§ 22. — Condizioni dei
contadini nella prima zona.
Abbiamo così percorso rapidamente tutta la serie
dei contratti agricoli più importanti, che si usano per le diverse colture
nella prima delle due zone maggiori in cui abbiamo divisa la Sicilia. Ora
diremo qualcosa delle varie classi dei lavoranti agricoli, che sono soggetto
dei contratti già descritti. Ci restringeremo a pochi cenni generali.
Impiegati dei feudi.
Sul personale delle grandi fattorie, ossia dei
feudi e dei latifondi, non importa fermarsi. La condizione degl’impiegati
inferiori, garzoni, bifolchi e pastori, non differisce da quella degli altri
contadini siciliani. Nella parte meridionale dell’Isola e dove i gabellotti
coltivano a economia una parte dei latifondi si trova una classe di salariati
all’anno detti anche in genere famuli, che son tenuti a prestare la loro
opera in qualunque lavoro per cui vengano richiesti, e abitano tutto l’anno
nella masserìa. Verso Canicattì si dà loro 170 lire, più due rotoli (chilog.
1 1/2) di pane al giorno. Il posto di famulo e d’impiegato nei
feudi è dappertutto assai ricercato, e ciò per la maggior sicurezza della
sussistenza durante tutto l’anno. Il pane che si dà agl’impiegati della
fattoria è naturalmente di qualità inferiore, e fatto col solame, ossia
col grano che si ricava dalla spazzatura dell’aia.
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