di bile;
997 XXIX | tutti gli odori son piú fini che acqua, e piú crassi
998 III | sopravvanzati molte generazioni finiron la vita loro muti di lettere.
999 XXIX | quale comincia dalla testa e finisce alla sede del fegato, essere
1000 XXXIII | per cagion di morbi non finisse subitamente la generazione
1001 XXI | infiniti in numero, o vero finiti; ma giudicherà tosto che,
1002 XLIV | stoltizia.~Diciamo oggimai che finito è il ragionamento nostro