§ 36. — I contadini della
Conca d’Oro.
La
condizione economica del contadino e lavorante agricolo nei dintorni di Palermo
non si può generalmente dire cattiva, benchè in alcuni luoghi come Misilmeri,
Marinèo, ecc., si scorga esservi pure molta miseria, certamente quella
condizione è superiore a quella dei contadini dell’interno. Non sarebbe quindi
possibile trovare nella miseria della classe agricola la causa particolare
delle condizioni morali eccezionalmente cattive di tutta la Conca d’Oro. E
nemmeno si può ritenere per fondata nel fatto la supposizione del professor
Villari246, che siano gli stessi gabellotti o proprietari dei giardini,
che tengano a gabella i feudi dell’interno dell’Isola, donde trarrebbero dalle
misere turbe dei lavoranti, gli strumenti abbrutiti al servizio delle proprie
passioni. In Palermo, e specialmente nelle città dei dintorni, vivono, è vero,
molti gabellotti di feudi, giacchè a poca distanza ricominciano i latifondi
colle condizioni di coltura già descritte per l’interno; ma il numero di questi
intermediari tra il proprietario e il contadino non è maggiore qui che in tutte
le altre città di tutta la prima zona che abbiamo studiata; onde nel solo fatto
della loro presenza nei pressi di Palermo non può trovarsi una spiegazione
sufficiente per le condizioni speciali, che presenta la Conca d’Oro in fatto di
mafia e di sicurezza pubblica. Del resto, anche il professor Villari
ammette che altre cagioni possano avere specialmente influito per rendere più
acuto il male in questa parte dell’Isola.
Noi riteniamo che le condizioni particolari ed
eccezionali di Palermo e dei dintorni, abbiano origine specialmente in certe
condizioni morali, che sono effetto di molteplici condizioni storiche; e di
più, che la durata del male nel suo stadio acuto dipenda in buona parte dalla
fiacchezza e dalla debolezza delle autorità. Con questo però non vogliamo
asserire che le condizioni economiche e sociali dell’interno dell’Isola non
influiscano in nulla su quelle morbose di Palermo. Tutt’altro. Crediamo che in
quelle condizioni dell’interno si debba trovare storicamente la prima causa
delle deplorevoli condizioni morali così dell’antica capitale e dei suoi
dintorni, come del rimanente dell’Isola; che tuttora la mafia
palermitana tragga alimento e sostegno dalle vicine condizioni delle provincie
interne; e che se non si curano i mali di quelle, non si potrà tutto al più che
reprimere dovunque con mano di ferro gli eccessi delittuosi della mafia,
ma non estirpare la mala pianta dalle radici nè in Palermo, nè fuori. Il male è
generale, e anche i sintomi non mancano in alcun luogo; ma le condizioni
storiche particolari a Palermo, come antica capitale, centro del Governo e di
tutte le amministrazioni, e luogo di dimora della nobiltà e dei grandi
proprietari, hanno influito a maturare il foruncolo piuttosto qui che altrove,
e a dargli una forma particolare di suppurazione.
Senza arrestarci dunque più oltre sulle
condizioni agricole della Conca d’Oro, proseguiremo il nostro viaggio lungo la
costa settentrionale dell’Isola.
|