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Platone Il Timeo IntraText - Concordanze (Hapax - parole che occorrono una sola volta) |
grassetto = Testo principale Capitolo grigio = Testo di commento
2503 III | vostri tutti quanti insieme sprofondarono entro terra; e l'Atlantide 2504 XXXIX | hanno colore per la surgente spuma bianco a vedere; allora 2505 XXIV | carne e dissolvela, specie spumosa che è notabile fra gli altri 2506 XLIV | lasciando, cosí come da albero, spuntare un frutto, e cogliendolo 2507 XXXIX | vischioso, fassi aspro, salso, squalente per laido vitto; allora 2508 XIX | squassata, alla sua volta le squassa; e quelle, mosse cosí, disceverarsi 2509 XXII | medesimo si traggono per lo squassare del ricettacolo a un luogo 2510 XIX | dalle sopraddette forze ella squassata, alla sua volta le squassa; 2511 V | noi offerirti ragionamenti squisiti e concordi in ogni parte 2512 VI | che non istava quieto ma sregolatamente movevasi e inordinatamente, 2513 XV | tutto l'animale muovesi sregolato, dove fortuna lo mena, senza 2514 XLIV | quando gran pezzo in là dalla stagione si rimane infruttifera, 2515 XXXIII | per lo trasmodar delle stagioni per un verso o per l'altro; 2516 IV | però tosto io ridissi loro stamane queste medesime cose, acciocché 2517 XVIII | sono degli eternali enti, stampate da quelli per inenarrabile 2518 | stanno 2519 XXXI | battagliera ch'ella è, gl'Iddii stanziarono piú presso al capo, fra 2520 | starà 2521 | starò 2522 XXXIV | differisce da un animale, ma stassi radicata e salda, da poi 2523 XXXIII | fuoco, la fe' tale, che stemperar non la possa niuno dei due. 2524 XXXIX | torna nella carne, e la stemperata carne torna nel sangue; 2525 XXXV | si gemina: e dai cestelli stende in giro per tutto, infino 2526 XXIV | struggimento, e di scorrimento lo stendersi che ella fa giú in terra. 2527 XL | perché denso di molto, a stento per entro dalle vene sé 2528 III | saranno molti e diversi sterminii di uomini, grandissimi quelli 2529 XXV | siccome grave, premuta e stesa attorno alla massa della 2530 XXXIII | commovimento suo medesimo, si stese in fuori, lunga, sottile 2531 | stesse 2532 | stessi 2533 | stia 2534 | stiamo 2535 XXIV | di acqua miste fra loro, stillanti per le piante figliate dalla 2536 XVI | parrà ella fatta a procurare stolta dilettazione, come si pensa 2537 XLIV | acquistano intendimento o stoltizia.~Diciamo oggimai che finito 2538 XL | copiosamente, ella sforza le vene e storcele, dissolvendo il corpo sí 2539 XLII | fatiche delle membra molte stracchezze ed ispasimi, e per lo barcollare 2540 XVII | perché da opinioni fallaci e strane riduca noi a credenza di 2541 XXXIX | dal loro proprio in uno straneo; e ancora, da poi che il 2542 II | s'è allevata; ma quelle stranie all'allevamento proprio, 2543 III | favelliamo, è un porto dalla stretta entrata, a vedere; ma quell' 2544 XXVI | da poi che ciascuno si stringe amorosamente al cognato 2545 XXIII | raccogliersi seco medesimo, sí li strinse e non lasciò rimanere spazio 2546 XLIV | senza piedi e volventisi e striscianti in terra. La quarta specie, 2547 XLII | contese affocandolo, sí lo strugge; e flussioni arrecando trae 2548 XXX | degli occhi disserrando e struggendo, e facendo di quivi isgorgare 2549 XXV | passaggio e dissolvendo, sí la struggono. E cosí terra, se ella non 2550 XIV | disseminate ciascuna in uno strumento di tempo che a lei convenisse, 2551 XVII | cominciare, la verisimiglianza, e studiando di arrecare ragioni, non 2552 XLI | di ammaestramenti e buoni studii e dottrine, di schivare 2553 IV | astronomia e ha posto grandissimo studio in conoscere la natura dell' 2554 XLII | facendo ginnastica; e chi è studioso del corpo dee procacciare 2555 III | egli, a udire, fu molto stupefatto; e prega i sacerdoti con 2556 XLII | ogni dí, e facendo però stupida l'anima e ismemorata, arrecano 2557 II | il tempo e per la morte subitanea degli uomini; e fra tutte 2558 XXXIX | vitto; allora quel cotal succhio, cosí cangiato, da sé tutto 2559 XXV | brutta. La terra, se a lei succia ogni umore la rapina del 2560 XXXIV | quali l'avriano disfatto e succiato, gli soccorrono gl'Iddii; 2561 XXXIII | dedusse la carne molle e succosa. I nervi fece d'una mischianza 2562 XLI | contrario suo. Ma egli è suggetto che richiede ragionamento 2563 IV | difficoltà molto grave la quale suole essere in simiglianti cose, 2564 XXXIII | fuoco; e punta che è, l'umor surge su fuori per i foruzzi, 2565 XXXIX | insieme, e hanno colore per la surgente spuma bianco a vedere; allora 2566 XVI | il luogo loro nel corpo, suscitano fantasmi somiglianti a cose 2567 XVIII(11) | è molti, l'idea non può sussistere nello spazio; se no, ella 2568 XXXIII | in forma di nodo. Le cosí svariate forme di cuciture vennero 2569 XXVI | tutte le specie di corpi svariati per figura e comunioni e 2570 XXXIX | molto sangue e diverso, e svariato di colori e amarezze e anco 2571 XXXIII | niuna la quale nasca e si svolga secondo necessità, non consente 2572 XI | per lo cielo e fanno loro svolte, acciocché questo mondo, 2573 XXII | suoi angoli e canti, sí taglialo; egli ricomponendosi nella 2574 XXVI | consideriamo il discernimento e tagliamento che egli fa nel corpo; imperocché 2575 XXVIII | infino ai sensi del capo tagliano checché loro s'intoppa, 2576 XXII | natura di fuoco, non è piú tagliato; imperocché ogni genere 2577 XXVI | quali cagioni essendo egli tagliente e veemente, di netto taglia 2578 XXI | di necessità mobilissima, taglientissima, da poi ch'ella è acutissima 2579 XXXIX | non per anco corrotta. E talfiata ha sapore acido quel color 2580 XLI | viltà, e smemoratezze e tarda apprensiva.~E se, oltre 2581 XXXIII | nervi son piú consistenti e tegnenti che le carni, e piú morbidi 2582 XLIII | governamento. Ma e' sarebbe tema sufficiente a un'opera di 2583 XXXI | fatto l'anima mortale. E temendo non s'illaidisse il principio 2584 II | ferma stanza in niun luogo, temo non possano immaginar le 2585 XXXIV | soccorrono gl'Iddii; imperocché, temperando una natura cognata all'umana, 2586 I | loro, quanta bastasse a temperati uomini; e spendere e mangiare 2587 XL | di forza estinta, mette tempesta dentro il corpo e tremore. 2588 III | antica e serbato qua nei templi. Ma i vostri avvenimenti, 2589 XIII | la volontà mia bene è piú tenace legame e forte, che non 2590 XL | delle prossime venuzze, i tendini e gli attegnentisi nervi 2591 XV | potevano. Onde i cerchi tenendosi insieme a mala pena, si 2592 XXXIX | cotesto struggimento di tenera carne intramista d'aria, 2593 XI | quale è velocissimo, pare tenergli dietro molto da presso.~ 2594 XXXVIII | commessura è forte: nientedimeno tenero è tutto il corpo suo, perocché 2595 I | ti è grave, acciocché le teniamo piú a mente.~SOCRATE Farò 2596 III | in uno restringendosi, tentò una volta, a un impeto, 2597 XXXIII | quando piú coteste due forze tenzonano fra loro; quando meno, piú 2598 XXVIII | terrestri e sciolte quelle che tergon la lingua di ciò che l'appanni, 2599 XXVIII | aspre che il nitro, che tergono un poco, salse ci paiono 2600 XXXI | fabbricando un congiungimento e termine nel mezzo fra la testa e 2601 XX | sí che ogni unione loro ternaria faccia un angolo solido 2602 III | Passando poi tempo, facendosi terremoti grandi e diluvii, sopravvegnendo 2603 XLIII | imperocché non siamo noi piante terrene, ma sí celesti; e ciò noi 2604 III | un dí e una notte molto terribili, i guerrieri vostri tutti 2605 XXVIII | attorno all'aria alcuna fiata terroso e alcuna fiata puro, si 2606 XXXIII | cioè per serbarlo lucido e terso: come apparecchiata e pronta 2607 XXI | le qualità sopraddette; e terzamente la terza. Sia adunque secondo 2608 XL | per soperchio di aria; e terzane, se per soperchio di acqua, 2609 XIV | quelli, ma sí bene secondi e terzi in ischiettezza. E ne fa 2610 XVI | sporse fuori quattro membra tese e pieghevoli; e fu Iddio 2611 XXXV | ventre per entro alle vene. Tesse egli una cotal nassa d'aria 2612 XXXI | cause, sovra le quali è a tessere l'altro ragionamento, cosí 2613 XXXIII | essendo ella una cotale tessitura cava, senza sangue. Onde, 2614 XXXVI | dicendo che dentro ella è tessuta di fuoco, e fuori, di aria. 2615 XVIII | ragionevoli?~In prima, ciò che testè noi abbiamo chiamato acqua, 2616 XL | all'indietro: i quali morbi tetani e opistotoni furono chiamati 2617 XX | quale ha sei piane basi tetragone e equilatere. Rimanendo 2618 XX | commessi poi insieme sei cotali tetragoni, fatti sono otto solidi 2619 XL | col fuoco suo il cavo che tien come nave legata ivi l'anima, 2620 XXXIX | amaro, a volte l'amarezza si tinge di sangue, e però ha colore 2621 XXVI | secondi piú la forza che li tira: e allora quel ch'è molto 2622 XXXII | sentimento, e che si lascia tirare specialmente da simulacri 2623 XLIV | acciocché eglino fossero tirati piú a terra. E quelli di 2624 III | sovra l'Europa infino a Tirrenia. E tutta cotesta possanza, 2625 XXVI | prima diciamo di quelle che toccano all'anima e al corpo.~Adunque 2626 XLIV | animali acquatici, ai quali toccarono in sorte le estreme abitazioni 2627 VIII | i capi dell'una parte si toccassero tra loro e con i capi dell' 2628 IV | splendida. Dunque, par che tocchi a te di cominciare, o Timeo; 2629 XX | che tutte le ipotenuse si tocchino, e ripetendosi tre fiate 2630 XX | quale ha uguali due lati toccò una sola natura, innumerabili 2631 VIII | spartire. Del tutto prima toglie una parte; poi un'altra, 2632 XXXIII | mortale, distinse in figure tonde e lunghe, e le chiamò tutte 2633 XXXI | abitassero. Adunque nel petto o torace, cosí è chiamato, legaron 2634 XLIV | cacciaron giú a respirar la torba e cupa acqua. È nata di 2635 XXIV | limpidissima, chiamata etere, e la torbidissima, chiamata nebbia e caligine, 2636 XVIII | densandosi il fuoco e spegnendo, tornare nuovamente in forma di aria; 2637 XXXI | i conforti e le minacce, tornasse ubbidiente a Ragione e seguissela 2638 III | selvaggi di muse: sicché tornate da capo come giovini, non 2639 XV | per loro cammino; allora, tornati i cerchi a loro modo sereno, 2640 XXV | misto corpo si sciolga e torni scorrevole. Or avviene di 2641 XXII | disposandosi fra loro novamente, tornino terra; ché non trapasserebbero 2642 VII | le figure; per questo lo torniò in forma di sfera, il mezzo 2643 XXXIII | giovandosi di questa materia, tornisce attorno al cerebro una sfera 2644 XXXIII | le cosce e le gambe e il torno delle anche e le ossa delle 2645 IV | istoria. Come, e donde ne torremo noi un altro, se lasciamo 2646 XXVII | via questa è per andare in traccia di ciò che di avere siamo 2647 III | niuna vecchia opinione di tradizione antica, e niuna dottrina 2648 XV | giú, per tutt'e sei le vie tragettarsi. Imperocché molto essendo 2649 XXIX | il respiro suo impedito, tragga con forza entro sé l'aria; 2650 XXXVII | gettate dei corpi, o che si traggano su in cielo o giú in terra; 2651 XXVI | della terra istessa, la traggiamo di forza nella dissimile 2652 XXII | di un genere medesimo si traggono per lo squassare del ricettacolo 2653 XXVIII | possa quello che abbiamo tralasciato innanzi, favellando de' 2654 XXXI | diaframma a modo come un tramezzo. Onde quella parte dell' 2655 I | indegni fossero presso loro, tramutare nel luogo de' rimenati.~ 2656 XXXIX | natura o il difetto, e la tramutazion di luogo, cioè dal loro 2657 XV | nutrimento, e i giri di nuovo tranquillandosi vanno piú l'uno dí che l' 2658 XXVI | comunioni e vicendevoli trapassamenti; ora è a vedere di far chiaro, 2659 XV | aria, i moti di tali cose, trapassando per il corpo, sí investivano 2660 XXV | composizione della terra, trapassano senza violenza per queste 2661 XIV | secondo nascimento egli trapasserà in natura di femmina; e 2662 XXII | tornino terra; ché non trapasserebbero mai in altra specie. Acqua 2663 I | facendo pur le viste di trar le sorti, che i cattivi 2664 III | una volta, desideroso di trarli a ragionare degli antichi 2665 XXVI | universo, esso mai non si trarrebbe verso alcuno degli estremi, 2666 XXIII | Onde il fuoco per tutto trascorse velocissimamente; l'aria 2667 III | ritorno, necessitarono a trascurare; secondo mio avviso né Esiodo, 2668 XVIII | ragione, senza restar mai del trasfigurare ciascuna in tutte; mostrando 2669 XXV(12) | Cioè, trasformandola.~ 2670 XLIV | salvatichissimi, i quali i trasformatori non degnaron né anche dell' 2671 XXV(13) | Dilatandola, senza che la trasformi.~ 2672 IV | favoleggiando tu ci adombrasti ieri, traslatando nel vero, porremo qua, da 2673 XXXIII | novamente in acqua; e cosí traslatandola molte volte da fuoco in 2674 X | quali senza avvedimento noi traslatiamo non dirittamente, nella 2675 XXXIII | schietto osso ignudo, per lo trasmodar delle stagioni per un verso 2676 XLIV | poi nati dagli uomini per trasmutamento, mettendo penne in iscambio 2677 XLIV | nella seconda nascita si trasnaturarono, secondo verisimiglianza, 2678 XVIII | docile, non lascian che vi traspaia segno di figura alcuna, 2679 XXV | pietra. Piú bella è quella trasparente, che ha parti uguali, liscie, 2680 XXVIII | quelli di umore puro son trasparenti, e si dicono ampolle; e 2681 XVIII | loro stampa, da poi che trasparirebbe il suo viso. E però cotesta 2682 XLIII | tutto il corpo, di dove trasse l'anima suo principio. A 2683 XXXIII | stesse sostanze che la pelle, tratta su per lo commovimento suo 2684 X | non è egli ora il caso di trattare di ciò diligentemente.~ ~ ~ 2685 XVII | secondo questa forma di trattazione far manifesto quello che 2686 XXXVII(17)| e che i singolari corpi tratti al luogo dei cognati loro, 2687 XLIII | contenzioni e fieramente vi si travaglia, necessità è che ogni credenza 2688 XXXI | rinfrescandosi e però meno travagliando, potesse piú rendere suo 2689 XXXVIII | midolla, allentati per lo travaglio, allora allentano a loro 2690 | traverso 2691 XX | il quale ha venti facce triangolari e equilatere, si genera 2692 III | certo uomo della nostra tribú, o perché cosí gli paresse, 2693 III | assalitori ricacciolli e trionfò; e quelli non ancora fatti 2694 VIII | riempie gl'intervalli doppi e tripli (delle due sequenze di numeri 2695 XLI | a' dolori, riceve molta tristizia per il corpo: imperocché 2696 XXXIX | anzi, per lo contrario, tritato si mescola in esso nutrimento, 2697 | troppo 2698 V | generato.~Ma è malagevole cosa trovare il Fattore e il Padre di 2699 XVIII | ragionamento. Laddove poi si trovasse modo di ridurre, il molto 2700 XVI | detta ragione Iddio ci ha trovato gli occhi e ci ha donata 2701 V | Padre di questo universo; e, trovatolo, impossibile cosa è farlo 2702 XXII | ch'elle cosí sciolte si trovino entro all'istesso fuoco, 2703 XXXIII | ciò la pone a fuoco; e poi tuffala in acqua; poi novamente 2704 XL | manda su ogni specie di tumidezze, ribogliendo; compressa 2705 XV | piú ancora molto era il tumulto che faceano a ciascuno le 2706 | tuo 2707 | tuoi 2708 XXXV | quale riesce alla bocca, si turasse, passassero per cotesto 2709 XL | bile. Imperocché, quando turato è dagl'iscorrenti umori 2710 XIV | con la ragione la molta turba, la quale se gli fu ingenerata 2711 XXXIX | recherà ogni ragione di turbamenti e morbi e corruzioni senza 2712 XV | moltissimo e grandissimo moto, e turbando con il perenne fluente rivo 2713 XL | giri del capo spargendosi e turbandoli, se vien nel sonno, è mite 2714 XXXVII | occupano, e occupando non li turbano però che non hanno diverso 2715 XXXII | mangiatoia, schiamazzasse ella e turbasse il men che potesse, e lasciasse 2716 XVI | quelli sono sereni, queste turbate; e appreso la dirittura 2717 XXIV | da niuno pentimento non è turbato, egli potrebbesi procacciare 2718 XV | fortemente i giri queste medesime turbazioni e altre simiglianti, quando 2719 XV | acque, o avviluppato dal turbinio dei venti mossi dall'aria, 2720 XXXI | conforti e le minacce, tornasse ubbidiente a Ragione e seguissela in 2721 XV | comandamento del padre, già ubbidivano. E, ricevuto l'immortale 2722 XLIV | femmino, cosí sono nati. Gli uccelli sono poi nati dagli uomini 2723 III | vecchio -. Ed egli, ciò udendo, disse: - Come di' tu questo? - 2724 IV | Crizia, secondo ch'egli udí da Solone. Ragionando tu 2725 II | imperocché molto volentieri udirei alcuno recitare le virtuose 2726 I | comuni con essi tutti gli uffizii di guerra e di pace.~TIMEO 2727 XVI | spande gl'interiori moti e li uguaglia; e, uguagliati, si fa quiete; 2728 XVI | interiori moti e li uguaglia; e, uguagliati, si fa quiete; e se è molta 2729 XXIV | esser di sottilissime e ugualissime parti, genere che ha sola 2730 VIII | con il mezzo suo rimoto ugualmente dagli estremi, intero e 2731 III | scienze a utilità delle umane cose; e come curasse delle 2732 XIX | nutrice della generazione, umidendosi e affocando, e le forme 2733 XXVIII | alcuna sostanza sciolta nella umidezza della saliva fa per la lingua, 2734 XLII | fuori essendo seccato e umidito, e altre variazioni ricevendo 2735 XXXI | il cuore picchiando in umile cosa e rinfrescandosi e 2736 XXXIII | nuovo che sia il corpo, umiliandosi, torna come di prima.~Il 2737 XXVI | nostra carne; quelli che si umiliano a essa, molli; e cosí similmente, 2738 XVII | persuasiva sapienza di lei umiliata, cosí da principio fatto 2739 | une 2740 XVIII | come quelli che conciano unguenti odorosi, con loro industrie 2741 XXIV | che è il fuoco, riviene uniforme: or affreddamento detta 2742 XVI | quello di fuori, e dall'unimento loro ogni volta sovra al 2743 XX | equilateri triangoli, sí che ogni unione loro ternaria faccia un 2744 XIII | sia e si dica. Di Gea e Urano furon figliuoli Oceano e 2745 XL | dentro, fa morbi molti e urenti; e il piú grave si è quando 2746 XVI | delle cose, contro al modo usato. Ma il destro par destro, 2747 XXX | negli occhi, e di forza gli usci degli occhi disserrando 2748 XXXVI | l'aria nel luogo d'onde uscí il fiato, e, entrando ivi 2749 XXXV | in quello e novamente ne uscisse; e che i raggi di fuoco 2750 XXXIII | bisogno le unghie per molti usi; e però agli uomini, appena 2751 XVIII | quelle, per le quali noi usiamo, per mostrarle, dei nomi 2752 XXXV | fuoco e aria cosí dunque usò Iddio per lo conducimento 2753 III | queste divine scienze a utilità delle umane cose; e come 2754 | v' 2755 V | V.~ ~TIMEO Ma tutti, Socrate, 2756 II | contò un'istoria antica; va', Crizia, la di' a lui, perché 2757 XXVII | poco a poco le perdite ed i vacuamenti, e i riempimenti in abbondanza 2758 XXXIII | e tutte quelle che sono vacue di mente a cagione della 2759 XL | egli è piú malagevole che vada via. E questo morbo, perocché 2760 III | prudentissimi. Adunque, come vaga ch'ella è di guerra e sapienza, 2761 XVII | cotesta specie di cagione vagabile dove sua natura la mena.~ 2762 VII | specie di moti e dei lor vagamenti. E da poi ch'egli non avea 2763 II | e altre belle cose; ma, vagando essi attorno per le terre 2764 V | artefice di qualsivoglia opera vagheggia quello che è medesimo eternalmente, 2765 V | quale esempio abbia egli mai vagheggiato, se quello ch'è d'un modo 2766 XIX | cose scosse e ventilate da vagli e arnesi da purgare frumento, 2767 XXXIII | osso. E fa l'osso cosí: vagliato pura terra e polita, mischiala 2768 XVIII | Il medesimo ragionamento vale per la natura la quale accoglie 2769 II | dei sofisti la reputo bene valente assai in fare molte orazioni 2770 XXXV | giú per il corpo come per valle.~ ~ ~ 2771 XII | avanti agli occhi, sarebbe vana fatica. Ma stiamo contenti 2772 XVI | Allora il vedere si fa vano, e vien sonno. Imperocché 2773 VIII(2) | medesimo; quella dov'è piú variabilità, e quella dov'è piú invariabilità.~ 2774 XXII | medesimi e fra loro, fanno varietà infinita, alla quale dee 2775 XIV | cose. Poi di nuovo, nel vaso nel quale temperato avea 2776 | ve 2777 XXXVIII | bevande, essendo essi piú vecchi e deboli de' triangoli della 2778 IV | bocca, perché ell'eran cose vecchie, e me ne ricordava poco; 2779 XXXIX | se la infracidata carne è vecchissima, perocché è scocevole per 2780 II | la di' a lui, perché egli veda con noi se fa o non fa.~ 2781 XXXII | piú gentile ed onesta. Ma vedendo gli Iddii ch'ella fatta 2782 XIX | quali necessità è andare per veder chiaro le dette cose, mi 2783 XVIII | acqua, densandosi, ci pare vederla diventar pietra e terra; 2784 II | posano, sí gli vien voglia di vederli muovere e fare un poco prova, 2785 III | poeti. Il vecchio, mi par di vederlo, tutto si rallegrò; e, sorridendo, 2786 XXVI | leggiero è in un luogo, vedesi ch'ei diviene ed è contrario, 2787 III | generazione di uomini che mai si vedesse, de' quali siete usciti, 2788 XVI | cose dell'universo, se non vedevamo noi astri, né sole, né cielo. 2789 II | filosofia, a quello ch'io vedo. Crizia poi conosciamo bene 2790 XXXII | far giudizio di ciò che veduto è o vociato da lui; e però 2791 XXVI | essendo egli tagliente e veemente, di netto taglia quello 2792 XXXIX | quali a una a una non si veggono dalla piccolezza, ma bene 2793 XI | del medesimo, il quale è velocissimo, pare tenergli dietro molto 2794 XII | giorno; la quale è la piú venerabile e antica di quanti Iddii 2795 | venga 2796 | vengon 2797 XLII | palese o in privato, per le venienti disputazioni e contese affocandolo, 2798 | venissero 2799 XXXIII | effetto di queste cagioni venner su i capelli, a modo come 2800 XIX | E siccome cose scosse e ventilate da vagli e arnesi da purgare 2801 VIII | poi, la quale era la prima ventisette volte. Dopo ciò riempie 2802 XVIII | se si solve e discerne, vento e aria; e affiammandosi 2803 XXXVII | chiarire le passioni delle ventose medicinali, e lo inghiottire, 2804 IV | essere: su via, con la buona ventura, parlate voi; e io, riposandomi 2805 | venuto 2806 II | celebrare lei con degne e veraci laudi.~SOCRATE Tu di' bene; 2807 IX(3) | Il verbo interiore dell'anima.~ 2808 XLIV | quello negli uomini, dove è vergogna, è disubbidiente, imperioso, 2809 XVIII | questa è, senza che di sé si vergogni? ma di ciò egli è molto 2810 XXX | mischianze nascano gli altri verisimigliantemente. Se attendesse mai alcuno 2811 III | quali non la discaccino verni crudi o caldi distemperati. 2812 XXI | E però noi salviamo la verosimiglianza assegnando la figura mentovata 2813 VI | potesse. Adunque è a dire verosimilmente che questo mondo è generato 2814 | verranno 2815 XLIV | reni, si accoglie nella vescica, e poi, premuta dall'aria, 2816 XIX | aria, che aveano pure certi vestigi di loro forme, giacevan 2817 XXV | e son tutte le specie di vetri e pietre, che si sciolgono; 2818 XLII | nave o in altra forma di vettura quale si voglia, sí veramente 2819 XI | nati tutti quegli astri che viaggiano per lo cielo e fanno loro 2820 III | altre isole a quelli che viaggiavano di quel tempo, e dalle isole 2821 XI | agli altri, farebbero loro viaggio, Iddio accese un lume nel 2822 XXVI | per figura e comunioni e vicendevoli trapassamenti; ora è a vedere 2823 XVIII | dannosi in giro la generazione vicendevolmente. E cosí queste cose mai 2824 XXIV | perocché non esce nel vacuo, la vicina aria, premuta da esso, premendo 2825 III | tutte quelle che il sol vide sotto il suo cielo, delle 2826 XVIII | si convengono alla natura vigile, che è ente schietto; e 2827 | VII 2828 | VIII 2829 XLI | scoramento, e di audacie e viltà, e smemoratezze e tarda 2830 XXXVIII | triangoli novelli, sí li vince, e l'animale, essendo nutricato 2831 XV | grossa fiumana, non erano né vincenti né perdenti, ma cosí portati 2832 XX | scelto da lui, non un nemico vincerebbe noi, ma sí bene un amico. 2833 XXXIX | nutrimento all'ossa, né vincolo fra la carne e l'ossa, ma 2834 XXIV | anima e corpo, si chiamò vino. Quella polita, che ha potenza 2835 XL | discioglimento rilutta, vinta, ella o è sospinta fuori 2836 XXII | cognati loro; ovvero che i vinti, da molti facendosi uno 2837 XXIX | notabili: l'un che rabbrusca e viola tutto il cavo ch'è fra il 2838 XIV | animali, fatto di passioni violente; e poi amore, mischiato 2839 II | udirei alcuno recitare le virtuose prove le quali la repubblica 2840 XXXIII | XXXIII.~ ~Il viscere che è appresso al fegato, 2841 XXXIX | disfibrandosi, rappiglia. E il vischio o grasso che fiorisce dai 2842 XXXIX | ossa, ma da grasso, liscio, vischioso, fassi aspro, salso, squalente 2843 III | non avete pure nuove che vissuta sia nella vostra terra la 2844 III | Adunque, dei tuoi cittadini vissuti è nove mila anni, ti dirò 2845 I | segretamente, facendo pur le viste di trar le sorti, che i 2846 XL | ella macola il corpo di vitiligine bianca, e fa altri morbi 2847 XXXIX | salso, squalente per laido vitto; allora quel cotal succhio, 2848 XXXI | corpo, sentendo per coteste viuzze i conforti e le minacce, 2849 XXXIII | di senso e di mente piú vivace, ma piú debole molto. E 2850 XXX | mischiati insieme e ancora vivaci. Il fulvo nasce della meschianza 2851 XXXIII | ricettacolo del soverchio della vivanda e bevanda, e avvolsero spiralmente 2852 XXV | sale, il quale fa che le vivande s'insaporino, e, secondoché 2853 XXXIV | suoi per niuno modo. E però vive e non differisce da un animale, 2854 XLII | conviene governarli tutti vivendo quanto si può vita regolata, 2855 XXXIV | parti e membra del mortale vivente, avendo egli a vivere per 2856 XIV | iniquità: che qualunque viverà onestamente per lo tempo 2857 XIV | eglino signoreggeranno, sí viveranno in giustizia; e se da quelli 2858 XLIII | governando sé e da sé governato viverebbe perfettamente secondo ragione. 2859 III | simigliantissimi a lei. E vivevate con cotali buone leggi, 2860 XLI | ragione. Certo, colui al quale vivida copiosa semenza rigoglia 2861 XXVII | sensazioni molto grandi e vivissime, e per le passioni che riceve, 2862 XLII | sanità e a morbi, a virtú e a vizii niuna commisuranza e dismisuranza 2863 IV | in simiglianti cose, io vo' dire quella di porre innanzi 2864 XXXII | o interpreti delle sacre voci e visioni per enigmi, ma 2865 XXXII | giudizio di ciò che veduto è o vociato da lui; e però sino da antico 2866 III | grande istanza, che gli voglian diligentemente narrare e 2867 | vogliate 2868 | vogliono 2869 XXIII | circulare e naturalmente voglioso di raccogliersi seco medesimo, 2870 XXXVIII | sciolta, con suo diletto vola via: perciocché quello è 2871 VI | animali visibili. E Iddio, volendolo assomigliare, quanto poteva 2872 II | sento io; imperocché molto volentieri udirei alcuno recitare le 2873 XLI | due ragioni, senza punto volere, tutti noi cattivi diveniamo 2874 | voleva 2875 IX | similmente verace, o si volga a cosa la quale abbia natura 2876 XIV | medesimo e simile il quale si volge entro lui, non domi con 2877 VII | lui medesimo, sí il fe' volgere in giro, privandolo di tutte 2878 XI | quei dall'orbita minore volgersi piú veloci, quei dalla maggiore, 2879 XLII | principalissime e grandissime non volgiamo la mente. Imperocché in 2880 XLIII | movimenti sono i pensamenti e volgimenti dell'universo; e però ciascun 2881 XI | conveniva, apprendendolo dal volgimento del medesimo e simile. E 2882 | volle 2883 | volli 2884 XXI | allora si vede il loro volume; ed è a considerare che 2885 XLIV | fatti gl'Iddii senza piedi e volventisi e striscianti in terra. 2886 | vorrà 2887 | vorranno 2888 XXXVIII | Il modo del riempimento e votamento è come il moto di ogni cosa 2889 III | prendendo la semenza da Terra e Vulcano, questa poi; e dell'ordinamento 2890 XLIV | la matrice, cosí detta, e vulva, essendo per queste ragioni 2891 | vuol 2892 | X 2893 | XI 2894 | XII 2895 | XIII 2896 | XIV 2897 | XIX 2898 XL | XL.~ ~La terza specie di morbi 2899 XLI | XLI.~ ~I morbi del corpo sono 2900 XLII | XLII.~ ~Presentemente si convien 2901 XLIII | XLIII.~ ~E, ragionando noi di 2902 XLIV | XLIV.~ ~Oggimai quasi è compiuta 2903 | XV 2904 | XVI 2905 | XVII 2906 | XVIII 2907 XX | XX.~ ~In prima, che fuoco, 2908 XXI | XXI.~ ~Ora, se guarda alcuno 2909 XXII | XXII.~ ~Perciò che detto è innanzi 2910 XXIII | XXIII.~ ~Quanto a moto e a quiete, 2911 XXIV | XXIV.~ ~Dopo ciò è da considerare 2912 XXIX | XXIX.~ ~Ella è cosí per li sapori. 2913 XXV | XXV.~ ~Quanto è alle specie 2914 XXVI | XXVI.~ ~Sono quasi mostrate tutte 2915 XXVII | XXVII.~ ~Detto delle affezioni 2916 XXVIII | XXVIII.~ ~Sono quasi dette oramai 2917 XXX | XXX.~ ~Or ci rimane un quarto 2918 XXXI | XXXI.~ ~Dacché queste due specie 2919 XXXII | XXXII.~ ~La parte dell'anima cupida 2920 XXXIII | XXXIII.~ ~Il viscere che è appresso 2921 XXXIV | XXXIV.~ ~Poi che furono sposate 2922 XXXIX | XXXIX.~ ~Di che si facciano i 2923 XXXV | XXXV.~ ~I signori nostri seminato 2924 XXXVI | XXXVI.~ ~Di nuovo consideriamo 2925 XXXVII | XXXVII.~ ~E cosí ancora sono da 2926 XXXVIII | XXXVIII.~ ~E la respirazione dalla