§ 106. — Come lo Stato in
Sicilia debba, prima di qualunque altro scopo, prefiggersi quello di sostituire
alla forza privata quella della Legge.
Lo Stato italiano ha dunque in Sicilia
la missione di far prevalere esclusivamente colle proprie forze il suo diritto
civile, penale ed amministrativo sopra il diritto attualmente in vigore. Ha
missione di far prevalere l’autorità della Legge sull’autorità privata con
qualunque mezzo ed a qualunque costo. A questo deve esser subordinato ed anche
sacrificato ogni altro suo fine, perchè questo è mezzo indispensabile per
assicurare gli altri. Deve a costo d’ogni sforzo, d’ogni sacrifizio, a costo
anche di subire insuccessi momentanei, di peggiorare le condizioni apparenti
dell’Isola, adoperare la forza materiale di cui dispone a far rispettare la
Legge, ed a combattere chi l’abbia violata, senza mai cedere o transigere.
Quando riesca ad assicurare a questa una forza materiale preponderante, ne sarà
pure stabilita l’autorità morale in un paese in cui la forza materiale
costituisce il diritto, e sarà così superato il primo degli ostacoli da vincere
per portare la Sicilia alla condizione sociale di un popolo moderno. Se non vi
riesce, provi finchè ha mezzi, e quando sia convinto di averli esauriti tutti,
conchiuda che non esistono i mezzi artificiali per mutare lo stato sociale
della Sicilia, od almeno che, se esistono, sono superiori alle forze dello
Stato italiano; abbandoni l’Isola alle sue forze naturali, e ne proclami
l’indipendenza. Ma se non vuole tradire il suo primo dovere, e andar contro al
suo più stringente interesse, a quello della sua esistenza, non transiga mai
per ottenere una falsa apparenza d’ordine o di prosperità, con chi viola il
diritto.
Il far prevalere in una parte
del proprio territorio un diritto nuovo in contraddizione colle sue condizioni
sociali, ed in conseguenza collo stato morale degli abitanti, è per ogni Stato,
ma soprattutto per l’Italiano, cosa difficilissima, ottenibile solo
parzialmente, e ciò a costo dei più grandi sforzi e sacrifizi di ogni genere.
Si tratta di conoscere a fondo le condizioni materiali e morali di questa parte
senza l’aiuto dei suoi abitanti, di dedurre da questa cognizione che cosa debba
essere mutato in tutti gli ordinamenti militari ed amministrativi, ed in
generale, in quella porzione della legislazione che ha per oggetto di
assicurare l’applicazione del rimanente delle leggi. Si tratta di applicare i
mutamenti fatti, di verificare nella pratica se sono efficaci per il fine
destinato, senza lasciarsi sviare in questo apprezzamento da altri criterii,
senza lasciarsi spaventare dai peggioramenti momentanei nelle condizioni
apparenti, e ciò sempre senza l’aiuto degli abitanti, anzi a dispetto dei loro
apprezzamenti; in mezzo ai lamenti, alle minacce di clamori pubblici, forse in
mezzo ai timori, alle critiche ignoranti e infondate dell’opinion pubblica del
rimanente d’Italia, finalmente, di fronte all’opposizione dei deputati
Siciliani.
Imperocchè il Governo italiano è
in questa dura posizione, che per governare l’Italia intera, deve chiedere
l’aiuto e l’approvazione di chi rappresenta l’interesse di quella classe
stessa, contro la quale dovrebbe in Sicilia far prevalere le leggi.
|