§ 50. — Le condizioni sono
specialmente favorevoli in Sicilia per l’esercizio dell’industria dei
malfattori.
L’essere l’ordinamento della
società siciliana fondato sulla prevalenza della forza privata è pure cagione
che, laddove questa forza si esercita per mezzo della violenza, i malfattori
trovino circostanze specialmente favorevoli per il facile esercizio della loro
industria. Difatti, se volgiamo gli occhi alla condizione dei malfattori negli
altri paesi, li vediamo isolati in mezzo alla società. Se vogliono unirsi fra
loro non basta che s’intendano sul fine da raggiungere; conviene pure che
combinino tra di loro un’organizzazione atta a proteggerli o ad assicurarli
contro il rimanente della società. Laonde nascono quei statuti che regolano le
relazioni fra i membri di ogni associazione di malfattori. Ma invece, il
malfattore che sia in mezzo ad una società fondata essa medesima sulla potenza
privata, trova quelle norme stesse già in vigore per tutte le relazioni
sociali. Affermato ch’egli abbia la sua forza individuale con un delitto, il
suo posto è bell’e pronto nella società; quelle garanzie che in altri paesi
dovrebbe cercare coll’unirsi con altri suoi simili e collo stabilire
accuratamente con loro i reciproci doveri e diritti, egli le trova nei costumi
della popolazione. Egli ha così poco bisogno di regolarizzare con norme
prestabilite la reciproca responsabilità fra sè ed altri malfattori che anzi,
egli ha per complice tutta la popolazione di fronte alle autorità che sono al
di fuori di essa. Il delinquente non è denunziato nemmeno dalla sua vittima, e
se alcuno lo denunzia è tenuto dall’opinione pubblica per infame.
Per le medesime ragioni, in una
siffatta società, la associazione di malfattori, nel senso tecnico della
parola, esiste dappertutto in potenza. Basta che due malfattori si conoscano
personalmente e s’intendano sopra un dato fine da raggiungere, perchè
l’associazione sia bell’e formata senza bisogno d’altre garanzie fra di loro.
Le caratteristiche fin qui
descritte sono comuni a tutte le parti di Sicilia dove predomina la violenza e
sono cagioni della straordinaria persistenza del suo predominare nella sua
forma presente, per mezzo cioè dei malfattori comuni. Però si modificano nei
particolari, ed assumono principalmente due forme: la cosiddetta mafia
da un lato, il brigantaggio e il malandrinaggio dall’altro. Il distinguerle fra
di loro per mezzo di definizioni è molto difficile, per non dire impossibile.
Sono vari aspetti del medesimo fatto e differiscono fra di loro solamente per
la diversità delle condizioni, in mezzo alle quali si manifestano. Perciò non
si può determinare una linea che li divida, ed hanno un vasto campo in comune.
Il solo mezzo di dare un’idea chiara delle loro differenze è di descrivere i
modi in cui l’una e gli altri si manifestano, e così stiamo per fare. E
nell’analizzare le varie maniere in cui si esercita la violenza avremo luogo di
esporre come riesca quasi del tutto impotente a reprimerla l’azione del
Governo.
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