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Leopoldo Franchetti e Sidney Sonnino
La Sicilia nel 1876

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  • LIBRO SECONDO   I CONTADINI
    • PARTE PRIMA                       CONDIZIONI ATTUALI
      • Capitolo III.   ZONA ALBERATA — DA MAZZARA A CATANIA
        • § 31. — Zona alberata.
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Capitolo III.

 

ZONA ALBERATA — DA MAZZARA A CATANIA

 

 

 

§ 31. — Zona alberata.

Descritta così sommariamente nella varietà delle sue colture e dei contratti agricoli, la prima delle due maggiori zone in cui abbiamo diviso la Sicilia, ci resta da studiare la seconda, che comprende approssimativamente nei suoi confini tutta la costa da Mazzara a Trapani, da Trapani a Messina e da Messina a Catania, risalendo qualche volta le vallate dei brevi corsi d’acqua fino a qualche miglio nell’interno. È questa la zona delle colture alberate, che vi si mostrano in tutta la loro bellezza e nella impareggiabile varietà che consentono il clima e il suolo della Sicilia. Qui si succedono e si frammischiano secondo le diversità dei terreni e delle esposizioni, le colture le più ricche: è questo il regno della vite, del limone, dell’arancio, dell’olivo, del mandorlo, del frassino mannifero, del sommacco, del gelso, del tabacco, del fico d’India, del fico, del pistacchio, del nocciuolo, del melagrano, ecc. Qui non è più davvero il caso di deplorare la poca produzione del suolo, o la mancanza di capitali impiegati nella agricoltura. Certamente vi è sempre da fare anche qui, e tutto si può migliorare; ma ogni anno crescono le piantagioni, si perfezionano i metodi di coltura, si studiano le nuove malattie, e l’agricoltura tende a progredire, a farsi sempre più intensiva, a migliorare la qualità dei suoi prodotti; mentre un movimento simile, sebbene più lento, si osserva pure nelle industrie affini, a cui spetta preparare e manipolare i prodotti del suolo secondo le esigenze del commercio, come per esempio nella fabbricazione del vino e dell’olio.

Studiamo ora quali sono le forme dei contratti agricoli, che accompagnano quelle varie colture, e quali le condizioni generali dei contadini in questa zona. L’argomento è molto intricato e complesso, e per non confonder troppo il lettore con lunghi cataloghi di nomi di città, secondo le diverse categorie di patti, non ci occuperemo che di pochi luoghi dove si presentano più distinti i caratteri specifici dei diversi tipi di contratti agricoli.

Cominceremo dalla zona vinicola, rinomata pel vino di Marsala, la quale da Mazzara si estende fin verso Trapani. Quindi daremo pochi cenni dei diversi sistemi di conduzione agricola in uso nei circondari di Trapani e di Alcamo. E così, procedendo verso Oriente, ci fermeremo alquanto nella Conca d’Oro, celebre per mafia e pei giardini d’agrumi; e traversando poi gli oliveti della marina da Bagherìa a Cefalù, faremo una breve sosta nella vallata di Castelbuono, ricca di olivi, di briganti e di frassini amollèi.

Quindi salteremo d’un tratto alle tranquille vicinanze di Patti, per poi visitare i poggi di Castroreale, e di scendere nei boschi di olivi, nelle vigne e negli agrumeti della fertilissima piana di Milazzo.

A Messina troveremo la via ferrata che ci porterà comodamente lungo la ridente marina orientale fino alla bocca del fiume Cantaro; e non avremo quindi, per terminare la seconda zona, che da percorrere le pittoresche falde dell’Etna da Castiglione a Giarre, e di a Catania e Adernò.

 

 




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