§ 65. — Partecipazione alla
rendita fondiaria.
Data questa consuetudine, con forza effettiva di
legge, la mezzadrìa nell’agricoltura ci fornisce una pronta soluzione del
problema, di come poter aumentare progressivamente la retribuzione del lavoro,
senza un aumento nei prezzi dei prodotti, anzi malgrado una diminuzione di
questi prezzi, e senza nemmeno esigere o attendere una diminuzione nei profitti
del capitale applicato all’industria. Questa soluzione è resa possibile
dall’esistenza della rendita fondiaria (la rent di Ricardo), alla
quale, con la mezzadrìa, viene a partecipare progressivamente il lavoro; mentre
invece con tutti gli altri sistemi di conduzione agricola, sia di affitto
grande o piccolo, sia di opere salariate, tutta quanta la rendita fondiaria
— ossia tutto quanto il guadagno progressivo che provenga dalla fertilità
insita del suolo, o da altre doti di ubicazione del terreno, e dall’aumento dei
prezzi dei prodotti agricoli per effetto del crescere dei capitali e della
popolazione — va invece al solo proprietario, meno soltanto quella parte che
rimanga colpita dall’imposta fondiaria. E non vale nascondersi che sta qui il
nodo di tutta la questione del pronto miglioramento della condizione dei
contadini in Italia.
Se il maggiore guadagno per il lavorante si dovesse
ottenere dalla diminuzione del profitto del capitale che si applica
all’industria agricola, quel capitale, già troppo scarso, e allettato già pur
troppo dagl’impieghi in rendita pubblica e in valori garantiti — in cui, col
sistema delle ritenute, non si paga alcuna tassa — quel capitale, diciamo,
rifuggirebbe affatto dall’agricoltura, con grave danno dei contadini, i cui
guadagni per la mancanza di lavoro si ridurrebbero inevitabilmente di nuovo
fino al di sotto del livello primitivo. Quando invece riesca di far godere il
contadino di una parte della rendita fondiaria, la sua condizione
migliorerà necessariamente ogni giorno più, senza che il profitto
dell’industria agricola debba diminuire d’un centesimo.
Orbene, all’infuori del contadino proprietario, non
vi è che il mezzadro — purchè la sua quota di partecipazione ai prodotti del
suolo resti invariata, — il quale goda attualmente in parte del progressivo
aumento della rendita fondiaria; — e qui sta tutto il segreto della prosperità
dei mezzadri in Toscana.
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