§ 57. — Come sia
generalmente possibile in parte della Sicilia valersi dell’aiuto dei malfattori
senza dar mandati per delitti.
Il vantaggio che un membro della
classe dominante può trarre dall’esistenza del ceto dei malfattori è, nel massimo
numero dei casi, indiretto. Ben di rado egli ha bisogno di dare un mandato per
omicidio, ed anche per minaccia. Nel corso ordinario della vita, perch’egli
possa impunemente imporre la sua volontà, basta la fama ch’egli è alleato colla
mafia. Come la mafia è la forza più rispettata, così chi
l’adopera è certo di vincere chiunque usi altri mezzi di violenza, e fra coloro
che l’adoperano, è sicuro di predominare chi è unito alla frazione più temuta
di essa.
Inoltre, la mafia non ha
bisogno di adoperare attualmente la violenza o l’intimidazione diretta se non
nel minimo numero dei casi in cui usa la sua autorità. Essa ha ormai relazioni
d’interesse così molteplici e variate con tutte le parti della popolazione;
sono tanto numerose le persone a lei obbligate per la riconoscenza o per la
speranza dei suoi servigi, che essa ormai ha infiniti mezzi d’influire
all’infuori del timore della violenza, per quanto la sua esistenza si fondi su
questa. Di più, quando pure quei suoi altri mezzi non bastino, la riputazione
d’efficacia e di inevitabilità delle sue vendette è stabilita talmente bene,
che basta la fama ch’essa s’interessi ad un affare perchè ognuno si sottoponga
in quello alle sue voglie.
Parimente, la perfetta
organizzazione della classe dei facinorosi è cagione che essa possa assumere
qualunque impresa per così dire, a cottimo, in modo che chiunque le dà un
incarico non abbia da occuparsi dei mezzi che essa adopera per raggiungere il
fine desiderato, e possa perfino ignorarli. Può benissimo darsi che sia commesso
anche un assassinio nell’interesse di uno che si appoggi sulla mafia,
non solo senza che questi lo sappia, ma anche quando sia uomo da riprovarlo ed
impedirlo se lo sapesse. Non è che le cose avvengano sempre in questo modo. Più
di un membro della classe dominante è direttamente responsabile di aver dato
mandato per omicidii o per intimidazioni. Ma molti, e forse la maggior parte
non hanno e probabilmente non avranno mai intenzione diretta di far commettere
un assassinio; si contentano di conoscere in genere che se ne commettono, e si
rassegnano a malincuore alla dura necessità che sia da altri usato siffatto
mezzo per raggiungere direttamente o indirettamente i propri fini, od anche,
nel risolversi ad approfittare di quella forza che trovano bell’e preparata per
servirli, non si rendono ben conto dei mezzi che questa adopera, e non
prevedono che saranno forse usati in loro servigio.
Ma se tutti coloro i quali proteggono la mafia non sono
complici diretti dei suoi misfatti, tutti, senza eccezione, contribuiscono a
porla in grado di commetterli, adoperando tutti i mezzi di cui dispongono per
mantenerla in vita prospera e rigogliosa, per proteggere i malfattori e
sottrarli alla giustizia. Il dar loro ricovero, il nasconderli dalle ricerche
dell’autorità, il dar loro vitto, vesti, armi, sono, fra i mezzi usati, i meno
efficaci, e per così dire i più negativi; molto più che questi fatti,
considerati isolatamente, caso per caso, si possono in gran parte giustificare
col timore di una vendetta. Ma l’alleato della mafia, protegge i
malfattori, aiutandoli a fuggire se arrestati, intrigando presso la
magistratura o l’autorità coi potenti mezzi di cui dispone per impedire le
condanne, sollevando al bisogno la cosiddetta opinione pubblica, per mezzo dei
giornali di cui dispone, contro i funzionari che li fanno arrestare, e contro
il Governo che sostiene quei funzionari104. Certamente i rappresentanti
del Governo non di rado prestano il fianco a siffatti attacchi, col non
attenersi alle prescrizioni delle leggi; ma è cosa strana che quelle medesime
persone le quali accolgono col silenzio, talvolta anco con l’approvazione,
certe mostruose illegalità di funzionari governativi, che si distinguono
difficilmente da delitti veri e propri, sollevano poi mari e monti quando
qualche autorità, pure cogliendo nel segno, abbia commesso qualche violazione
delle forme legali non giustificabile, ma spiegabile colla straordinaria
difficoltà delle circostanze.
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