| Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText |
| Platone Il Timeo IntraText - Concordanze (Hapax - parole che occorrono una sola volta) |
grassetto = Testo principale
Capitolo grigio = Testo di commento
1003 XXXIX | il vischio o grasso che fiorisce dai nervi, parte appicca
1004 XXXV | generativa midolla, acciocché fiorisse ella con il maggior rigoglio
1005 XXXIII | dentro, di moltissime e fittissime: e fa crescere alle commessure
1006 XV | turbando con il perenne fluente rivo i giri dell'anima e
1007 XL | per li pori del corpo come fluido, per lo soperchio caldo;
1008 XLII | affocandolo, sí lo strugge; e flussioni arrecando trae in errore
1009 III | Niente ho invidia, e sí il fo per te e per la tua città
1010 III | la terra, morendo egli di folgore; questo a forma di favola;
1011 XXXIX | innanzi. Quando l'osso per foltezza di carne non riflata sufficientemente,
1012 XXVI | Si umilia quello che è fondato sovra piccole basi; quello
1013 III | Amasi. Gli abitatori tengono fondatrice della città una Dea, e il
1014 XL | La flemma acida e salsa è fonte di tutt'i morbi distillativi
1015 XXXIII | quale lasciò uno stretto forame: e poi intorno alla midolla
1016 XLIV | ne va fuori per tale modo forarono gl'Iddii, che riescisse
1017 XXXI | sangue, e insieme tutto è forato dentro a celluzze, come
1018 XIII | e Teti furono figliuoli Forci, Crono e Rea, e gli altri;
1019 XXXI | imitando, intorno a esso formarono un corpo mortale, dandoglielo
1020 XXXVIII | ancora i triangoli suoi formativi, ministrati da' quattro
1021 XVI | mente.~La cosa poi della formazione delle immagini negli specchi,
1022 XLIV | gl'Iddii, che riescisse il foro nella spessa midolla che
1023 III | Grecia piú antichissime: di Foroneo, detto il primo, di Niobe,
1024 XV | muovesi sregolato, dove fortuna lo mena, senza ragione,
1025 XXXIII | umor surge su fuori per i foruzzi, e tutto l'umido e il caldo
1026 XXXIII | lunga, sottile quanto il foruzzo; e, per la sua lentezza,
1027 | foste
1028 XXIX | da cosa ammollita, ovvero fradicia, ovvero liquefatta o isvaporata;
1029 XXXII | facendolo diritto, pulito e franco, placa e umilia la parte
1030 XVI | sincero ch'è dentro noi, fratello di questo fuoco del giorno,
1031 XXXVI | incalorisce, e quella ch'esce, si fredda; e mutato luogo il calore,
1032 XXXIII | e che in affocarsi e poi freddare si sarebbe guasto, e corrotto
1033 XLII | incalorito internamente o freddato per quel che in esso entra,
1034 XXX | carne fanno le cose calde e fredde; e a quella che fanno tutte
1035 XXXIII | e riparo dai caldi e dai freddi ed eziandio dalle cadute,
1036 XXXIX | bianca. Sono siero di flemma fresca il sudore e le lacrime,
1037 XXXVIII | novellamente l'animale, e freschi in loro radice sono ancora
1038 XXXIII | sparge per tutto il corpo sua frescura, e di verno per lo suo fuoco
1039 XIX | vagli e arnesi da purgare frumento, che le dense e gravi si
1040 XXXVIII | cognati corpi, cioè parte da frutti, parte da erbe, le quali
1041 XLIV | come da albero, spuntare un frutto, e cogliendolo poi, e come
1042 XXXI | incitatore di mali; i dolori poi, fugatori di beni; e anco audacia
1043 XVIII(10) | ma sibbene come fantasma fuggevole, che rende imperfettamente
1044 XL | di su del ventre; e, come fuggiasco da ribellante città cosí
1045 XVIII | alcuna cosa: imperocché elle fuggono, non aspettando il Questo
1046 | fui
1047 XXXVII | delle acque, il piombare de' fulmini e il maraviglioso trarre
1048 | fummo
1049 III | terzo delle feste della Furbizia, il dí dei Fanciulletti,
1050 XLIV | sordo a ragione con sue furenti libidini ismania di sommettere
1051 XLI | addolorato oltre modo, avendo furia di avere quella cotal cosa,
1052 III | Europa e Asia riversavasi furiosamente, erompendo da fuori dall'
1053 XLI | voglie molta pena e diletto, furioso è la piú parte di sua vita;
1054 XXXIII | contemplazione delle cose future. Che dagli uomini s'aveano
1055 XII | novamente apparendo annunzino futuri danni, mettendo grande paura,
1056 XXII | debole, combatta con uno gagliardo, non rifinisce di sciogliersi.
1057 II | repubblica mia fa quando è a gara con le altre repubbliche,
1058 XIII | cosí sia e si dica. Di Gea e Urano furon figliuoli
1059 XXXIII | misuratamente respinge il gelo che ci assale e si appiglia.
1060 XXXIII | caldo, il quale di state geme e irrora, sí sparge per
1061 XXXV | bocca, e, da poi ch'esso era gemino, l'un de' cestellini suoi
1062 XXI | ciò, le specie, che noi generammo dianzi col ragionamento,
1063 XIII | virtú imitate, la quale io, generando voi, feci manifesta. E quanto
1064 XIII | perfetto come si conviene. Ma, generandoli e avvivando io, eglino agguaglierebbero
1065 V | piú bello, e Iddio è dei generanti il piú buono. Generato cosí
1066 V | opinione e senso, si mostrarono generantisi e generate. Ciò poi che
1067 VIII | quella la quale nei corpi generasi di visibile, egli contemperò
1068 XV | provvidenze degli Iddii si generassero; appigliandoci a ciò che
1069 XXXV | richiudessero in mezzo a loro la generativa midolla, acciocché fiorisse
1070 XLIV | espandersi, si ebbe fatto l'amore generativo. E però quello negli uomini,
1071 XIII | vogliono, cosí disse a loro il Generatore dell'universo: O Iddii,
1072 XXX | necessità. E quando egli generava l'Iddio bastante a sé e
1073 XVII | parte delle cose che si generavano; ed essendosi la Necessità
1074 III | Ercole liberò tutti molto generosamente. Passando poi tempo, facendosi
1075 III | creature degli Iddii. E molte generose opere della vostra repubblica,
1076 XLIV | quarta specie, l'acquatica, generossi di quelli in tutto dementissimi
1077 II | chiaro a ogni uomo, come la gente imitativa quelle cose imiterà
1078 XXXIX | addimanda flemma acida.~Quando gentil carne giovine strutta sia
1079 XXXIV | semenze, che al presente fatti gentili per l'agricoltura si sono
1080 XLIII | conviene pensare cosí della gentilissima specie di anima che è dentro
1081 I | natura quanto esser può gentilissimi, non ci ricorda ch'e' si
1082 XXXIII | cerebro costringendosi e germinando, sí coperse il capo tutto
1083 XIII | porgerò la semenza con la germoglia. Quanto è all'altro, sovrattessendo
1084 XL | sottilità e crassezza; e non gettasse fuor per li pori del corpo
1085 XXXVII | e lo inghiottire, e le gettate dei corpi, o che si traggano
1086 XXVI | posto è nome di tremore e ghiado; e posto è nome di freddo
1087 III | la nostra e tutte quante giacciono dentro dalla bocca. Allora,
1088 XLII | alcuna parte, mentre che esso giace e riposa. E però di tutti
1089 XIX | cosí proprio come convien giacere a ogni cosa dalla quale
1090 XIX | certi vestigi di loro forme, giacevan cosí proprio come convien
1091 XXXV | corpo nostro, come si fa ne' giardini, canali, perché egli cosí
1092 XXVI | alcuna bilancia, levando il giogo e per forza traendo il fuoco
1093 X | addimandiamo tempo. Imperciocché giorni e notti e mesi e anni non
1094 V | medesimo eternalmente, e giovandosene cosí come di esempio, l'
1095 III | Rispose: - Tutti siete giovani dell'anima, imperocché in
1096 XLIV | di coloro che niente si giovarono della filosofia e niente
1097 XVI | ausiliarie, delle quali giovasi Iddio come di ministre per
1098 XVI | della nostra mente ce ne giovassimo, le quali sono simili a
1099 XX | quinta, di quella si fu giovato Iddio per lo disegno dell'
1100 XIII | Crono e Rea sono poi nati Giove, Giunone e quanti noi sappiamo
1101 XVI | della nostra anima, a chi si giovi sapientemente delle Muse
1102 XXX | bastante a sé e perfettissimo, giovossi del ministerio di queste
1103 XXVII | ch'è stabile e che non si gira nulla, patisce solamente,
1104 IX | tutta l'anima le novelle, girando regolarmente, allora le
1105 XVI | svegliati che noi siamo, ci si girano ancora per la mente.~La
1106 XXXVI | tutto insieme, a modo come girante ruota, perocché non ci è
1107 XI | compie, quando la luna, girata attorno per lo suo cerchio,
1108 XV | pontando in terra il suo capo e gittando in su i piedi e appoggiandoli
1109 XVII | anche io di persuadermi che gittandomi in cotanta impresa io farei
1110 XLIV | quelli di loro dementissimi, gittanti a terra tutto il lor corpo,
1111 XLII | cosí simigliantemente è a giudicare dell'anima e corpo, congiunti
1112 XVIII | questione non esaminata né giudicata, non è bene asseverare a
1113 XXI | numero, o vero finiti; ma giudicherà tosto che, a dire infiniti
1114 XXXII | rimane in furore, non può far giudizio di ciò che veduto è o vociato
1115 XXVII | ad alcuna cosa e quella giugnendo; e la ragione è, che nel
1116 XXXV | estremità della nassa, come giunchi. E tutto il di dentro della
1117 XLIII | natura, e, simile fatto, giunga il fine proposto dagli Iddii
1118 XXXVIII | poi di tutte è quella che giunge naturalmente per vecchiezza,
1119 XI | rivolgono velocissimamente e che giungono i piú lenti, parvero a comparazione
1120 XIII | Rea sono poi nati Giove, Giunone e quanti noi sappiamo essere
1121 XI | tardi, e da questi essere giunti. La quale cosa però avvenne,
1122 XI | ciascuno giugne l'altro, e giunto è da quello. Se uomo fosse
1123 XLII | la mente; imperocché piú giusta cosa è ragionar de' beni,
1124 III | repubblica, sovra a tutte degna giustamente di rinomanza; ma la memoria
1125 | glielo
1126 XXXIII | capo e nerboruto e forte, godevano vita due volte anzi molte
1127 XXXIII | raccolto fastidio, laidisce e gonfia; e purgato di nuovo che
1128 XXVIII | altre, sicché queste si gonfiano, e attorno a quelle si distendono
1129 XXXI | aspettazion di cose paurose e al gonfiare dell'ira, preconoscendo
1130 XXXIX | entri dentro, ed essa aria gonfii, e sia chiusa da umore sí
1131 XLIII | bellissima e molto buona al governamento. Ma e' sarebbe tema sufficiente
1132 XLIII | quanto al modo come l'uomo governando sé e da sé governato viverebbe
1133 XLII | pochi, molti: onde conviene governarli tutti vivendo quanto si
1134 VIII | lasciato che il piú giovine governasse il piú vecchio. Ma da poi
1135 III | eccellentissima in arme, e in tutto governata a leggi bonissime; e si
1136 XLIII | uomo governando sé e da sé governato viverebbe perfettamente
1137 I | si disse bisognare che i governatori e le governatrici in comporre
1138 I | bisognare che i governatori e le governatrici in comporre le nozze procacciassero
1139 XXIV | lungi da terra, s'addimanda gragnuola; diaccio, se in terra; addomandasi
1140 XI | questa sopraggiunta piú gravezza, che non esso argomento
1141 XLII | ismemorata, arrecano il gravissimo morbo ch'è l'ignoranza.
1142 XVI | quale è nei piú senza modo e grazia.~ ~ ~
1143 II | fare memoria, e per render grazie a te, e insieme, quasi inneggiando
1144 II | oggi alla vostra volta a graziosa imbandigione di ragionamenti:
1145 III | lingua egiziaca Neit, e in greca, Atena; contano cosí; e
1146 III | pone a dire delle cose di Grecia piú antichissime: di Foroneo,
1147 III | siete sempre fanciulli; un Greco non ci è, vecchio -. Ed
1148 XV | I quali, legati dentro a grossa fiumana, non erano né vincenti
1149 XXII | son chiusi fra molti piú grossi, essendo minuzzati, si dissipano:
1150 XXIV | però seguitiamo a dire, guardando pure al nostro proponimento,
1151 XV | rispetto di coloro che lo guardano, la diritta di quelli a
1152 I | arti, da quei che l'hanno a guardare?~TIMEO Sí.~SOCRATE E, assegnando
1153 I | guardia da quelli medesimi guardati da loro, quanta bastasse
1154 III | che, posta essendo a dolce guardatura di cielo, porterebbe ella
1155 I | una cotale mercede della guardia da quelli medesimi guardati
1156 XII | l'universo, egli ordinò guardiana e artefice della notte e
1157 XL | mischiata con puro sangue, guasta l'ordinamento delle fibre:
1158 XXXIX | perseveranti nel loro luogo, guastandole e infracidandole. E se la
1159 XLII | di qua dal fatale tempo guastare voglia con suoi medicamenti,
1160 XLIII | si fanno nel nostro capo, guasti in sul nascimento, dee raddirizzare
1161 XXXIII | poi freddare si sarebbe guasto, e corrotto prestamente
1162 II | ella entri in guerra, e, guerreggiando, mostri per fatti e parole,
1163 I | disse che coloro ai quali di guerreggiare s'appartiene per salvamento
1164 III | notte molto terribili, i guerrieri vostri tutti quanti insieme
1165 XXX | fuoco di fuori; allora, guizzando il fuoco interno come lampo,
1166 XXIV | senza nome; ma quattro, d'ignea natura, per essere molto
1167 XXXII | chiamano divinatori, al tutto ignorando ch'eglino sono bensí giudici
1168 XI | con numeri; in modo che ignorano, per cosí dire, che tempo
1169 XVIII | è mestieri ch'ella sia ignuda di ogni forma. Cosí come
1170 XXXIX | radici, lasciano i nervi ignudi e pieni d'umor salso, ed
1171 | II
1172 | III
1173 XL | le parti non respiranti illaidiscano; e là dov'entra copiosamente,
1174 XXXI | mortale. E temendo non s'illaidisse il principio divino, se
1175 XVI | ritmo, perché ci aiutasse a illeggiadrire l'abito, il quale è nei
1176 XI | chiamato è sole, perché egli illuminasse tutto il cielo molto abbondantemente,
1177 XXXII | che prende postille e fa imagini agli occhi, paura le dia
1178 XV | ricevute da fuori, allorquando imbattendosi quello in estranio fuoco,
1179 X | forme del tempo, il quale imita la eternità, e secondo numero
1180 XIII | animali, e la mia virtú imitate, la quale io, generando
1181 II | ogni uomo, come la gente imitativa quelle cose imiterà agevolissimamente
1182 XVIII | cose ch'entrano ed escono, imitative sono degli eternali enti,
1183 II | gente imitativa quelle cose imiterà agevolissimamente e perfettamente,
1184 XVIII | dei nomi Questo e Cotesto, immaginandoci di manifestare alcuna cosa:
1185 XLIV | vaghi delle cose del cielo; immaginandosi, a cagione della semplicità
1186 II | luogo, temo non possano immaginar le opere che farebbero in
1187 IV | che è piú, non è favola immaginata, ma sí vera istoria. Come,
1188 XVI | poi della formazione delle immagini negli specchi, e universalmente
1189 XIV | malvagità sua, al modo che immalvagisce, cosí egli dibasserà ogni
1190 X | al cielo, della eternità immanente nell'uno fa una immagine
1191 XXI | perocché ella è la piú immobile delle quattro specie di
1192 X | movimenti; e quello che sempre è immobilmente medesimo, non conviene che
1193 XLI | reputato. Il vero è che la immoderanza negli amorosi dilettamenti
1194 XXXIII | uno specchio. E però se immondizia alcuna si raccoglie nel
1195 XLIII | la umana natura vasello d'immortalità, bene si riempia di quella;
1196 V(1) | presa nel sentimento di enti immutevoli, o idee; generazione poi,
1197 XXXIII | difficoltà del movimento impacciandone la pieghevolezza; ed eziandio
1198 XXIII | modo siano generati, assai impedimenti avrà il ragionamento che
1199 XV | contro a esso, e sí gli impedirono il governare e lo andare;
1200 XXIX | essendo il respiro suo impedito, tragga con forza entro
1201 XVIII(10) | fantasma fuggevole, che rende imperfettamente l'idea sua.~
1202 XIII | generandosi, sarebbe il cielo imperfetto, non avendo egli in sé ogni
1203 III | dallo stretto, tenevano imperio sovra la Libia infino a
1204 XLIV | vergogna, è disubbidiente, imperioso, e come animal sordo a ragione
1205 XLIII | a dire che qual di loro impigrisce e i movimenti suoi fa quetare,
1206 XXXI | stolti consiglieri; e la implacabile ira, e la speranza che lasciasi
1207 XVII | che gittandomi in cotanta impresa io farei bene. In quel cambio
1208 XXXVIII | che incide e nell'umore sé impronta. Onde il colore del ruscello
1209 XVIII | come quelli che pigliano a improntar figure in materia docile,
1210 XLI | volta ciò piú si conviene imputare ai parenti che ai figliuoli,
1211 III | isola, somigliantemente inabissando entro il mare, sí sparve.
1212 XXXIII | contrario, quelle al tutto inanimate di dentro, di moltissime
1213 XXX | cose le quali, perocché incalorano, sono chiamate acri. E per
1214 XXXVI | fuoco che è dentro il corpo, incalorisce, e quella ch'esce, si fredda;
1215 XL | affiammate, egli è la bile che incende e affiamma. E la bile, poniamo
1216 III | attorno alla terra, e lo incendimento di tutte le cose sopra la
1217 XXVIII | intenerite dalla bocca, incendono poi e ardono a loro volta
1218 XXXVIII | quale è fatto da fuoco che incide e nell'umore sé impronta.
1219 XXXVIII | triangoli della midolla, questa, incidendoli co' suoi triangoli novelli,
1220 XLIII | alcuno fosse vago di parlarne incidentalmente seguendo ciò che detto è
1221 XXXVIII | ch'essi non possano piú incidere a lor simiglianza, anzi
1222 XXXI | nell'ardore. E però eglino incisero nel polmone i canali dell'
1223 XXXI | prima il piacere, forte incitatore di mali; i dolori poi, fugatori
1224 XIII | anche sciolti, e mai non v'incoglierà fato di morte; cosí voglio;
1225 XXXIII | adunque repente morte non c'incogliesse, e per cagion di morbi non
1226 XLI | inimiche sono a ognuno, e gl'incolgono contro sua voglia. E ancora
1227 V | cioè, se fu sempre, senza incominciamento veruno di generazione; o
1228 XVII | verosimili cose: ciò fatto, incominciamo a dire.~ ~ ~
1229 XX | che è bellissimo, volendo incominciar bene: se per avventura poi
1230 XXXVI | narici. E la cagione dell'incominciare di questo moto è a dire
1231 XXXVII | quando i piú veloci movimenti incominciati innanzi son per quetare,
1232 IX | fasciatolo, sé in sé rivolgendo incominciò divino principio d'intellettuale
1233 XI | degnamente, a nostro agio.~Incontanente che tutt'i pianeti, ch'erano
1234 XVI | cosa, sé rivolve: e ciò incontra se la polita faccia dello
1235 XLII | salvo ciò che gli possa incontrare per operazion della Necessità:
1236 I | rimenare; e quelli che indegni fossero presso loro, tramutare
1237 XVIII | che non tutti e ciascuno indifferentemente, e dire ciò con saldo ragionamento
1238 XI | lo andare quelli con due indirizzamenti contrarii5, quel pianeta
1239 XXVII | sé medesimo si procaccia indirizzandosi ad alcuna cosa e quella
1240 XVI | ché veramente la parola è indirizzata al fine sopraddetto, molto
1241 VIII | in questa forma.~Della indivisibile essenza, la quale è medesima
1242 VIII | forza la natura dell'altro, indocile a meschianza, con quella
1243 XXXV | ancora il corpo similmente s'indua, in lato destro e sinistro;
1244 XXIV | quale si fa di splendenti e indurite acque. Quella parte di terra
1245 XVIII | unguenti odorosi, con loro industrie fanno sí che inodoroso sia
1246 XVIII | stampate da quelli per inenarrabile modo e maraviglioso; il
1247 III | non è corso da niuno ed è inesplorabile; essendo d'impedimento il
1248 V | fermi, e, quanto esser può, inespugnabili e immobili; quelli poi intorno
1249 XXXIX | tosto rimettono. Ma quando infermi quel che appicca la carne
1250 XLI | nientedimeno, non come infermo, ma sí come di volontà sua
1251 XV | stupido anderà di nuovo in inferno. Ma elle son cose che verranno
1252 XXXIX | che sia uno all'altro, e infesti alle parti del corpo sode
1253 XXX | della vista, discettandolo infin dentro negli occhi, e di
1254 XXII | fra loro, fanno varietà infinita, alla quale dee riguardare
1255 VII | medesima, giudicando piú bello infinite volte ciò che simile è,
1256 XLIV | invisibili dalla picciolezza e informi, e poi affigurandoli e nutricandoli
1257 XXXIX | loro luogo, guastandole e infracidandole. E se la infracidata carne
1258 XXXIX | infracidandole. E se la infracidata carne è vecchissima, perocché
1259 XLII | intendiamo neanco che allora che infralito e piccolo corpo porti possente
1260 XLIV | dalla stagione si rimane infruttifera, si sopporta molestamente
1261 I | comuni nozze e figliuoli, ingegnandoci che mai alcuno non conoscesse
1262 XXXI | venire in qua ci movemmo; e ingegniamoci di trarre il ragionamento
1263 II | che noi diciamo. E dell'ingegno e avviamenti di Ermocrate
1264 XXXII | nell'abitazione di lei, ingegnosamente facendo sí ch'egli fosse
1265 XIV | sentimento medesimo s'avrà a ingenerare in tutti gli animali, fatto
1266 XIV | turba, la quale se gli fu ingenerata poi, di fuoco, aria e acqua
1267 XXXVII | ventose medicinali, e lo inghiottire, e le gettate dei corpi,
1268 XXXIII | verso o per l'altro; né ingombrato cosí, che stupido e disensato
1269 XXXIII | per la durezza, avrebbero ingrossato la memorativa e la intellettiva.
1270 XLI | salvatico, le quali cose inimiche sono a ognuno, e gl'incolgono
1271 XXXIX | delle naturali circulazioni, inimici fra lor medesimi, non si
1272 XXXI | dando la nuova che alcuna iniqua operazione si fa da fuori
1273 XIV | saranno signoreggiati, in iniquità: che qualunque viverà onestamente
1274 XLIV | che passarono loro vita iniquitosamente, nella seconda nascita si
1275 XXVI | certo, se un corpo fosse inlibrato nel mezzo dell'universo,
1276 XXXII | bile; e, costringendolo, lo innasprisca ed arrughi; e insieme il
1277 II | grazie a te, e insieme, quasi inneggiando noi alla Dea nella solennità
1278 XXIX | adunque negli odori queste due innominate variazioni, non fatte di
1279 XVIII | loro industrie fanno sí che inodoroso sia al tutto l'umore il
1280 III | sciogliendosi dalle ripe e inondando. E allora che diluviano
1281 VI | sregolatamente movevasi e inordinatamente, sí dal disordine ridusselo
1282 XLI | ne ha due specie, una è l'insania, l'altra la ignoranza; e
1283 XXV | quale fa che le vivande s'insaporino, e, secondoché dice la legge,
1284 XVIII | perché l'una si genera per insegnamento, e l'altra per persuasione;
1285 XXVII | patisce, la quale si dice però insensata. Questo va per le ossa e
1286 XXVII | cagioni d'ogni sensibile o insensibile affezione, recandoci a mente
1287 XXX | quelle del detto fuoco sono insensibili, le quali noi addimandiamo
1288 XX | quattro generi di corpi insigni in bellezza, e cosí diremo
1289 XXXIX | politissimi e molto nitidi, insinuandosi per la spessezza dell'ossa
1290 XXVIII | prima dalla putredine, che s'insinuano entro le strette venuzze,
1291 VI | vivo, animato e in verità intelligente, per provvidenza di Dio.~
1292 XXXII | ella fatta è tale che non intende ragione e non se ne dà cura,
1293 XVI | dettero a suo servigio; intendendo che quanti movimenti ci
1294 XXXIII | Componitori ciò conoscevano, e intendevano eziandio che a molti animali
1295 XLII | cose non badiamo noi, e non intendiamo neanco che allora che infralito
1296 XXXIII | questa cagione e con questi intendimenti gl'Iddii lasciarono crescere
1297 XXXIII | mischiala con midolla e la intenerisce; dopo ciò la pone a fuoco;
1298 XXVIII | Quelle che, scaldate e intenerite dalla bocca, incendono poi
1299 XLII | dottrine e questioni medita intentamente, lo dimacra; e ammaestrando
1300 XLII | matematico, e qualunque è intento in alcuna mentale operazione,
1301 VI | intelletto, considerata intera, non potere mai essere piú
1302 XVI | della vista, chiudendosi, sí interchiudono la potenza del fuoco degli
1303 IX(3) | Il verbo interiore dell'anima.~
1304 XXIII | il quale è e sarà senza intermissione.~ ~ ~
1305 XLII | essendo il corpo incalorito internamente o freddato per quel che
1306 XXXII | alcuno furore divino. A interpretare poi e ricordare le parole
1307 III | modo notabile appresso voi intervenuta, o qua, o in altri luoghi,
1308 XI | altri pianeti, non avendoli intesi gli uomini, eccetto pochi
1309 XXXV | e che i raggi di fuoco intessuti in ogni parte per lo suo
1310 XXXV | viva: perocché il fuoco intessuto nell'interno seguitando
1311 XXII | aria e sminuzzolata, due intieri corpi e mezzo di quella
1312 XV | piú esiziale morbo, si fa intiero perfettamente e sano; ma
1313 XV | quello in estranio fuoco, o intoppando in rigida terra, o balenando
1314 XVI | parte piú crassa facesse intoppo, e lasciasse la via solo
1315 III | fiumana Nilo si fende, e sí lo intornia, è una provincia, la quale
1316 XXXIX | struggimento di tenera carne intramista d'aria, diciamo flemma bianca.
1317 XXXVII | stolti, e letizia ai savii, intravedendo essi ne' mortali movimenti
1318 XXXIII | del senso.~Una parte dello intrecciamento di nervo, pelle e osso,
1319 XXXV | contrario verso li rami loro intrecciando, quelli del lato diritto
1320 XXXV | cotal nassa d'aria e fuoco intrecciati insieme, con due cestelli
1321 XVIII | lei che è affocata, quella inumidita, acqua; e in tanto ella
1322 XIX | mostrerò a voi con ragionamento inusato l'ordinamento e generazione
1323 XXXVIII | da questi triangoli che invadono di fuori; allora vinto è
1324 XVI | piangerebbe e farebbe lamento invano. Io dico, io dico che per
1325 XVIII(8) | prima parola significa ente invariabile, e la seconda significa
1326 VIII(2) | variabilità, e quella dov'è piú invariabilità.~
1327 XXIV | fatta parvente quando essi invecchiati si sceverano l'uno dall'
1328 XXII | ultimo, se un genere di corpi investano in un altro quale che sia
1329 XV | sensazioni da fuori, e, investendo l'anima, rapiscono a sé
1330 XV | trapassando per il corpo, sí investivano l'anima: i quali moti per
1331 XLIV | nella matrice animaluzzi invisibili dalla picciolezza e informi,
1332 II | insieme, di concordia m'avete invitato oggi alla vostra volta a
1333 V | piccola o grande, sempre invocano Iddio; e noi, che abbiamo
1334 IV | di cominciare, o Timeo; invocati che tu avrai gl'Iddii, come
1335 XLIII | principio. A chi dunque s'involge in sensuali desiderii, e
1336 VIII | commessura; e con un movimento le involse, il quale ruota nel medesimo
1337 VIII | parti di quello e con essa involselo di fuori tutto d'intorno:
1338 XX | triangolo, il quale ha la ipotenusa due cotanti piú lunga che
1339 XXXI | tutto questo rigoglio degli irati, a fin di procacciare un
1340 XXXI | dell'anima ch'è forte e irosa, come battagliera ch'ella
1341 XLIII | desiderii, e si gitta in irose contenzioni e fieramente
1342 XIX | e però si comportavano irragionevolmente e isregolatamente. E allora
1343 XVIII | verace ragione, l'altra è irrazionabile; e l'una non è pieghevole
1344 XXXV | Dipoi apparecchiarono lo irrigamento in una cotale maniera, la
1345 XXXV | tutte per uguale modo le irrigasse. Dopo ciò scindendo attorno
1346 XXXVIII | quale le singolari parti irrigate, sí riempiono il vacuo fatto
1347 XXXIII | sotto le cuciture dell'osso, irrigolla, e chiusela in sul cocuzzolo
1348 XLII | gravi pericoli, non son da irritare mai coi medicamenti; imperocché
1349 XXXIII | il quale di state geme e irrora, sí sparge per tutto il
1350 XXXIII | affittire. E cosí il Fabbro fe' irsuto il capo, usando i modi mentovati
1351 XLIV | trasmutamento, mettendo penne in iscambio di capelli: dagli uomini
1352 I | Ora, la prima cosa, non isceverammo noi gli agricoltori, e le
1353 XIV | bene secondi e terzi in ischiettezza. E ne fa un tutto, e lo
1354 XXV | molte vie spaziose; e, non isciogliendo, la lasciano però soda.
1355 XLIII | sopra, egli potrebbe non isconvenientemente porre fine con questa considerazione:
1356 XXXIX | siano al mondo, mortali, iscorrendo allora tutta la natura del
1357 XL | Imperocché, quando turato è dagl'iscorrenti umori il polmone, ch'è dispensatore
1358 XL | sangue che rimane sí torna iscorrevole; subitamente poi si rappiglia
1359 XV | terra, o balenando fra molli iscorrimenti delle acque, o avviluppato
1360 XXIV | in terra. E poi di nuovo isfuggendo di là il fuoco, perocché
1361 XXX | struggendo, e facendo di quivi isgorgare fuoco e copiosa acqua, che
1362 XLIV | con sue furenti libidini ismania di sommettere a sé tutto.
1363 XLII | facendo però stupida l'anima e ismemorata, arrecano il gravissimo
1364 XXII | sul principio un triangolo isoscele d'una specie e grandezza,
1365 XLII | membra molte stracchezze ed ispasimi, e per lo barcollare cascando
1366 XXXII | ricevuta quivi come in ispecchio che prende postille e fa
1367 XXXII | giudici delle divinazioni ispirate: i quali alcuni chiamano
1368 XIX | comportavano irragionevolmente e isregolatamente. E allora che preso ebbe
1369 VI | ch'era a vedere, che non istava quieto ma sregolatamente
1370 XXXII | arrughi; e insieme il lobo istorcendo dalla sua diritta postura,
1371 XLII | voglia, sí veramente che non istracchi; terza specie di moto alcuna
1372 XIX | quattro generi scossi, come da istromento che scuota, dal recettacolo
1373 XXV | fuoco. Fuoco e aria non istruggono masse di terra: imperocché
1374 XXXIII | fra loro pigiate forte, istupidendo il sentimento per la durezza,
1375 XVIII | luogo di nuovo di là tosto isvanisce, la quale si comprende per
1376 XVIII | appaiono nascendo e d'onde isvaniscono novamente, solo a quello
1377 IV | Egitto ci rivelarono essere isvaniti; per ragionar poi di loro
1378 XXIX | fradicia, ovvero liquefatta o isvaporata; perciocché in quel mezzo
1379 IV | a fuoco che mai poi non isvivano. E però tosto io ridissi
1380 II | Timeo, da Locri, città d'Italia ordinata a leggi bellissime,
1381 | IV
1382 | IX
1383 XXXIII | ornarono, di denti, lingua e labbra, a cagion di cose necessarie
1384 XXXIX | flemma fresca il sudore e le lacrime, e gli altri simili umori
1385 XXXV | cavaron canali nascosti laggiú colà dove la pelle muore
1386 XXX | acqua, che noi chiamiamo lagrime, le quali ancora fuoco sono
1387 XXXIII | essa del raccolto fastidio, laidisce e gonfia; e purgato di nuovo
1388 XVI | si piangerebbe e farebbe lamento invano. Io dico, io dico
1389 XXX | guizzando il fuoco interno come lampo, e il fuoco di fuori, in
1390 XXXIII | che, simile ad arnese di lana pigiata, la carne mollemente
1391 III | eziandio lo scudo, e arma la lancia; e noi primi ce ne fummo
1392 XXIX | all'acqua, e molto sono larghe al fuoco e all'aria; onde
1393 I | con tanta amorevolezza e larghezza.~SOCRATE Or vi ricorda egli
1394 XLII | detto è dell'universo, non lascerà il nemico presso il nemico
1395 I | e, quanto è da noi, non lasceremo nulla; ché non sarebbe bene
1396 XLII | universo, quanto può, mai non lasci quetare il corpo suo, ma
1397 XL | nave legata ivi l'anima, sí lasciala andare. Quando poi la bile
1398 XVIII | figure in materia docile, non lascian che vi traspaia segno di
1399 VIII | rivolgimento del medesimo e simile, lasciandolo intero; per lo contrario,
1400 XXXIII | Il capo non si convenia lasciare schietto osso ignudo, per
1401 XXXIII | questi intendimenti gl'Iddii lasciarono crescere pelle, capelli
1402 XXXI | implacabile ira, e la speranza che lasciasi leggermente menare dall'
1403 XXV | parti di questa, non essendo lasciate entrare, scorrono di fuori
1404 XXXVIII | ora nata e nutricata di latte. Onde, allorché in essa
1405 II | celebrare lei con degne e veraci laudi.~SOCRATE Tu di' bene; ma
1406 XXXIII | queste secondarie cagioni, ma lavorata è dalla Mente, che è cagione
1407 XXXIII | generazione mortale. Iddio lavorò la midolla, e in essa piantando
1408 VI | quello. Ora, al Bonissimo lecita cosa né fu né è di fare
1409 VII | faccia di sé e delle cose che lega, quanto esser può, uno.
1410 XI | cerchi, e legati con animati legamenti i loro corpi, furon divenuti
1411 XXXIII | generata midolla; perocché, legandosi l'anima col corpo, i vincoli
1412 XXXI | torace, cosí è chiamato, legaron l'anima mortale. E perciocché
1413 XVI | fabbricarono i luciferi occhi, e legaronli ivi, adoperando cosí. Il
1414 XXXV | acciocché esse, e anco la pelle, legassero il capo con il busto; perocché
1415 XXVIII | scaldolle, e levandosi su per la leggerezza infino ai sensi del capo
1416 XXI | sovra a tutte; e anco è leggerissima, però ch'è composta di pochissime
1417 III | narrano di lei opere molto leggiadre e ordinanze bellissime sovra
1418 XXVII | mobile, eziandio se riceva leggiera passione, la comunica ad
1419 XV | totalmente se non da colui che legolli, in tutt'i modi scontorsero,
1420 XXIX | suono acuto; quello piú lento, grave: e quello ch'è simile,
1421 XXXVII | sollazzo agli stolti, e letizia ai savii, intravedendo essi
1422 XLIII | allora è necessario che letizii la mente sua in immortali
1423 VIII | mezzo loro, a figura della lettera Chi, ciascheduna di quelle
1424 XXVI | coppe d'alcuna bilancia, levando il giogo e per forza traendo
1425 III | per lo contrario, di giú levasi ella naturalmente, e sí
1426 I | di dentro contro a lei si levasse; giudicando benignamente
1427 VIII | meschianza, della quale levata avea le parti sopraddette.
1428 XXVI | Imperocché con medesima forza levati insieme su in aria due corpi,
1429 XXVIII | quelli di umore mosso e levato, si dicon fervori e bogliori,
1430 XXVI | noi questo caso. Se alcuno levatosi su a quel luogo ch'ebbe
1431 XXXIX | chiusa da umore sí che si levino bolle, le quali a una a
1432 XXV | sedi la caccia di dove si levò su l'aria novella. E la
1433 III | dentro ai termini di Ercole liberò tutti molto generosamente.
1434 XLIV | ragione con sue furenti libidini ismania di sommettere a
1435 XLII | contendendo essi, riescano a librarsi e a stare sani. Onde il
1436 XIX | simiglianti né contrappesate, non librasi da niuna parte, ma sí da
1437 III | suo è segnato nei sacri libri il numero di anni otto mila.
1438 XXXIX | di bile, è nel colore. Il licore, quello del sangue, è siero
1439 XXX | cosa, perché si abbia vita lieta, quanto natura nostra può
1440 XLI | piú gravi; imperocché uomo lieto o addolorato oltre modo,
1441 XXXIII | cosí come da ancore, i ligami di tutta l'anima, e attorno
1442 III | d'impedimento il profondo limo, il quale, al nabissare
1443 XVI | la via solo a quella piú limpida. E quando il lume del dí
1444 XXIV | Similmente dell'aria, ci è la limpidissima, chiamata etere, e la torbidissima,
1445 XVI | scorresse per gli occhi; il limpido e il denso, tutto; costringendo
1446 XXIX | ovvero fradicia, ovvero liquefatta o isvaporata; perciocché
1447 XL | vecchio il quale di nuovo liquescente delle carni torna nel sangue;
1448 XXVIII | saliva fa per la lingua, e lisciando le aspreggiate parti allenisce;
1449 XVIII | quanto è in poter loro la lisciano; cosí simigliantemente quello
1450 XXV | trasparente, che ha parti uguali, liscie, di simile forma; la contraria
1451 XXXII | ed arrughi; e insieme il lobo istorcendo dalla sua diritta
1452 II | ammaestramento. Ecco Timeo, da Locri, città d'Italia ordinata
1453 IX | medesime eternalmente. Il logo3, che è similmente verace,
1454 XIX | cosa dalla quale Iddio sia lontano: e cosí stando essi naturalmente,
1455 II | un poco prova, come alla lotta, dei lor belli corpi. Cosí
1456 XXIV | splendevole è però a vedere e lucida e nitida, è la olearia:
1457 XVI | in tutti quanti i corpi lucidi e puliti, non è oramai niente
1458 XVI | organi prima fabbricarono i luciferi occhi, e legaronli ivi,
1459 XVI | indirizzamento dell'occhio. Il quale luminoso essendo e passionabile tutto
1460 XVI | specchio, colcato secondo la lunghezza della faccia, fa sí che
1461 XL | corpo. Nientedimeno ella macola il corpo di vitiligine bianca,
1462 I | nati su su innanzi, padri e madri e avoli; e quelli nati giú
1463 II | avuti là i piú ragguardevoli maestrati e onori: e poi egli è già
1464 | maggiori
1465 VII | e fu generato cosí per magisterio di arte, che egli trae suo
1466 XLI | come di volontà sua malo, malamente è reputato. Il vero è che
1467 XLII | vita regolata, e non farli malignare usando medicamenti.~ ~ ~
1468 XXXIX | tutt'i morbi piú si fanno maligni, che non quelli nominati.~
1469 XLI | ma sí come di volontà sua malo, malamente è reputato. Il
1470 III | piccol seme salvato; e vi mancan le nuove per ciò che di
1471 XVI | paia riversata ogni cosa, mandando il di giú del lume dell'
1472 VII | e, patito che lo avesse, mandarne via il soperchio, perché,
1473 XXVIII | modo sí che la disfiorano e mangiano, come il nitro, dette sono
1474 XXXIX | nera; e, perocché tutta mangiata18 essendo amara, fastidiosa
1475 XXXIX | dalla carie incalorito e mangiato non riceve nutrimento, anzi,
1476 XLIV | pontarono, slungando e in molte maniere difformando i cocuzzoli,
1477 XIII | io, generando voi, feci manifesta. E quanto è a quella parte
1478 XIII | questi Iddii che si rivolgono manifestamente per lo cielo, e quegli altri
1479 XVIII | Cotesto, immaginandoci di manifestare alcuna cosa: imperocché
1480 IV | che hai mentovati, io mi maravigliai, sovvenendomi di quello
1481 XI | smisuratamente molti e varii maravigliosamente. Ma però malagevole cosa
1482 XXXIII | con essi le chiavi delle mascelle sotto alla faccia, e gli
1483 XIV | quale dipoi si addomanderà maschio: che come elle saranno piantate
1484 XXV | Fuoco e aria non istruggono masse di terra: imperocché essendo
1485 XXVII | tutte quelle altre parti massimamente terrestri, le quali abbiamo
1486 XLII | e a stare sani. Onde il matematico, e qualunque è intento in
1487 | meco
1488 XLII | alcune dottrine e questioni medita intentamente, lo dimacra;
1489 XLI | abbattano, molte specie di melanconia arrecano e di scoramento,
1490 XXXIII | avrebbero ingrossato la memorativa e la intellettiva. E però
1491 III | che serbate sono qua le memorie delle antichissime cose,
1492 VII | intelligenza e alla mente. Ond'egli menando lui intorno, in una medesima
1493 XXXI | che lasciasi leggermente menare dall'irrazionale senso e
1494 XV | sano; ma se egli non bada, menata vita sciancata, difettuoso,
1495 XIV | dell'astro suo ritornando, menerà vita beata. Per lo contrario,
1496 XLII | qualunque è intento in alcuna mentale operazione, dee procacciare
1497 | mentreché
1498 I | come guardiani, una cotale mercede della guardia da quelli
1499 XVI | della vista in quel che si mesce con quella veniente dalla
1500 XLI | moto dell'anima e con esso mescendolo, sí fanno ogni specie di
1501 XXX | umore degli occhi e con esso mescendosi, non luce, ma sí ha colore
1502 XXXIX | colore un po' rosso; e, mescendovisi il nero, ha color del verde.